Il consigliere comunale Mario Vigorito capogruppo consiliare dell’UDC di Policoro vuole precisare che la nomina dell’assessore dell’API, Mery Padula nella giunta retta dal vicesindaco Rocco Leone non è stata concordata ne condivisa dallo scrivente e dal suo partito. Il vicesindaco Leone è il sindaco F.F. certamente non è stato eletto dal popolo a tale funzione e noi non siamo disponibili ad riconoscergli la Leadership della maggioranza . Inoltre ritenevamo utile in questo momento delicato che si procedesse a una giunta Tecnica in previsione di una chiarificazione della situazione giudiziaria. Approfittare del senso di responsabilità dell’UDC locale, per scelte non condivise non potranno che produrre Tensioni con risultati di una rottura irreversibile
Mario Vigorito
Capogruppo Consiliare UDC Policoro
lunedì 31 gennaio 2011
Aspettando il riesame ,l’ UDC scarica Mery per sempre , il centro diventa centrino .
sabato 29 gennaio 2011
Realtà o Fiaba
ANCHE LE ACLI DI POLICORO PER LE ELEZIONI SUBITO. GOVERNO DELLA CONFUSIONE E DEL TRASFORMISMO
Assessore regionale all'agricoltura ed esponente di spicco dell'API. Certo Policoro non è l'ultimo piccolo comune della regione, per cui riteniamo corretto che gli equilibri politici abbiano un'assonanza ai diversi livelli territoriali. Ma forse più che a livello regionale le scelte sono state imposte dal livello provinciale dove ancora gira
qualche vecchia cariatide che per anni ha scorazzato in tutto l'arco costituzionale pur di avere qualche posto al sole. Certo, proprio richiamandosi alle parole del Cardinal Bagnasco in questi giorni ed in queste circostanze, si prova tanta tristezza, anche per la concomitanza degli eventi nazionali che coinvolgono il presidente del consiglio, perché emerge un quadro complessivo di disvalori, di mercificazione estrema della politica e di svilimento delle relazioni umane e sociali. Anche secondo le Acli tutto ciò “è un tragico riscontro di quella che più volte abbiamo definito come una degenerazione morale del Paese, che rischia di travolgere le istituzioni sia a livello più elevato che ai diversi livelli territoriali”. Il rischio, in questi casi è che si possa generare un cortocircuito tra democrazia, morale, politica, e populismo. Cerchiamo di non cadere in questa trappola!
venerdì 28 gennaio 2011
Quasi rissa al comune. Scontro tra il centro moderato e il Sindaco Leone. Esplode la rabbia in Forza Italia
C’è molta tensione nellefile della maggioranza , uno scontento che è li pronto ad esplodere che neanche l’entrata della salvatrice della Patria la nostra Mery per Sempre riesce a stemperare anzi. Ieri per esempio il rifiuto da parte del Sindaco Leone di firmare una ordinanza preparata da L’ing. Di Cosola riguardante il permesso per mettere 4 parcheggi vicino alla macelleria delle carni di cavallo di Policoro , ha fatto scoppiare l’ira prima del mite assessore “ghe ie “ e poi del consigliere Ferrara . Gli sta cascando il mondo addosso , e questi pensano alla clientela spicciola , ma noi non ci stupiamo più di niente , non solo pensano a tirare a campare alla giornata ma continuano a non dare neanche un segno di cambiamento come se ciò che gli è capitato, l’accusa da parte della magistratura di essere una maggioranza dove il sindaco e l’assessore più importante avevano messo in piedi un sistema di corruzione “sistematico” non li riguardasse. L’attività del comune è ferma , la regione probabilmente ha già bloccato i fondi per il contratto di quartiere anche perché vi è in atto l’apertura di una inchiesta da parte della guardia di finanza , l’ufficio tecnico e li per scoppiare e la paura è palpabile e questi si azzuffano per 4 parcheggi ? Basta l’esempio sul dimensionamento scolastico , il comune assente, e se non ci fosse stato l’intervento concertato del consigliere provinciale Serafino Di Sanza e quello dell'ex assessora e compagna Gaetana Corbo sia in provincia che nella IV commissione Regionale probabilmente sarebbe saltato l’istituzione dei due nuovi indirizzi scolastici che Policoro avrà . Ma anche la situazione in forza Italia è di alta tensione. Le scelte di Leone , sembrerebbero non essere quelle decise dal partito , che prevedevano la riconferma degli assessori uscenti. Lo stesso Paolo Castelluccio consigliere regionale sembrerebbe che non condivide questa decisione così come il gruppo legato all’ex AN, tanto che ieri si è recato al comune l’avv.to Nuccio Labriola per un incontro chiarificatore con Leone . Cosa si sono detti non è dato sapere , ma basta parlare con gli esponenti di forza Italia ( solo uno non farebbe testo ) per capire il clima nel partito , la parola più carina che dicono di leone e che uno str…o….quella più carina non vi dico il resto
Ps. Vi è in atto un tentativo di mettere su una associazione alla querela contro il blog , tale meritoria iniziativa sembrerebbe sia stata presa da un segretario del comune che viene dai Monti , sollecita i consiglieri a querelarci.Si vede che sono proprio inguaiati, l’iniziativa ormai si è ridotta a questa e adesso scendono in campo anche i scendiletto del nostro amato lopy. Spirito di sopravivenza degli zombi….
Al scendiletto non perdesse tempo, posso documentare tutto , con le registrazioni , visto che non è in funzione lo Jammer essendo interdetto l'utilizzatore finale
Sistema Policoro”: si aggrava la posizione di Lopatriello
POTENZA- Il suo ruolo in questa
vicenda è importante per due ordini di motivi. Luigi Rotunno è un avvocato del foro di Bari, e «il socio occulto» di Giovanni Colamarino, che è il rivenditore di lampade a led accusato di aver portato una mazzetta da quattromila euro all’assessore Cosimo Ierone per favorire l’affidamento della fornitura per l’illuminazione di via Salerno.Magariconfidava nelle tutele riservate al rapporto tra un legale e il suo difensore, fatto sta che era diventato l’interlocutore privilegiato di Colamarino, quasi un suo confessore. Così negli atti dell’indagine condotta dai militari della guardia di finanza le intercettazioni dove appare più evidente la trama sottostante l’affare delle lampade a risparmio energetico sono proprio quelle tra Rotunno e Colamarino. Per questo sono entrambi agli arresti domiciliari. Solo che mentre il secondo ha scelto di respingere le accuse, il primo ha assunto un atteggiamento diverso, e ha confermato davanti al gip Roberto Scillitani che di mazzette si parla. Rotunno avrebbe fatto chiarezza anche sul senso della riunione nella sala del consiglio comunale a cui avrebbe partecipato lui stesso con Colamarino, funzionari e amministratori del comune di Policoro. Ma non è il solo ad aver aggiunto elementi nuovi che potrebbero inchiodare Lopatriello e gli altri alle loro accuse. Sandro Gigante è quello che non ha voluto pagare la mazzetta che gli sarebbe stata chiesta dal sindaco in persona il 31 marzo scorso. Il loro colloquio nell’ufficio del primo cittadino sembra che sia stato oscurato alle microspie perchè Lopatriello ha attivato un jammer di frequenze radio che teneva nella scrivania. Gigante avrebbe raccontato quello che si sono detti confermando i sospetti degli investigatori, e ha aggiunto che i 50mila euro di cui si parla in alcune intercettazioni come la maxitangente richiesta per la fornitura di lampade al led per tutti e tremila e lampioni di Policoro sarebbero stati, in realtà, soltanto un anticipo della percentuale di amministratori e funzionari corrotti. Anche GiuseppePascale che da trent’anni si occupa della manutenzione degli impianti d’illuminazionedel comuneha dato numerosi riscontri agli investigatori. Ha ammesso che l’accordo con Gennaro Livio (l’imprenditore che si sarebbe aggiudicato la fornitura di lampade per via Salerno al posto di Colamarino e Gigante, che sono stati esclusi all’ultimo momento) prevedeva che dovesse costituire una riserva s quanto fatturato all’amministrazione comunale. Fatto ciò al primo pagamento incassato avrebbe provveduto a prelevare 2700 euro e l’avrebbe consegnata a Gennaro Livio, che doveva consegnarla all’assessore Ierone.
