l’avvocato Rotunno inguaia anche Lopatriello .Filippo Vinci :«Quelle confessioni sono calunnie»
POTENZA- Il suo ruolo in questa
vicenda è importante per due ordini di motivi. Luigi Rotunno è un avvocato del foro di Bari, e «il socio occulto» di Giovanni Colamarino, che è il rivenditore di lampade a led accusato di aver portato una mazzetta da quattromila euro all’assessore Cosimo Ierone per favorire l’affidamento della fornitura per l’illuminazione di via Salerno.Magariconfidava nelle tutele riservate al rapporto tra un legale e il suo difensore, fatto sta che era diventato l’interlocutore privilegiato di Colamarino, quasi un suo confessore. Così negli atti dell’indagine condotta dai militari della guardia di finanza le intercettazioni dove appare più evidente la trama sottostante l’affare delle lampade a risparmio energetico sono proprio quelle tra Rotunno e Colamarino. Per questo sono entrambi agli arresti domiciliari. Solo che mentre il secondo ha scelto di respingere le accuse, il primo ha assunto un atteggiamento diverso, e ha confermato davanti al gip Roberto Scillitani che di mazzette si parla. Rotunno avrebbe fatto chiarezza anche sul senso della riunione nella sala del consiglio comunale a cui avrebbe partecipato lui stesso con Colamarino, funzionari e amministratori del comune di Policoro. Ma non è il solo ad aver aggiunto elementi nuovi che potrebbero inchiodare Lopatriello e gli altri alle loro accuse. Sandro Gigante è quello che non ha voluto pagare la mazzetta che gli sarebbe stata chiesta dal sindaco in persona il 31 marzo scorso. Il loro colloquio nell’ufficio del primo cittadino sembra che sia stato oscurato alle microspie perchè Lopatriello ha attivato un jammer di frequenze radio che teneva nella scrivania. Gigante avrebbe raccontato quello che si sono detti confermando i sospetti degli investigatori, e ha aggiunto che i 50mila euro di cui si parla in alcune intercettazioni come la maxitangente richiesta per la fornitura di lampade al led per tutti e tremila e lampioni di Policoro sarebbero stati, in realtà, soltanto un anticipo della percentuale di amministratori e funzionari corrotti. Anche GiuseppePascale che da trent’anni si occupa della manutenzione degli impianti d’illuminazionedel comuneha dato numerosi riscontri agli investigatori. Ha ammesso che l’accordo con Gennaro Livio (l’imprenditore che si sarebbe aggiudicato la fornitura di lampade per via Salerno al posto di Colamarino e Gigante, che sono stati esclusi all’ultimo momento) prevedeva che dovesse costituire una riserva s quanto fatturato all’amministrazione comunale. Fatto ciò al primo pagamento incassato avrebbe provveduto a prelevare 2700 euro e l’avrebbe consegnata a Gennaro Livio, che doveva consegnarla all’assessore Ierone.
