Leo Amati
POTENZA- Sandro Gigante è una figura chiave dell’inchiesta sulle mazzette al comune di Policoro. È il titolare di una
ditta di costruzioni, la Cit srl di Noci in provincia di Bari, che ha sede legale nello studio di un commercialista. Risponde
una segretaria che non è autorizzata a dare numeri di telefono. Gigante è un rivenditore della Gds, che è una ditta di Pordenone che produce lampade al led, ma non si occupa soltanto di illuminazione. I suoi interessi spaziano anche nel
settore dei rifiuti, in particolare il servizio di raccolta urbano. È trattando di rifiuti che avrebbe conosciuto Nicola Benedetto, fratello di Giuseppe, che è il presidente della cooperativa “Campoverde” e uno degli uomini più vicini al sindaco Nicola Lopatriello. Insieme avrebbero partecipato all’appalto per i rifiuti solidi urbani di Polignano, un affidamento della durata di dieci mesi. Ne parla un altro rivenditore della stessa ditta di lampade
a risparmio energetico, Giovanni Colamarino, che è accusato di aver portato una mazzetta alcomune diPolicoro
per favorire l’affidamento della fornitura per i lampioni di via Salerno. Parlando con Giuseppe Benedetto, Gigante
spiega la sorpresa davanti alla richiesta che il sindaco gli avrebbe fatto nel suo ufficio: una cosa «tipo Nicola»; o «Nicola
bis». Gli investigatori hanno ricostruito il senso di quelle frasi in questo modo. Il «Nicola»di cui si parla è Nicola Benedetto, che sta partecipando alla gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti a Policoro. Tra Gigante, Lopatriello & co. c’era un accordo per una mazzetta di almeno cinquantamila euro appena aggiudicato l’appalto da quattro milioni per la fornitura di lampade al led per tutto il paese. Ma Lopatriello ne avrebbe chiesta un’altra più piccina per i lampioni di via Salerno, un lavoretto che sarebbe dovuto servire a preparare il campo, e acquisire i titoli necessari per sopravanzare la concorrenza nella valutazione tecnica delle offerte. A questo punto Gigante si ricorda com’era andata per «Nicola». «Condotte corruttive del tipo di quelle oggetto del presente procedimento ». Scrive il gip Roberto Scillitani. Anche se in entrambi i casi gli appalti sono andati ad altri. Per i lampioni di via Salerno sono stati preferite le lampade della Betalux di Gennaro Livio e Giuseppe Leo, dopo che un informatore segreto avrebbe soffiato nell’orecchio di Lopatriello l’esistenza di un’indagine della Dda di Bari sul conto di Gigante. Per la raccolta dei rifiuti l’offerta della ditta di Nicola Benedetto sarebbe stata esclusa dalla commissione presieduta da Felice Viceconte a metà ottobre. Un mese dopo la scoperta delle miscrospie nell’ufficio.
Quotidiano della Basilicata
Grazie a Felice abbiamo
parlato con tutti gli altri paesi
Gennaro Livio è un rappresentante della Betalux che è una
ditta concorrente della Gds per cui lavorano Sandro Gigante e
Giovanni Colamarino. Alla fine è lui ad aggiudicarsi la fornitura
per i lampioni di via Salerno. Spiega alla madre il ruolo di
Felice D’Amato (ex assessore e vicesindaco di Lopatriello nella
scorsa amministrazione ed esponente del PD ) e i suoi piani commerciali.
INTERCETTAZIONE/
4 agosto 2010
M.: E non dovevi andare a Policoro tu?
(...)
G.L.: Policoro? Ieri sono andato.
M.: Per l’inaugurazione delle luci.
G.L.: Noooo. Ancora le devo consegnare
(...)
G.L.: A parte che andrà Giancarlo (così viene chiamato più spesso Giuseppe Leo, socio di Gennaro Livio. ndr). A me interessa che questa sorta di sperimentazione va bene, e poi facciamo gli altri. Perchè se facciamo gli altri,
cioè, qua da stiamo guadagnando qualche... proprio sciocchezze, hai capito?
Non...
M.: Che è quello piccolo, Policoro?
G.L.: No, Policoro col fatto del lungomare c’ha tremilasettecento lampioni.
M.: Mbè, parecchi!
G.L.: No, a farlo tutto sta un milione di utile.
M.: Figurati!
G.L.: Magari! Eheee... Cioè è roba proprio a stare in ferie per un anno, altro che.
M.: A fare un pezzettino?
G.L.: No, a fare tutto il paese cioè.
M.: (...) come esperimento?
G.L.: Abbiamo fatto la strada nuova.
M.: Che va all’ospedale.
G.L.: Che va all’ospedale. Sono 26 lampioni, ma stiamo guadagnando ottomila euro, non è...
M.: Niente di che.
G.L.: Giusto a pagare le ferie e qualche altra cosa.
M.: Mh, mh...
G.L.: Non... eeeeh... Per cui, quello interessa che la sperimentazione vada bene, che poi...
M.: ...ci sia un prosieguo, poi. Soprattutto per gli altri paesi. Siccome tramite Felice (qui parlerebbero di Felice
D’Amato, già assessore e vicesindaco di Policoro.ndr)
abbiamo parlato con Scanzano, Salandra, Pisticci, Marconia, tutti gli altri paesi. Ovviamente, se vedono che
poi queste so’ belle, so’... eheee... Ovviamente, poi se ne vengono tutti dietro, capito?
M.: Capito. Sì, sì, sì.
G.L.: E fare quei cinque, sei paesi dopodichè campi di rendita.
E allora.................. CHE SI FACCIA LUCE sulla vicenda!.!
RispondiEliminafelice d'amato era sì il vicesindaco nel primo mandato Lopatriello ma si sappia che dietro la guida ....aveva diviso l'amministrazione in due portando poi a perdere le elezioni. un emerito ...... di sicuro l'artifice di tutto questo putiferio. un vero danno per la città di Policoro insieme al suo maestro ....chiaro? Dio esiste e prima o poi pagheranno!
RispondiElimina... e noi paghiamo!!!!
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