Le difese affilano le armi. Vinci: «Il gip non poteva smentire la sua decisione»
«I FATTI sono talmente inverosimili che non meritano alcun commento ». Reagiscono stizzite le difese degli indagati alle dichiarazioni dei testimoni sentiti il giorno stesso degli arresti, che hanno offerto una serie di conferme all’impianto della procura della repubblica di Matera. Filippo Vinci difende Giovanni e Piermaria Lista, cognati del sindaco Nicola Lopatriello. Nelle intercettazioni venivano indicati come «la triade», e hanno già respinto con sdegno il paragone di juventiniana memoria. «Ho la consapevolezza giuridica della totale estraneità dei miei assistiti a quanto ingiustamente gli viene contestato». Questo il commento a freddo sollecitato dal Quotidiano. «Ho già depositato, assieme alle altre difese, la richiesta di annullamento dell’ordinanza di misure cautelari - così prosegue sempre Vinci - poichè ritengo che le motivazioni non siano sorrette dai gravi indizi di colpa che prevede il codice, nonostante le calunnie di Gigante (l’imprenditore che non avrebbe pagato quanto chiesto per agevolare la fornitura di lampade al led per il comune e ha confessato nell’interrogatorio reso ai militari della guardia di finanza.ndr). Peraltro a carico degli indagati non sussistono nemmeno le esigenze cautelari. Non posso sottrarmi infine - e qui conclude - dal rilevare che lo stesso gip non poteva operare un rovesciamento delle convinzioni espresse a meno di una settimana con l’emanazione della sua decisione sull’ordinanza di misure cautelari ». Ora a decidere saranno igiudici di Potenza. L’udienza è stata già fissata per martedì.
Tratto dal Quotidiano della Basilicata
giovedì 27 gennaio 2011
Ordinanza di rigetto della richiesta di Misura cautelare per Ierone
Le parole della Toga Barese Rotunno rafforzano l'impianto dell'accusa
IL giudice dr Roberto Scillitani
Esaminata la richiesta dell’avv. Labriola G. quale difensore di Ierone Cosimo , avanzata all’esito dell’interrogatorio di garanzia del 17/01/2011 e diretta alla revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta con provvedimento emesso da codesto ufficio il 05/01/2001 e disposta il 13/01/2011
Visto il parere sfavorevole espresso dal PM , rilevato che il quadro indiziario posto a base delle predette ordinanza appare decisamente confermato sia dalle ulteriori indagini espletate dalla guardia di finanza di Policoro (così come riassunte nelle note) il cui contenuto deve intendersi qui interamente riportato sia del contenuto dell’interrogatorio reso da Rotunno Luigi (Gigi) il 18/01/2001. Considerato , infatti , che Gigante Sandro confermava tra l’altro sia la richiesta di denaro avanzate da Lista Piermaria (E. 50 a palo) e da Lista Giovanni (50.000,00in contanti a titolo di anticipo sulla tangente finale nella prima meta del 2009) quali interlocutori della vicenda indicati dallo stesso Lopatriello Nicolino sia quello sollecitata da quest’ultimo (2000 Euro , pochi giorni prima di pasqua 2010 , nel pomeriggio all’interno dell’ufficio del sindaco)aggiungendo che , poiché non aveva adempiuto a tale sollecitazioni , si era sostituito nella trattativa cola marino Giovanni , il quale aveva portato all’assessore Ierone il doppio della somma in ultimo richiesta (pari a 4000 Euro ) in una scatola di sigari. Costato , relativamente a tale episodio corruttivo, che secondo quando riferito da Rotunno Luigi nel corso del relativo interrogatorio di garanzia tale somma era stata effettivamente consegnata con le suddette modalità dal Colamarino allo Ierone e che questa sarebbe stata poi ripartita tra il sindaco Lopatriello, L’assessore Ierone ei due tecnici (Latronico e Viceconte);
Considerato che circa l’episodio contestato al capo provvisorio di imputazione cautelare , dalle dichiarazioni rese dal Pascale emerge come una tangente di E. 2700 Euro (sotto forma sconto di una fattura) corrisposta dagli indagati Livio e Leo sia stata di fatto pagata dal Pascale allo Ierone il 7 o 8 dicembre 2010 nell’abitazione di quest’ultimo , lo stesso giorno o il giorno dopo dopo il pagamento tramite bonifico alla società S&H di Livio e Leo (il pagamento tramite bonifico bancario è stato confermato da costoro nel corso dei relativi interrogatori di garanzia).
Rilevato alla luce di tanto . che la giustificazione addotte dallo Ierone nel corso dell’interrogatorio di garanzia sembrano poco convincenti (tale indagato non ha infatti escluso di aver ricevuto una scatola di sigari dal cola marino affermando che probabilmente in tal caso l’avrebbe a sua volta regalata , senza pertanto ricordare il destinatario di tale finale regalo, ma escludendo si trattasse il sindaco ; cio viene viene manifestamente smentito dal filmato videoregistrato dell’episodio del 19/04/2010 per il resto, Lo Ierone si e limitato di fornire spiegazioni assolutamente generiche, assumendo di non sapere o di non ricordare tette le circostanze più significative contestategli, considerato che , circa al riferimento al “Nicola Bis”, il Gigante asseriva trattasi di una tangente di 10000 euro corrisposta da Benedetto Nicola della Tekno impianti , impresa concorrente per una gara di appalto avente ad oggetto i rifiuti solidi urbani di Policoro, come a lui riferito da benedetto Giuseppe , secondo il quale la somma sarebbe stata pagata materialmente allo Ierone in una sola Trance; ritenuto , sul punto che tale società sia poi risultata non aggiudicataria del predetto appalto ( come da documentazione prodotta dalla difesa) non può escludersi allo stato delle indagini che tale pagamento sia comunque stato richiesto e/o effettuato essendo stato la gara definita alla fine dell’ottobre 2010 ed essendo i riferimenti all’episodio risalenti ad alcuni mesi prima ( è assai significativo , circa il modus operandi degli amministratori , che anche nell’accertato pagamento della somma di 4000 Euro non abbia fatto poi seguito l’appalto dell’illuminazione di via Salerno in favore del Colamarino): ritenuto il modesto periodo di sottoposizione alle misure cautelari già sofferto dall’indagato, considerato il rapporto alla gravita ed alle particolari e reiterate modalità dei fatti criminosi contestati , non abbia comportato il venir meno o l’attenuazione delle specifiche esigenze cautelaridi cui all’art. 274 lettera c c.p.p. poste alla base dell’ordinanza resa da questo ufficio in data 05/01/2011la cui mitivazione deve intendersi integralmente richiamata
Rigetta la predetta richiesta.
mercoledì 26 gennaio 2011
Riceviamo e Pubblichiamo
Il Gip nega la libertà a Lopatriello. Leone ha fatto bene i suoi conti.