POTENZA- Il suo ruolo in questa
vicenda è importante per due ordini di motivi. Luigi Rotunno è un avvocato del foro di Bari, e «il socio occulto» di Giovanni Colamarino, che è il rivenditore di lampade a led accusato di aver portato una mazzetta da quattromila euro all’assessore Cosimo Ierone per favorire l’affidamento della fornitura per l’illuminazione di via Salerno.Magariconfidava nelle tutele riservate al rapporto tra un legale e il suo difensore, fatto sta che era diventato l’interlocutore privilegiato di Colamarino, quasi un suo confessore. Così negli atti dell’indagine condotta dai militari della guardia di finanza le intercettazioni dove appare più evidente la trama sottostante l’affare delle lampade a risparmio energetico sono proprio quelle tra Rotunno e Colamarino. Per questo sono entrambi agli arresti domiciliari. Solo che mentre il secondo ha scelto di respingere le accuse, il primo ha assunto un atteggiamento diverso, e ha confermato davanti al gip Roberto Scillitani che di mazzette si parla. Rotunno avrebbe fatto chiarezza anche sul senso della riunione nella sala del consiglio comunale a cui avrebbe partecipato lui stesso con Colamarino, funzionari e amministratori del comune di Policoro. Ma non è il solo ad aver aggiunto elementi nuovi che potrebbero inchiodare Lopatriello e gli altri alle loro accuse. Sandro Gigante è quello che non ha voluto pagare la mazzetta che gli sarebbe stata chiesta dal sindaco in persona il 31 marzo scorso. Il loro colloquio nell’ufficio del primo cittadino sembra che sia stato oscurato alle microspie perchè Lopatriello ha attivato un jammer di frequenze radio che teneva nella scrivania. Gigante avrebbe raccontato quello che si sono detti confermando i sospetti degli investigatori, e ha aggiunto che i 50mila euro di cui si parla in alcune intercettazioni come la maxitangente richiesta per la fornitura di lampade al led per tutti e tremila e lampioni di Policoro sarebbero stati, in realtà, soltanto un anticipo della percentuale di amministratori e funzionari corrotti. Anche GiuseppePascale che da trent’anni si occupa della manutenzione degli impianti d’illuminazionedel comuneha dato numerosi riscontri agli investigatori. Ha ammesso che l’accordo con Gennaro Livio (l’imprenditore che si sarebbe aggiudicato la fornitura di lampade per via Salerno al posto di Colamarino e Gigante, che sono stati esclusi all’ultimo momento) prevedeva che dovesse costituire una riserva s quanto fatturato all’amministrazione comunale. Fatto ciò al primo pagamento incassato avrebbe provveduto a prelevare 2700 euro e l’avrebbe consegnata a Gennaro Livio, che doveva consegnarla all’assessore Ierone.
Le difese affilano le armi. Vinci: «Il gip non poteva smentire la sua decisione»
«I FATTI sono talmente inverosimili che non meritano alcun commento ». Reagiscono stizzite le difese degli indagati alle dichiarazioni dei testimoni sentiti il giorno stesso degli arresti, che hanno offerto una serie di conferme all’impianto della procura della repubblica di Matera. Filippo Vinci difende Giovanni e Piermaria Lista, cognati del sindaco Nicola Lopatriello. Nelle intercettazioni venivano indicati come «la triade», e hanno già respinto con sdegno il paragone di juventiniana memoria. «Ho la consapevolezza giuridica della totale estraneità dei miei assistiti a quanto ingiustamente gli viene contestato». Questo il commento a freddo sollecitato dal Quotidiano. «Ho già depositato, assieme alle altre difese, la richiesta di annullamento dell’ordinanza di misure cautelari - così prosegue sempre Vinci - poichè ritengo che le motivazioni non siano sorrette dai gravi indizi di colpa che prevede il codice, nonostante le calunnie di Gigante (l’imprenditore che non avrebbe pagato quanto chiesto per agevolare la fornitura di lampade al led per il comune e ha confessato nell’interrogatorio reso ai militari della guardia di finanza.ndr). Peraltro a carico degli indagati non sussistono nemmeno le esigenze cautelari. Non posso sottrarmi infine - e qui conclude - dal rilevare che lo stesso gip non poteva operare un rovesciamento delle convinzioni espresse a meno di una settimana con l’emanazione della sua decisione sull’ordinanza di misure cautelari ». Ora a decidere saranno igiudici di Potenza. L’udienza è stata già fissata per martedì.
Tratto dal Quotidiano della Basilicata
Caro avv. Vinci lei e una persona perbene. che fa il suo mestiere fino in fondo (IL DIFENSORE )insieme ad altri legali.. Però,a noi cittadini che conosciamo quando (VOI) Policoro e le persone, e un pò difficile distoglierci quando diciamo che crediamo la Guardia di Finanza..Ma,anche (SE) in parte ,in qualche dettaglio sono innocenti,quello che resta delle accuse basta per capire che (DEVONO ANDARE A CASA).. e LEI AVV. QUESTO LO SA'.... buon lavoro e sopratutto buona fortuna..
