martedì 18 gennaio 2011
Il Sindaco 007 che disinescava le intercettazioni
SE i politici di tutta Italia lo avessero saputo prima che in un paese del metapontino c’era un sindaco che disinnescava le intercettazioni ambientali, probabilmente a quest’ora Lopatriello sarebbe coperto di soldi. S’era attrezzato proprio bene, il sindaco di Policoro. Con un jammer, volgarmente un disturbatore di segnale, metteva fuori uso qualsiasi apparecchio telefonico nel raggio di tre metri. Dal cassetto della sua scrivania, quando la conversazione diventava più compromettente, tirava fuori questo affare. Utilizzato nelle “guerre elettroniche”, sostanzialmente emette segnali radio che interferiscono con il funzionamento dei radar saturando il ricevitore con del rumore o fornendo false informazioni agli operatori. Quello che ci vuole quando si desidera che una conversazione “non esca da questa stanza”. La verità è che il sindaco aveva avuto già i suoi bei problemi con le intercettazioni di Toghe lucane. Stavolta non l’avrebbero fregato. Si legge nell’ordi - nanza: «L'errore di funzionamento degli apparati di intercettazione ambientale installati nell’ufficio del sindaco, fino ad allora e dopo di allora perfettamente funzionanti, trovava la sua logica spiegazione proprio nel possibile utilizzo di un jammer». La Guardia di finanza gliel’aveva trovato nel cassetto della scrivania, una notte che, entrando di soppiatto, gli aveva perquisito l’ufficio. Con sorpresa, però, gli agenti in quel blitz avrebbero trovato anche dell’altro. Lopatriello non s’era fermato mica al jammer: aveva comprato pure uno scanner, capace di rilevare la presenza di microspie nelle vicinanze. Insomma il clima non era dei migliori in quel Comune. Chi parla di un’atmosfera di reciproco sospetto, pur usando il condizionale, non s'’allontana troppo dalla realtà. Ma, alla luce delle indagini in corso, gli è davvero convenuta, al sindaco, tutta questa cautela?
La risposta nelle parole degli inquirenti: «Il sindaco, potendo attivare a suo piacimento i congegni rilevati nel suo ufficio, di fatto conserva la tranquillitàdi non essere intercettato. Infatti – continua l’ordinanza - se lo scanner gli consente di monitorare continuamente il suo ufficio, dandogli così la possibilità di verificare la presenza di congegni di intercettazione ambientale, il jammer, disabilitando nell'arco di tre metri l'attività dei telefoni cellulari e microspie funzionanti su banda Gsm, di fatto gli permette di garantirsi la neutralizzazione dell'intercettamento delle conversazioni in ambientale». Il meccanismo, inoltre gli consente anche di girare l’intercettazione a suo favore, attivandola e interrompendola tutte le volte che vuole far passare un messaggio o al contrario ometterlo. Un rapporto molto singolare, quello del sindaco con la sua privacy, come dimostra il posizionamento di una telecamera nel corridoio antistante il suo ufficio, grazie al quale Lopatriello sapeva sempre prima chi avrebbe bussato alla sua porta. E sono proprio quelle telecamere a filmare Colamarino che consegna al sindaco la scatola di sigari. Entra alle 10.40 in Comune e ne esce alle undici circa, a mani vuote. E’ la scatola che, secondo gli investigatori, contiene i 4mila euro per comprare l’appalto. «Il sistema di videosorveglianza installato all’ingresso dell’ufficio di Lopatriello consentiva di rilevare che Ierone, dopo aver incontrato il Colamarino nella casa comunale, accede nell’ufficio del sindaco per portarlo a conoscenza dell’avvenuta consegna della tangente. L’assessore - si legge nell’ordinanza – entra dal sindaco tenendo nelle mani una scatola, per dimensioni e forma, identica a quella che portata all’interno della casa comunale da Colamarino, contenente di fatto le banconote della tangente». Quel giorno Lopatriello dimentica di utilizzare i suoi potenti mezzi per disattivare l’orecchio indiscreto della Guardia di finanza.E la conversazione captata suggerisce lo sblocco di alcune pratiche, in seguito a quella consegna: «Cosimè, vabbò... fategli la cosa!», dice il sindaco a Cosimo Ierone. Da quel momento priorità assoluta agli
interventi delle lampade a led. Il dirigente del Bilancio deve impegnarsi a reperire i fondi necessari e quello dell’Ufficio tecnico accelerare l’emissione delle determine. Che i tecnici devono mettersi a lavoro. E’ questo il momento in cui il jammer entra in azione: «Mentre vengono trattati temi inerenti l’appalto dei led, per ben nove minuti, il sistema di intercettazione installato viene nuovamente messo fuori uso dall’apparato jammer attivato dal sindaco, così da schermare ogni possibile attività di monitoraggio della conversazione». Ora però, detta così, sembra che il sindaco sia l’unico a pensare ad Grande fratello. La realtà è diversa. Anche Ierone e Colamarino, incontrandosi,si preoccupano di lasciare i telefoni cellulari nell’auto e si allontanano a piedi. Insomma, gli ingredienti per una spy story in salsa lucana ci sono tutti.