martedì 25 gennaio 2011
Confermati gli arresti per Lopatriello e i tredici indagati
Il Gip di Matera, ha confermato gli arresti eseguiti a Policoro nei confronti del Sindaco Lopatriello e altri 13 indagati per corruzione. Regge davanti al giudice monocratico l'impianto accusatorio della procura di Matera. Adesso il passaggio successivo sarà quello del Tribunale della Libertà che si dovrebbe esprimere entro i primi giorni di Febbraio. Appena avremo notizie in merito alle motivazioni del gip ne daremo notizia sul Blog conferma
La Dc di Marsano impone Mery Padula , Leone chiude la crisi senza aspettare le decisioni del Gip
Leone chiude la crisi senza aspettare la decisione del GIP che ci dovrebbe essere oggi, crea un asse forte con il centro di Marsano e insieme blindano la maggioranza aspettando il ritorno di Lopy , convinti che non sarà liberato nel breve periodo e avendo loro già dato per spacciato Ierone . Anche i mal di pancia dei Vigorito e Company , sono solo sceneggiate , ammuina , ogni uno di loro ha azzupato il Panariello nel miele e dato che il dolce piace vogliono continuarlo a farlo . Ieri il centro che va da Marsano a Vigorito hanno festeggiato con la neo Assessora in una riunione che hanno tenuto per fare il Punto. Messa all’angolo città nuova , ormai un movimento annientato , tenendo conto che da qui a poco il Trupo di turno c’è lo ritroveremo nell’UDC. Il prezzo che la DC, UDC, Api , hanno dovuto pagare è stato quello di dover accettare due assessori in quota PDL nelle persone di Bianco e Colucci sancendo cosi in Basilicata una inedita alleanza con il centrodestra. Si è passati a Policoro dal centro moderato al centro del pagnotismo , Tutti ci domandiamo che cosa succederà adesso in Regione e alla provincia dove l’api ha degli assessori ed un patto di ferro con il PD. Vedremo , perché anche da questo capiremmo se c’è un PD , come partito che ha una strategia politica e farà sentire la sua voce o è solo un’aggregazione di uomini dediti solo alla gestione del potere , fregandosene di tutto il resto. Certamente per Marrese è compagnia , i grandi strateghi della politica , è una brutta botta , perdere un alleato con cui insieme hanno condiviso lo stesso progetto , perdersi stando all’opposizione ci viene da chiedere cosa sarebbe successo se governavano insieme? Ancora una volta hanno sbagliato tutto. Noi increduli perché per l’ennesima volta siamo stati profetici ci chiediamo voi vedere che avevamo ragione quando dicevamo che le due compagine erano le due facce diverse della stessa Medaglia? Se hanno gli attributi è il momento di dimostrarlo se no tacciano. Per quel che ci riguarda oltre all’indignazione per una operazione di basso profilo politico dove il vero obbiettivo è solo quello di salvarsi la pelle fregandosene della città , continueremo ad fare l’opposizione e da domani con più determinazione di Ieri , oramai si è passati dalla patologia del quaglismo alla degenerazione del poltronismo , come dire MERY PER LOPY o Mery per Sempre o ci faranno neri ma neri neri se non reagiamo......
P.S. mi domando ma i 120 candidati e le molte donne che hanno consentito la vittoria a lor signori non si sentono mortificate da questa nomina ? Usate e buttate come stracci ?
lunedì 24 gennaio 2011
Il gip non decide sulla scarcerazione. Leone nomina la giunta.
ormata da : Domenico Bianco (PDL) , Rocco Colucci (PDL) , Mery Padula (API) e Trupo (città nuova) . Appena pochi giorni fa , Leone aveva lanciato un appello sulla gazzetta del mezzogiorno contro lo sciacallaggio politico di questa vicenda giudiziaria. non ha neppure aspettato la decisione del Gip che probabilmente lui da per scontato che i suoi siano spacciati, tanto da nominare la giunta. Noi ci chiediamo chi è lo sciacallo ? come dire :manco fatti i funerali ha già preso possesso dell'eredità.
COMUNICATO COMUNE DI POLICORO
Rocco Leone, vice sindaco alle Politiche sociali in attesa degli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto nei giorni scorsi due amministratori della città di Policoro, nella giornata odierna (24 gennaio) ha nominato la nuova Giunta municipale nel Palazzo di città. Oltre agli assessori già in carica, Vincenzo Di Cosola al Patrimonio (Casa dei moderati); Saverio Carbone all’Agricoltura (Dc); gli altri componenti dell’Esecutivo cittadino sono: Mary Padula al Turismo, Sport e Pari Opportunità (Api); Nicola Trupo Urbanistica e Ambiente (Città Nuova) –già assessore alle Attività produttive fino al 25 novembre prima dell’azzeramento della Giunta da parte del sindaco Nicola Lopatriello-; Rocco Colucci (Pdl) riceve la delega alle Attività produttive e Personale; mentre Domenico Bianco (Pdl) è il nuovo assessore ai Lavori pubblici dopo la sospensione di Cosimo Ierone (Città Nuova). Durante la presentazione, Leone ha asserito: “Al di là delle vicende giudiziarie dei giorni scorsi, sulle quali noi riponiamo la piena fiducia nella Magistratura e siamo altresì convinti che gli amministratori e i dirigenti coinvolti hanno operato nell’ambito della legalità, noi vogliamo governare questa città e portare a termine il programma elettorale fino alla scadenza naturale del mandato nel 2013. Nei giorni scorsi abbiamo subito attacchi violenti e feroci da parte dell’opposizione fuori luogo. All’interno di questa compagine ci sono intelligenze, risorse ed energie che vengono spese al servizio della comunità con coraggio e determinazione convinti della bontà del nostro progetto politico. Questa città oggi ha un’Amministrazione che continua a governare”. Dopo l’assegnazione delle deleghe assessorili in Consiglio comunale entrano: Antonio Satriano e Angelo Porsia del Pdl (quota Forza Italia), i quali subentrano a Rocco Colucci e Domenico Bianco.
Loro non si arrenderanno mai , non gli conviene , ma neanche noi.
Il prefetto di Matera ha sospeso il sindaco e l'assessore Ierone dalle loro Funzioni. Sembrerebbe da quel che si dice che questo tra oggi e domani il Vice Sindaco Leone voglia nominare due assessori, e i nomi più quotati sono Siepe e Trupo.Domani si terrà una Riunione di Maggioranza
Il doppio gioco del primo cittadino con le ditte interessate all’affare dei led
la mazzetta da duemila euro per uno dei lavori che dovevano preparare il campo alla gara vera e propria. E nemmeno un’indagine qualunque perchè si parla di intercettazioni e della direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese. È qui che a detta degli investigatori «emerge lo spessore delinquenziale del sindaco Lopatriello», da una conversazione captata dalle microspie piazzate dentro l’auto di Giovanni Colamarino, uno degli imprenditori finiti agli arresti domiciliari, con un soggetto non identificato. La prova è debole perchè si parla di cose riferite da altre persone per sentito dire, ma gli investigatori hanno messo a fuoco una dinamica
di eventi a dir poco inquietanti. Il 5 luglio scorso Colamarino dice di essersi incontrato con il presidente della cooperativa “Campoverde”, Giuseppe Benedetto (anche lui agli arresti), uno degli uomini più vicini al primo cittadino di Policoro. Benedetto gli avrebbe raccontato che Lopatriello lo aveva convocato per consigliargli di non parlare più altelefono con Sandro Gigante, socio di Colamarino, perché era «sotto indagine a trecentosessanta gradi da parte delle Dda con
provvedimento immediato». Lui l’avrebbe appreso da una «soffiata di un informatore segreto», e Benedetto gli avrebbe riferito la cosa in preda al panico. Dice che «tremava». Il giorno dopo la «rivelazione» di Benedetto gli investigatori hanno annotato «un evidente ermetismo » nelle conversazioni al telefono di Lopatriello, e il solito disturbo sulle trasmissioni delle microspie piazzate nel suo studio, causato dall’entrata in funzione del jammer di frequenze radio
che il sindaco teneva nel cassetto della scrivania: «come avvenuto il 31 marzo 2010 in occasione della richiesta della “tangente minore” a Sandro Gigante, ovvero in data 19 aprile 2010 quando l’assessore Ierone, ricevuta nelle mani la scatola di sigari consegnatagli da Colamarino contenente i 4mila euro della tangente la porta nell’ufficio del sindaco».