RispondiEliminaE' ora che vadano a casa.Basta,ora sono indifendibili,è tempo che a Policoro ci sia un'amministrazione con volti nuovi,giovani,onesti e trasparenti.I cittadini hanno diritto a partecipare alle decisioni che riguardano l'amministrazione dei beni comuni,e che i politici facciano il loro meglio per il bene della comunità!
RispondiEliminaPseudo fascistelli a casa!
Lopatriello perchè non se ne va in Romania????
RispondiEliminaE allora Marrese Sindaco. Anzi no, Labriola F. Sindaco e Marrese ai LL.PP.....così si che stiamo proprio apposto.
RispondiEliminaAlle elezioni si, ma con chi?
Si stava meglio quandoo si stava peggio...dicono i vecchi. I vecchi itesi come tali,non come vecchi politici (Montesno, Di Cosola, Marsano, ecc...).
sono daccordo con il primo commento l' avv vinci e' una persona per bene e un bravissimo avvocato però questi non possono essere più difesi se non si dimettono
RispondiEliminaCi vuole Arbia.. Mai più il comune avrà un sindaco come Arbia...Onestà,intelligenza,preparazione,trasparenza,conoscenza,intelletualità,cultura,serietà,ecc..ecc..se qualcuno dimostra con fatti il contrario,si faccia avanti....cmq un paio di difetti li ààààà!!!!!
RispondiElimina1) s'incazza subito davanti a chi non capisce..
2) ha solo 1 laurea in giudisprudenza a differenza di lopy che per un periodo diceva di averne 2...
Bisogna sostenere Antonio La Quaglia candidato sindaco di Policoro con a seguito tutto il gruppo. E preciso il dott. Felice D'Amato delfino della quaglia è una persona per bbene, ha fatto tanti favori alle persone di Policoro. Un appello importantissimo scarcerate ripeto scarcerate l'amico Felice del PD.
RispondiEliminacomunque vada non spirano più fiducia
RispondiEliminaNON RIESCO A CAPIRE LE AFFERMAZIONI FATTE A VAMPERE ,UNO HO DICE HO NON DICE!COSA HAI DA DIRE A FRANCO LABRIOLA ,VEDI CHE FORSE TI CONFONDI AI TEMPI DI SERAFINO DISANZA NON CI E' STATO MICA LUI AL COMUNE COME ASSESSORE MA BENSI' ALTRI ,FORSE TI CONFONDI .ANZI TI DIRO' DI PIU' ALLORA SE VOSSE STATO LUI AL COMUNE FORSE A QUEST'ORA NON CI SAREBBE STATO LOPATRIELLO.....RIFLETTI.E NON TI CONFONDERE PERCHE' DA QUANDO C'E' STATO FRANCO LABRIOLA ALLA PROVINCIA DI MATERA POLICORO LO CONOSCONO DOV'E'......TACI CHE E' MEGLIO...E POI OGNUNO HA LE SUE IDEE MA E' MEGLIO AVERLE SUL CONCRETO NON SULLE FANTASIE..
RispondiEliminaNon votate il PD altrimenti faremo (noi cittadini) la stessa fine che abbiamo fatto con questi scellerati e senza scrupoli...PDL.
RispondiEliminaLopy i Banechesi ti aspettano......
RispondiEliminaHo letto la lista degli incarichi dati dal Comune di Policoro nel 2009 e nel 1° semestre 2010. Sono dati spudoratamente disponibili sul sito www.cittadipolicoro.it .
RispondiEliminaTre avvocati si contendono tutti gli incarichi: DI PIERRI, CIRIGLIANO e SALERNO . Quando gli affidamenti professionali vengono concentrati su pochi soggetti, due sono le spiegazioni: o vengono dati in modo "distratto", oppure nascondono un secondo fine. Quì si sfiorano i 200.000 euro, per cui la risposta è "certamente" la prima!!
Eccheccazzo.... ma gli altri 3000 avvocati di Policoro non dicono nulla?
bravo chi ha detto che Lopy se ne deve andare in Romania, in fondo lì è il suo posto è lì' che ha tanti affari e tanti amici,che ci sta a fare più a Policoro, non è degno dei policoresi che hanno creduto in lui e che lui non ha pensato neanche per un attimo di tradire
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