Rosamaria Aquino
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Gentili Magistrati, quando avrete finito con le amministrazioni comunali....
RispondiEliminaper favore un occhiatina anche alla gestione amministrativa degli ospedali lucani?
Sicuramente tanta "cautela" fa pensare.....
RispondiEliminaLOPY LEGGENDO I GIORNALI ABBIAMO APPRESO CHE HANNO TENTATO DI COORROMBERTI...E NOI CITTADINI VOGLIAMO CREDERTI ,PURCHè CI DIMOSTRI PUBBLICAMENTE CHE QUESTO TENTATIVO è STATO DENUNCIATO.. DAI MANDATO AL TUO POOL DI LEGALI E DAI ALLA STAMPA LA PROVA CON LE CARTE, CHE DA PERSONA CORRETTA E PUBBLICO UFFICIALE HAI DENUNCIATO... E VISTO CHE CI SEI PROVA A SMENTIRE ANCHE LA CASA A MARINAGRI...ALTRIMENTI APPENA POTRAI CIRCOLARE DI NUOVO TI CONVIENE CAMBIARE RESIDENZA,PERCHè QUESTO PAESE A GIà TANTI PROBLEMI E NON PENSO CHE CI POSSA ESSERE POSTO PER I PERSONAGGI COME TE, CHE COME RIFERISCE LA GUARDIA DI FINANZA,SI AMMINISTRA QUESTO PAESE CON ATTI CONTINUATI...
RispondiEliminache vergogna....
RispondiEliminache vergogna....
SPERO CHE QUESTA VOLTA SI VADA FINO IN FONDO, CHE NON SI CONTINUA AD INSABBIARE TUTTO COME AL SOLITO. SI DOVREBBE CONTROLLARE LE DICHIATAZIONE DEI REDDITI DI QUESTI ELEMENTI E METTERLE A CONFRONTO CON IL TENORE DI VITA CHE CONDUCONO E CON LE PROPRIETA' IMMOBILIARI DI CUI SONO INTESTATARI LORO E I PROPRI FAMILIARI. UN CITTADINO ONESTO, ANCHE CON UN CONGRUO STIPENDIO, NON SI PUO' PERMETTERE AUTO DI LUSSO, APPARTAMENTI, CAMERIERA, RISTOTANTE TUTTI I GIORNI, FIGLI ALL'UNIVERSITA' E ABBIGLIAMENTO DA MIGLIAIA DI EURO, ETC..ETC....
RispondiEliminaALLA FACCIA DI CHI CAMPA CON 1.200 EURO AL MESE E CHE TIRA LA CINGHIA TUTTI I GIORNI.
per la precisione, non è una casa ma un attico.....
RispondiEliminal'amministrazione della cosa pubblica dovrebbe essere trasparente come una casa di vetro. In altri stati è l'obbiettivo che gli amministratori perseguono. La condanna politica e morale di lopatriello (per quella giudiziaria ci sono i tribunali che dovranno accertarla) sta proprio nel dotarsi di mezzi volti ad inibire eventuali controlli degli organi investigativi. A tutti sorge una domanda... ma se non aveva nulla da rimproverarsi e da nascondere perchè ricorrere a tutti questi strumenti???????????????
RispondiEliminaConcordo!Preoccuparsi, cautelarsi, tutelarsi affinchè nessuno possa sentire, neppure per caso... "guardarsi intorno" guardinghi....
RispondiEliminaMah... singolare no?