Lo stesso giorno parte una chiamata all’avvocato del comune di Policoro, Gianni Di Pierri, che ora lo assiste in questa vicenda su mandato fiduciario. Qui Lopatriello secondo gli investigatori, si lascia andare in una sorta di «monologo propagandistico dell’attività amministrativa» ripercorrendo i suoi rapporti con Gigante «dal quale prende abilmente
le distanze». «Appare evidente – proseguono gli inquirenti - la volontà del sindaco di esternare a tutti i costi (ai possibili ascoltatori) diligenza, legalità e acume politico amministrativo, finalizzata a precostituire una vera e propria “difesa”». Poi vengono elencati i punti del suo discorso: «Inizia con elogiare il proprio lavoro millantando indici stupendi del bilancio consuntivo (...) sottolinea l’esistenza di centinaia di cose da fare (...) per poi passare in rassegna taluni interventi da concludere con priorità, sottolineando l’esigenza di «evitare sprechi e sperperi» (...) accenna alla possibilità di incidere sul risparmio della bolletta energetica, magari con l’installazione di pannelli solari (...) introduce il tema “led” (...) spiegando che alla fase sperimentale non era seguita quella operativa in quanto aveva avuto a che fare con «gentaglia » (la stessa che aveva pagato la tangente da lui richiesta) (...) Il sindaco quindi prende le distanze da Gigante asserendo di averlo cacciato, definendolo zingaro e lamentando che c’era un’interesse troppo spinto di questi (in realtà è l’imprenditore che non pagando la tangente richiesta dal sindaco ha evidentemente lasciato insoddisfatto quest’ultimo) (...) Il principio del buon andamento e trasparenza dell’attività amministrativa (fino a quel momento dimenticato nella prassi del comune di Policoro raggiunge l’apice dell’applicazione allorquando il sindaco sottolinea la necessità di indire un bando di carattere nazionale per il rimodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica mediante l’utilizzo di lampade a led, per verificare bene il rapporto qualità prezzo delle offerte. Fino al 2 luglio però (lo stesso giorno) per lo stesso appalto erano state chieste tangenti al fine di frazionare il bando per eludere l’applicazione della normativa per gli appalti di grosso importo (...) quindi torna sull’economicità dell’operazione “led” riconoscendo l’utilità ma precisando che non è un intervento prioritario e che può essere rinviato ». Invece il progetto andrà avanti almeno fino al 30 settembre quando la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare
dell’opera. Poi sono uscite le microspie nell’ufficio del primo cittadino, e i militari hanno deciso di non aspettare più.
E il totale? Ah, ce l’ho qua
Per gli investigatori il 31 marzo del 2010 Lopatriello avrebbe avanzato la richiesta di una mazzetta all’imprenditore Sandro Gigante. Le microspie hanno registrato soltanto pochi frammenti di conversazione
sindaco di Policoro
N.L.: Siedi.
S.G.: Qui fa più caldo che da noi...
(A questo punto le microspie piazzate nottetempo dai militari delle fiamme gialle non trasmettono più nulla per 15minuti. Gli investigatori credono che il primo cittadino abbia attivato il jammer di frequenze radio rinvenuto nella sua scrivania. ndr)
S.G.: ... e il totale?
N.L.: Aspe’...
(Avanzata la sua richiesta all'imprenditore il sindaco avrebbe disattivato il disturbatore elettronico, cercando di riaccenderlo dopo la domanda di precisazioni di Gigante. ndr)
S.G.: Ah. Ce l’ho qua...
(Segue un monologo in presenza di Gigante sugli ultimi risultati elettorali del Pdl in Basilicata. Per gli inquirenti: «senza un evidente motivo se non quello di manifestare durante la disattivazione del jammer che le conversazioni intrattenute nel suo ufficio abbiano contenuti non equivoci nè pericolosi ».ndr)
tratto dal quotidiano della Basilicata
domenica 23 gennaio 2011
Lopatriello e l’accusa di calunnia nell'inchiesta "Il Corvo"
Impedimento dell’imputato, Nicolino Lopatriello, sindaco di Policoro, e del suo difensore, Piermaria Antonio Lista. Con questa motivazione il gip del tribunale di Matera, Roberto Scillitani, ha rinviato al 22 marzo l’udienza sulla richiesta di rinvio a giudizio per calunnia in concorso emessa nei confronti del primo cittadino dal pm Valeria Farina Valaori. Lo stesso Lopatriello è stato invitato a nominarsi un nuovo difensore poiché l’avvocato Lista è stato temporaneamente interdetto ad esercitare la professionale nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta «tangentopoli di Policoro». Inchiesta per la quale sia Lopatriello sia Lista si trovano agli arresti domiciliari dal 13 gennaio scorso. Presente in aula la costituenda parte civile, il capitano dei carabinieri Pasquale Zacheo, assistito dall’avvocato Leonardo Pinto.I fatti risalgono al giugno 2005. In una lettera anonima inviata a varie istituzioni Zacheo veniva accusato di macchinazioni contro il sindaco di Policoro. La Direzione distrettuale antimafia accusò Lopatriello, quale ispiratore e mandante,di calunnia in concorso aggravata dal metodo mafioso. Ma il Gup di Potenza, Geraldina Romaniello, escluse l’aggravante e trasferì il fascicolo a Matera. Ieri il rinvio al 22 marzo 2011.
Slitta ad aprile il caso Frammartino
È stata rinviata al 21 aprile la prima udienza del processo a carico di Ottavio Frammartino, esponente della segreteria regionale del Prc, imputato per calunnia.
L’udienza in questione era in programma ieri presso la sezione staccata di Pisticci del tribunale di Matera. Nel processo il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello (Pdl), è parte lesa è si è già costituito parte civile. L’udienza è al suo terzo rin-
vio. Questa volta la decisione è stata assunta dal giudice monocratico, Rosa Angela Nettis, per impedimento dell’imputato. Frammartino ha ricevuto un decreto di
citazione diretta a giudizio dal pm Rosanna Defraia al termine delle
indagini preliminari per un post inserito nel suo sito www.ottavio-frammartino.blogspot.com affermando, secondo l’accusa, circostanze non vere.
Tratti dalla Gazzetta del Mezzogiorno [
MORALITA’ ED ETICA PUBBLICA AL CENTRO DEI PROGRAMMI POLITICI
Innanzitutto non comprendiamo perché in un’era in cui si parla tanto di trasparenza, di democrazia partecipata, di pareti di vetro che devono caratterizzare i palazzi della politica, il sindaco della nostra città si munisce di apparecchiature tali che non permettono di intercettarlo e controllarlo durante i colloqui diretti e durante le conversazioni telefoniche.
Quali segreti, quali misteri, ci sono per cui questi discorsi non possono essere noti a tutti? Cosa si può temere se non si ha nulla da nascondere.
Purtroppo per noi policoresi è un “deja vu” in quanto già nel ’92 la nostra città è stata al centro di una vicenda giudiziaria molto simile. Da quella vicenda abbiamo imparato che quando si abbatte giustamente o ingiustamente su un’amministrazione locale, peraltro già in piena crisi politica, la mannaia della giustizia l’unica soluzione è il ritorno al voto; infatti è inutile prolungare la vita di un’amministrazione così compromessa e tale agonia non può che danneggiare ulteriormente una città che oggi è completamente disorientata.
Sappiamo benissimo che Policoro non è un isola felice e che i problemi che ci sono, sono gli stessi che attanagliano le altre città e certamente paghiamo anche noi come tutti gli altri italiani la grave crisi della politica.
A questo dramma, a parte l’intervento dell’associazione Carakteria si aggiunge un silenzio a dir poco assordante dei gruppi dell’opposizione.
Non vogliamo da loro sommari processi e sentenze anticipate, ne tanto meno atti di sciacallaggio politico ma almeno un manifesto che ci spieghi quello che sta accadendo e una proposta costruttiva che aiuti il cittadino a riflettere su come uscire da questo pantano in cui oggi ci troviamo. E proprio gli avvenimenti che si sono succeduti negli ultimi anni devono essere di monito per noi cittadini. La precoce caduta dell’amministrazione di Serafino Di Sanza (centro sinistra), la crisi politica ed il tragico naufragare dell’attuale amministrazione Lopatriello (centro destra) fanno comprendere che organizzare una compagine che deve guidare una città non è una cosa facile! Noi riteniamo che oggi sia necessario per la città un governo di salute pubblica guidato da persone di altissimo profilo morale, di grande caratura culturale e di indiscussa stima personale per dare un segnale forte di professionalità ed etica pubblica. E’ inutile creare compagini di sprovveduti assetati di manie di protagonismo, è inutile ricercare personaggi la cui unica meta è la chimera della politica per vivere un momento di gloria, magari polarizzando pacchetti di voti con il supporto di famiglie numericamente importanti; è inutile ricollocare consumati personaggi della politica, ormai in dissonanza completa con le nuove regole deontologiche e che avrebbero solo sentimenti di rivalsa, vecchi acredini, antichi rancori e voglia di vendetta personale.
Facciamo appello a quella gran parte della città onesta, in grado di elevare a scelta di vita la MORALITA’ ed il BENE COMUNE con un codice etico e comportamentale che deve contrassegnare ogni scelta politica ed ogni progetto di sviluppo di questa nostra città.
Un appello ai tanti cittadini, alle tante associazioni ed ai tanti gruppi della società civile che rappresentano sicuramente la parte più sana e spontanea di questa comunità, per organizzare una nuova stagione e per rilanciare una città che legittimamente può meritare di più, perché vuole continuare a traguardare obiettivi sempre importanti e prestigiosi.
Policoro, 20 gennaio 2011.
L’Osservatorio Sociale ACLI
sabato 22 gennaio 2011
L'arresto di Lopatriello mette in discussione l'archiviazione di Toghe Lucane. Il gip di Matera non ha ancora deciso sulle scarcerazioni degli imputat
L’udienza di Ieri sulle opposizione delle archiviazione chieste dal Pm Capomolla , opposizione vogliamo ricordarlo promosse tra gli altri dal giudice Iannuzzi oggi in servizio alla corte di appello di Salerno , dall’ex procuratore capo di Potenza Galante e due cittadini di Matera è stata rinviata al 5 Marzo. Una parte importante della discussione si è incentrata su una lettera inviata da me al Gup di Catanzaro in cui racconto al magistrato le ultime vicende accadute a Policoro in primis la perquisizione a Marinagri della Finanza nella casa che era nella disponibilità di Nicola Lopatriello , lo vogliamo ricordare imputato per corruzione da De Magistris , ma che allora dimostrò di non possedere nessun immobile a Marinagri , anzi in un comizio a Policoro disse testualmente “che non se lo poteva permettere “. Ricordo questo particolare , perche la gente credete allora a queste affermazioni e anche per questo Lopatriello vinse le elezioni. Il Gup si è riservato se ammettere agli atti questa lettera , circostanza comunque contestata dai legali della difesa , ed ha inviato una copia a Capomolla il Pm che sostitui De Magistris. Dice il legale di Lopatriello che io mi sia distinto perché in un primo momento mi sono costituito parte civile per poi ritirarmi. L’amico Vinci ottimo legale , sa meglio di me del perché , dopo la mia costituzione nel procedimento la giunta anche su suo suggerimento modifico la delibera in cui il comune aveva deciso non costituirsi parte nel procedimento contro Marinagri , questa inversione fu consigliata dal legale anche per neutralizzare la mia costituzione in giudizio . Per me quella era una vittoria politica , il comune di Policoro si riservava così come doveva essere parte civile contro Marinagri , cioè Lopatriello sindaco contro Lopatriello imputato , a quel punto non aveva ragione ne giuridicamente ne politicamente la mia presenza. Intanto il gip di Matera non si è ancora pronunciato sulla scarcerazione di Lopatriello ed altri , ha comunque concesso all’ingegnere Viceconte di partecipare ai funerali della madre deceduta ieri . Al dirigente vanno le nostre sentite condoglianze.
venerdì 21 gennaio 2011
Catanzaro la discussione rinviata al 5 marzo. Il gip di Matera non si è ancora espresso sulla scarcerazione di Lopatriello ed altri
giovedì 20 gennaio 2011
Oggi il Gip di Matera decide sulla scarcerazione di Lopatriello ed altri. A Catanzaro si tiene l'udienza per l'archiviazione di Toghe Lucane
Oggi il gip di Matera deciderà sulle richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Lopatriello ed altri in merito alla inchiesta che li ha portato agli arresti domiciliari. Inchiesta che vogliamo ricordare si sta allargando anche ad altre vicende e soprattutto si stanno concentrando sugli appalti. Inoltre si tiene a catanzaro l'udienza per le archiviazioni di Toghe Lucane .L'opposizione all'archiviazione e' stata presentata nei confronti di 30 degli originari 33 indagati che comparivano nell'avviso di conclusione indagini sottoscritto da de Magistris, e per i quali e' in seguito intervenuta una richiesta di archiviazione.
Tra i nomi compaiono Quello di Lopatriello ed i Vitale per l’affare Marinagri. Per Lopatriello mentre per alcune imputazione si è riaperto il procedimento presso la corte di Appello di Catanzaro dopo che il PM Facciola ha impugnato la sua assoluzione , invece per l’accusa di corruzione il Pm Capomolla aveva accolto allora la richiesta del suo difensore Filippo Vinci che aveva fugato ogni dubbio sulla sospetta cessione di beni da parte di Marinagri al Lopatriello , sarà importate capire come oggi difenderà il suo cliente dopo che la Finanza ha perquisito una casa che era nella disponibilità del sindaco al villaggio Marinagri.Noi abbiamo chiamato l’avv.to Vinci , che non ha voluto rilasciarci nessuna dichiarazione sostenendo la totale estraneità del proprio cliente e la sua totale innocenza. Filippo Vinci vogliamo ricordare è anche il difensore dei Fratelli Lista la cui scarcerazione dai domiciliare si dice certo.
Oggi a Catanzaro è anche la giornata di diversi magistrati e politici, tra cui Vincenzo Tufano, procuratore generale presso la Corte di appello di Potenza; Gaetano Bonomi, sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Potenza; Felicia Genovese, ora giudice al Tribunale di Roma a seguito di una decisione del Csm emessa per via dell'inchiesta; Giuseppe Chieco, ex procuratore della Repubblica di Matera oggi trasferito a Bari ; Iside Granese, gia' presidente del tribunale di Matera; Emilio Nicola Buccico, avvocato ; Filippo Bubbico, parlamentare, ; Vito De Filippo, presidente della Giunta regionale della Basilicata.
I figli so’ piezz ‘e core
Pubblichiamo Il Post del 8 Aprile fatto su questa vicenda su questo Blog ( ci avessero sentiti)
Leone la questione Morale e il progetto superveloce
Il ruggito del leone si fa sentire sulla questione Morale posta in questi giorni. Ma questa volta non nella solita veste del fustigatore contro le pratiche clientelari della pubblica amministrazione di cui ci aveva abituato in questi anni , ma in difesa di precisi attacchi contro la sua amministrazione, La questione dell’incarico alla figlia dell’assessore ci informa il vicesindaco, è un affidamento di poche lire, due tre dieci mila euro, non è dato sapere , ed è stato dato all’ultimo minuto perché un progettista sarebbe venuto meno , più precisamente gli è stato revocato l'incarico, e loro per non perdere il finanziamento sul contratto di quartiere hanno dovuto dare l’incarico al primo nome disponibile dopo averne interpellati decine.Come hanno interpellato gli altri tecnici e quali, anche questo rimane un mistero, ne tanto meno le motivazione dell’urgenza, pensare che urgente per questa amministrazione era anche la delibera per il viaggio in Romania del nostro Lopy. In verità (Leone forse se ne è dimenticato) vi è stata un'altra ragione per cui la giunta ha deciso di assegnare questo incarico alla professionista, che è quella della velocità. Infatti nella stessa data con cui viene conferito il mandato per la redazione dell'adeguamento del progetto, conteporaneamete opla viene anche approvato il progetto esecutivo. Stessa delibera stessa ora stesso giorno .Noi normali comuni ci chiediamo come è stato possibile ? Era già pronto il progetto prima del conferimento dell'incarico o i progettisti lo hanno redatto seduta stante? Se è veritiera la seconda ipotesi non rimarrebbe che stupirsi , se invece fosse ipotizzabile la prima , invitiamo il nostro assessore anche a tutela della sua persona ad inviare il tutto alla procura. Poi il vicesindaco dice una serie di inesattezze, certamente non per sua responsabilità, ma perché tratto in inganno dalle informazioni che gli sono state fornite. Noi vogliamo dimostrare con le carte in mano che quello che lui afferma , non corrisponde al vero, nella consapevolezza che se Leone persona di indubbia moralità, gli forniamo le prove, da far suo, prenderà carta e penna per scrivere una lettera , indirizzando le nostre affermazione preso la procura della repubblica di Matera e chiedendo in autotutela l’annullamento di quella delibera di affidamento dei lavori alla società di pubblicità ( tale atto secondo noi consigliabile anche per la delibera dell'incarico alla progettista )
1- La società di pubblicità a cui sono state conferite delle commesse con delibera della giunta , fino al 19/03/2009 aveva la propria sede sociale nello studio del Sindaco Lopatriello. Sede sociale variata con atto notarile rep .n°34937 del 5/03/2009 dal notaio N.Grassano. Un socio di questa società è dipendente del sindaco , posizione di socio cessata nella stessa data .
2- L’amministratore di questa società e anche amministratore di un’altra società di pubblicità , di cui ne fa parte in modo organico un familiare del sindaco. Non solo, ma risulta che un assessore della giunta era socio di questa società , carica anche questa cessata il 19/03/09 nello stesso giorno e dallo stesso notaio (rep. N° 32436) e non come riferito dal nostro amato vicesindaco che tale dimissione siano avvenute nel 2008 , circostanza questa non di poco conto.. Si ipotizza visto la concomitanza delle date e che il notaio sia lo stesso, che tutti si siano recati frettolosamente nello stesso giorno guarda caso poche settimane prima che fosse notificato a noi una querela da parte del sindaco su un articolo di cui ipotizzavamo degli interessi del Lopy nel campo della pubblicità e l’ ipotetico conferimento di commesse da parte del comune ad amici e parenti. .Basterà questo per far risvegliare il ruggito moralista del puro e duro Leone? Noi ci speriamo.........anzi visto che consideriamo la questione morale non patrimonio della sinistra o della destra , ma delle persone perbene, noi ci contiamo...
Noi queste cose le abbiamo dette un anno e mezzo fa . Loro sono stati sordi , anzi hanno continuato a insultarci e querelarci......
mercoledì 19 gennaio 2011
Quell'appalto un pò cosi ,che sta più in la che di qua
Art. 71 (Disposizioni preliminari)
1. L’avvio delle procedure di scelta del contraente presuppone l’acquisizione da parte del responsabile del procedimento dell’attestazione del direttore dei lavori in merito:
coma 4 Gli adempimenti necessari per l'avvio delle procedure espropriative e per il conseguimento del decreto di occupazione di urgenza sono posti in essere in tempi compatibili con la stipulazione del contratto
.
Ed a tutt’oggi l’amministrazione non ha la titolarità ne ha proceduto ad emettere provvedimenti di espropri di alcune aree, sono in itinere accordi con il consorzio e alcuni privati , quelli conclusi sono senza contratto e conseguiti dopo L’aggiudicazione della gara di appalto , gara fatta un anno fa ed a tutto oggii lavori non sono ancora partiti, e con gran meraviglia nostra alla Regione è stato già avanzata la richiesta di anticipo come se i lavori fossero già cantierizzato e le aree nella TOTALE DISPONIBILITà del comune . Dice la legge che in nessun caso si procede alla stipulazione del contratto, se il responsabile del procedimento e l’impresa appaltatrice non abbiano concordemente dato atto, con verbale da entrambi sottoscritto, del permanere delle condizioni che consentono l’immediata esecuzione dei lavori , immediata dice e allora ci spieghino come è stato possibile richiedere una anticipazione alla Regione come se i lavori fossero partiti?. Perché questa procedura diciamo con grande eufemismo così particolare. Perche dopo un anno dall’appalto i lavori non sono ancora partiti ? Come mai a un certo punto cambia la composizione della commissione della gara d’appalto ? Il componente che si è dimesso perchè si è dimesso ? Come mai ci domandiamo senza nessuna motivazione dal momento della verifica dei documenti delle ditte che hanno partecipato alla gara al momento dell'apertura delle buste che contenevano le offerte trascorre un tempo così lungo senza una plausibile ragione almeno per noi ? Sappiamo bene che il sindaco e l’assessore sono interdetti e non ci possono rispondere , ma gli altri dell’ufficio tecnico sono liberi e gradiremmo risposta………
Domani sempre sul contratto di quartiere post dal titolo : Papà mi fai la delibera…….sempre inerenti al contratto di quartiere
Gli appalti tipo Nicola. Grazie a Felice campiamo di rendita
POTENZA- Sandro Gigante è una figura chiave dell’inchiesta sulle mazzette al comune di Policoro. È il titolare di una
ditta di costruzioni, la Cit srl di Noci in provincia di Bari, che ha sede legale nello studio di un commercialista. Risponde
una segretaria che non è autorizzata a dare numeri di telefono. Gigante è un rivenditore della Gds, che è una ditta di Pordenone che produce lampade al led, ma non si occupa soltanto di illuminazione. I suoi interessi spaziano anche nel
settore dei rifiuti, in particolare il servizio di raccolta urbano. È trattando di rifiuti che avrebbe conosciuto Nicola Benedetto, fratello di Giuseppe, che è il presidente della cooperativa “Campoverde” e uno degli uomini più vicini al sindaco Nicola Lopatriello. Insieme avrebbero partecipato all’appalto per i rifiuti solidi urbani di Polignano, un affidamento della durata di dieci mesi. Ne parla un altro rivenditore della stessa ditta di lampade
a risparmio energetico, Giovanni Colamarino, che è accusato di aver portato una mazzetta alcomune diPolicoro
per favorire l’affidamento della fornitura per i lampioni di via Salerno. Parlando con Giuseppe Benedetto, Gigante
spiega la sorpresa davanti alla richiesta che il sindaco gli avrebbe fatto nel suo ufficio: una cosa «tipo Nicola»; o «Nicola
bis». Gli investigatori hanno ricostruito il senso di quelle frasi in questo modo. Il «Nicola»di cui si parla è Nicola Benedetto, che sta partecipando alla gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti a Policoro. Tra Gigante, Lopatriello & co. c’era un accordo per una mazzetta di almeno cinquantamila euro appena aggiudicato l’appalto da quattro milioni per la fornitura di lampade al led per tutto il paese. Ma Lopatriello ne avrebbe chiesta un’altra più piccina per i lampioni di via Salerno, un lavoretto che sarebbe dovuto servire a preparare il campo, e acquisire i titoli necessari per sopravanzare la concorrenza nella valutazione tecnica delle offerte. A questo punto Gigante si ricorda com’era andata per «Nicola». «Condotte corruttive del tipo di quelle oggetto del presente procedimento ». Scrive il gip Roberto Scillitani. Anche se in entrambi i casi gli appalti sono andati ad altri. Per i lampioni di via Salerno sono stati preferite le lampade della Betalux di Gennaro Livio e Giuseppe Leo, dopo che un informatore segreto avrebbe soffiato nell’orecchio di Lopatriello l’esistenza di un’indagine della Dda di Bari sul conto di Gigante. Per la raccolta dei rifiuti l’offerta della ditta di Nicola Benedetto sarebbe stata esclusa dalla commissione presieduta da Felice Viceconte a metà ottobre. Un mese dopo la scoperta delle miscrospie nell’ufficio.
Quotidiano della Basilicata
Grazie a Felice abbiamo
parlato con tutti gli altri paesi
Gennaro Livio è un rappresentante della Betalux che è una
ditta concorrente della Gds per cui lavorano Sandro Gigante e
Giovanni Colamarino. Alla fine è lui ad aggiudicarsi la fornitura
per i lampioni di via Salerno. Spiega alla madre il ruolo di
Felice D’Amato (ex assessore e vicesindaco di Lopatriello nella
scorsa amministrazione ed esponente del PD ) e i suoi piani commerciali.
INTERCETTAZIONE/
4 agosto 2010
M.: E non dovevi andare a Policoro tu?
(...)
G.L.: Policoro? Ieri sono andato.
M.: Per l’inaugurazione delle luci.
G.L.: Noooo. Ancora le devo consegnare
(...)
G.L.: A parte che andrà Giancarlo (così viene chiamato più spesso Giuseppe Leo, socio di Gennaro Livio. ndr). A me interessa che questa sorta di sperimentazione va bene, e poi facciamo gli altri. Perchè se facciamo gli altri,
cioè, qua da stiamo guadagnando qualche... proprio sciocchezze, hai capito?
Non...
M.: Che è quello piccolo, Policoro?
G.L.: No, Policoro col fatto del lungomare c’ha tremilasettecento lampioni.
M.: Mbè, parecchi!
G.L.: No, a farlo tutto sta un milione di utile.
M.: Figurati!
G.L.: Magari! Eheee... Cioè è roba proprio a stare in ferie per un anno, altro che.
M.: A fare un pezzettino?
G.L.: No, a fare tutto il paese cioè.
M.: (...) come esperimento?
G.L.: Abbiamo fatto la strada nuova.
M.: Che va all’ospedale.
G.L.: Che va all’ospedale. Sono 26 lampioni, ma stiamo guadagnando ottomila euro, non è...
M.: Niente di che.
G.L.: Giusto a pagare le ferie e qualche altra cosa.
M.: Mh, mh...
G.L.: Non... eeeeh... Per cui, quello interessa che la sperimentazione vada bene, che poi...
M.: ...ci sia un prosieguo, poi. Soprattutto per gli altri paesi. Siccome tramite Felice (qui parlerebbero di Felice
D’Amato, già assessore e vicesindaco di Policoro.ndr)
abbiamo parlato con Scanzano, Salandra, Pisticci, Marconia, tutti gli altri paesi. Ovviamente, se vedono che
poi queste so’ belle, so’... eheee... Ovviamente, poi se ne vengono tutti dietro, capito?
M.: Capito. Sì, sì, sì.
G.L.: E fare quei cinque, sei paesi dopodichè campi di rendita.
martedì 18 gennaio 2011
Ieri la giornata delle difese e del GIP. Lopatriello confessa: hanno tentato di corrompermi, ma io li ho cacciati
PS. Ieri quando ho visto la città presidiata dalle forze dell'ordine e dalle macchine della polizia penitenziaria mi ha preso una Tristezza, un senso di vergogna mista di rabbia.
Eppure io la mia parte l' ho fatta , ma come avrei voluto avere torto………..
Il Sindaco 007 che disinescava le intercettazioni
SE i politici di tutta Italia lo avessero saputo prima che in un paese del metapontino c’era un sindaco che disinnescava le intercettazioni ambientali, probabilmente a quest’ora Lopatriello sarebbe coperto di soldi. S’era attrezzato proprio bene, il sindaco di Policoro. Con un jammer, volgarmente un disturbatore di segnale, metteva fuori uso qualsiasi apparecchio telefonico nel raggio di tre metri. Dal cassetto della sua scrivania, quando la conversazione diventava più compromettente, tirava fuori questo affare. Utilizzato nelle “guerre elettroniche”, sostanzialmente emette segnali radio che interferiscono con il funzionamento dei radar saturando il ricevitore con del rumore o fornendo false informazioni agli operatori. Quello che ci vuole quando si desidera che una conversazione “non esca da questa stanza”. La verità è che il sindaco aveva avuto già i suoi bei problemi con le intercettazioni di Toghe lucane. Stavolta non l’avrebbero fregato. Si legge nell’ordi - nanza: «L'errore di funzionamento degli apparati di intercettazione ambientale installati nell’ufficio del sindaco, fino ad allora e dopo di allora perfettamente funzionanti, trovava la sua logica spiegazione proprio nel possibile utilizzo di un jammer». La Guardia di finanza gliel’aveva trovato nel cassetto della scrivania, una notte che, entrando di soppiatto, gli aveva perquisito l’ufficio. Con sorpresa, però, gli agenti in quel blitz avrebbero trovato anche dell’altro. Lopatriello non s’era fermato mica al jammer: aveva comprato pure uno scanner, capace di rilevare la presenza di microspie nelle vicinanze. Insomma il clima non era dei migliori in quel Comune. Chi parla di un’atmosfera di reciproco sospetto, pur usando il condizionale, non s'’allontana troppo dalla realtà. Ma, alla luce delle indagini in corso, gli è davvero convenuta, al sindaco, tutta questa cautela?
La risposta nelle parole degli inquirenti: «Il sindaco, potendo attivare a suo piacimento i congegni rilevati nel suo ufficio, di fatto conserva la tranquillitàdi non essere intercettato. Infatti – continua l’ordinanza - se lo scanner gli consente di monitorare continuamente il suo ufficio, dandogli così la possibilità di verificare la presenza di congegni di intercettazione ambientale, il jammer, disabilitando nell'arco di tre metri l'attività dei telefoni cellulari e microspie funzionanti su banda Gsm, di fatto gli permette di garantirsi la neutralizzazione dell'intercettamento delle conversazioni in ambientale». Il meccanismo, inoltre gli consente anche di girare l’intercettazione a suo favore, attivandola e interrompendola tutte le volte che vuole far passare un messaggio o al contrario ometterlo. Un rapporto molto singolare, quello del sindaco con la sua privacy, come dimostra il posizionamento di una telecamera nel corridoio antistante il suo ufficio, grazie al quale Lopatriello sapeva sempre prima chi avrebbe bussato alla sua porta. E sono proprio quelle telecamere a filmare Colamarino che consegna al sindaco la scatola di sigari. Entra alle 10.40 in Comune e ne esce alle undici circa, a mani vuote. E’ la scatola che, secondo gli investigatori, contiene i 4mila euro per comprare l’appalto. «Il sistema di videosorveglianza installato all’ingresso dell’ufficio di Lopatriello consentiva di rilevare che Ierone, dopo aver incontrato il Colamarino nella casa comunale, accede nell’ufficio del sindaco per portarlo a conoscenza dell’avvenuta consegna della tangente. L’assessore - si legge nell’ordinanza – entra dal sindaco tenendo nelle mani una scatola, per dimensioni e forma, identica a quella che portata all’interno della casa comunale da Colamarino, contenente di fatto le banconote della tangente». Quel giorno Lopatriello dimentica di utilizzare i suoi potenti mezzi per disattivare l’orecchio indiscreto della Guardia di finanza.E la conversazione captata suggerisce lo sblocco di alcune pratiche, in seguito a quella consegna: «Cosimè, vabbò... fategli la cosa!», dice il sindaco a Cosimo Ierone. Da quel momento priorità assoluta agli
interventi delle lampade a led. Il dirigente del Bilancio deve impegnarsi a reperire i fondi necessari e quello dell’Ufficio tecnico accelerare l’emissione delle determine. Che i tecnici devono mettersi a lavoro. E’ questo il momento in cui il jammer entra in azione: «Mentre vengono trattati temi inerenti l’appalto dei led, per ben nove minuti, il sistema di intercettazione installato viene nuovamente messo fuori uso dall’apparato jammer attivato dal sindaco, così da schermare ogni possibile attività di monitoraggio della conversazione». Ora però, detta così, sembra che il sindaco sia l’unico a pensare ad Grande fratello. La realtà è diversa. Anche Ierone e Colamarino, incontrandosi,si preoccupano di lasciare i telefoni cellulari nell’auto e si allontanano a piedi. Insomma, gli ingredienti per una spy story in salsa lucana ci sono tutti.
Rosamaria Aquino
lunedì 17 gennaio 2011
La finanza perquisisce la casa Di Lopatriello a Marinagri.
Domani metteremo in linea le accuse mosse dai magistrati contro Lopatriello
domenica 16 gennaio 2011
L’imprenditore ammette " Pagai 4000 Euro a Ierone"
PER gli investigatori la conferma definitiva che la tangente sia stata pagata è l'ammissione dell'imprenditore che con l'acquisizione di una serie di ricevute bancarie danno consistenza all'ipotesi di accusa nei confronti dell'assessore Ierone. La procura è anche convinta che questa non fosse altro che un acconto di una mazzetta ben più grossa a riprova di tale tesi vi sarebbe la conversazione che avviene nel luglio scorso tra il manutentore Pascale e l’imprenditore Colamarino. I due sono in auto e discutono del prezzo dei
led su via Salerno. Colamarino chiarisce a Pascale di non poter rivedere il prezzo, dopo aver pagato a Ierone una tangente di 3mila 950 euro, pari a 150 euro per ognuna delle due “armature” di viale Salerno, arrotondati poi in 4mila. Pascale però replica che quell’importo non gli consentirebbe alcun margine di guadagno. Colamarino a quel punto insiste: ha promesso a Ierone che alla consegna delle due determine (anche quella per la villa comunale) avrebbe
corrisposto la tangente a saldo. Colamarino: «Non è per le 150 euro che ho dato a lui già... a quello gli ho dato 150
euro a palo». Pascale: «Eh, ho capito». Colamarino: «Io quel giorno portai 26 pali per 150, sono 3mila 950 euro... 4mila
euro portai... Se devo... inc... a Ierone lo sa benissimo è 950... bisogna fare 950 per 26 pali più il tuo lavoro». Pascale:
«Non ci sto io dentro... non posso farlo!!!!». «Quel giorno che l’ho incontrato (Ierone) disse dai... sai... tu accontentati
là... quanto hai preso che io ti faccio passare le due determine... e io gli dissi io ti do questi di acconto poi il resto
ad incasso fatto non ci sono problemi... assolutamente
Tutto il paese è tuo non te lo tocca nessuno
Gli amministratori di Policoro la tangente la vogliono in anticipo, non tutta,ma almeno in parte. Beppe Dus se ne stupisce. Intanto Gigante non aveva pagato, nonostante per otto mesi gli avesse «rotto le palle» con questa storia. Per 50mila euro non versate nelle tasche di tecnici e politici, il megappalto da 3milioni 500mila euro s’era andato a farsi benedire.Eppure la richiesta non era mica tanto per un appalto sul quale stavano guadagnando900mila euro. Poi però quando hanno visto che «questo in 3 settimane non ha ottemperato o quella cifra (duemila euro) hanno detto meno
male che non abbiamo fatto la prima cosa (appalto master». Che ne sarà, dopo tutto questo tira e molla, dell’appalto da 3mila pali? Dus lo chiede a Colamarino, che lo rassicura: l’assessore Ierone gli ha promesso che il paese è suo e non glielo tocca nessuno. Giovanni: «Beppe c’ho novità che molto probabilmente ho beccato Policoro per il rotto della cuffia». E ancora: «Io lunedì sono andato e ho ottemperato... ho fatto il mio dovuto e mi hanno fatto capire che il precedente
non si faceva perché non c’era il quantum precedente... ». Beppe: «Ah... ma scusa vogliono i soldi anticipati non ho mica capito». Giovanni: «Una parte sì». Beppe: «Eh la madonna...». Giovanni: «Ella madonna è così, Beppe. Una firma costa, Beppe perché una volta che uno ha posto una firma non è che è troppo facile tornare indietro». Giovanni: «Embè tanto è vero che io lunedì pomeriggio ho fatto una riunione e l’ho mandato a fanculo fino in fondo dice... però io non
avevo la possibilità e vabbè dico tu fai saltare un appalto da 3 milioni 500mila euro per non avere la possibilità,
l’avessi pure detto». Beppe: «Eh mona... ma... cazzo... ma dillo anche a noi no...». Giovanni: «E certo. Ho detto senti amico hai fatto saltare la Led StreetLighting che ha venduto alla Gds che ha rotto le palle per otto mesi dietro alla situazione perché il secondo... le seconde due delibere non andavano avanti perché non era... era stata chiesta un quantum prima d iPasqua elui li rimandava a domani...a domani...a domani... fina quando(...) Beppe che la richiesta non
era mica tanto eh Beppe 50 era eh!». Beppe: «Mah... no non capisco veramente io sono... resto basito da questa
cosa qua». Giovanni: «No Beppe, io l’ho cancellato dalla mia memoria, stamattina s’è avvicinato e gli ho detto tu non ti devi far vedere neanche più davanti a me Beppe per quell’appalto stavamo guadagnando 900mila euro noi Beppe
». Beppe: «Lo so». Giovanni: «Adesso... no loro cosa hanno voluto fare con questi Beppe loro sono stati furbi da
buone persone hanno voluto provare no... dice vediamo questo quanto realmente è solido oppure ci vuole tirare un pacco... allora lo hanno fatto su quella cifra là no...quando hanno visto che questo in 3 settimane non ha ottemperato a quella cifra (2000 euro)hanno detto meno male che non abbiamo fatto la prima cosa(appalto master) quando sono andato io, che lunedì ho ottemperato, mi ha detto l’assessore in parole povere ai lavori pubblici (Ierone)ha detto adesso si può andare avanti perché lei è una persona di parola corretta e tranquilla...ha detto la potevamo... poteva intervenire prima... dico guardi io non potevo intervenire prima perché non sapevo niente di tutti quei fatti».Beppe: «E certo». Giovanni: «Dico altrimenti avrei...ho detto vabbè a desso andiamo avanti poi ha detto qua tutto il paese è tuo non te lo
tocca nessuno che non te lo tocca nessuno
Tratto dal quotidiano della Basilicata
sabato 15 gennaio 2011
La Vip lo Speaker e il Gelataio della Baraccopoli di via siris
Stamani la Vip del Foro lo speaker , con un nuova new entry , il gelataio della baraccopoli di via siris,che mi dicono essere l’ideologo di Città Nuova ( poteva spiegare ai suoi che in comune era vietato Fumare essendo uffici pubblici e non casa loro), hanno continuato a parlare di Frammartino. Questo è il vero problema di Policoro, i sigari le mazzette le ruberie vengono dopo Frammartino Si vede che sono la loro ossessione , tra le varie farneticazioni , hanno chiesto che dia conto di come era possibile che io fossi presente alla conferenza stampa il giorno 13 al comune e non al lavoro. Ritenendo pertinente la domanda , in quando dipendente pubblico, e dovendo dare conto non solo a me stesso al mio dirigente ma anche ai cittadini metto in rete il permesso breve concessomi ai sensi CCNL comparto scuola art. 22 firmato dal mio dirigente e l’estratto della timbratura del tesserino che certifica la mia assenza dal lavoro. Ma faccio una domanda al Gelataio della Baroccopoli in via Siris , chiederà a che titolo stava li un ex assessore dipendente del comune che risultava a quello che si dice in malattia. E non chieda documentazione a me , ma al diretto interessato . Questi sono i garantisti … ma torneremo prossimamente su via Siris e il gelato.
Inoltre voglio assicurare allo speaker che non ho nessun parente impiegato nella ASL ne tantomeno che aspirino a vincere concorsi , in verità ho un cognato che lavora in Campania in ospedale , fa il primario , ma mi ha assicurato che si trova li non perché raccomandato ma in quando il 25% della clinica e di sua proprietà , ne ho una moglie che cerca lavoro in quando la mia compagna insegna Lingue al liceo solo perché laureata con 110 e lode e avendo superato due concorsi ordinari comunque entrata prima che mi conoscesse . Ne ho figli che lavorano in regione negli uffici stampa o appalti avuti con affidamento fiduciario con comuni e Regione , ma anche di questo parleremo ………
Mercoledì metterò in rete il mio casellario giudiziario, mi auguro che Dagostino Faccia Lo stesso , e insisto per capire chi e chi …….. contano solo le condanne definitive dicono loro garantisti e noi vogliamo vedere e delle accuse ci si difende al processo….., intanto è stata fissata l’udienza contro di lui e io dimostrerò che non ho condanne ne per calunnia ne per altro; faccia altrettanto lui … con le carte..
Alla nostra Vip del Foro un’ultima cosa e non tornerò più su di lei: E’ FINITA ANDATEVENE PRIMA CHE LA MERDA VI SOMMERGA: