domenica 31 gennaio 2010
DE MAGISTRIS-VENDOLA, COSTRUIRE ALTERNATIVA A BERLUSCONISMO
Luigi De Magistris
sabato 30 gennaio 2010
No al Pizzo, senza se e senza ma
venerdì 29 gennaio 2010
Riceviamo e pubblichiamo
Il Consigliere Comunale del PD, avv. Antonio Di Sanza, ha presentato un’interrogazione sul blitz dei Nas presso il Mattatoio comunale di Policoro.
Apprendiamo dalla stampa – dichiara Di Sanza – che vi è stato un blitz dei NAS di Potenza, in collaborazione con l’ASM di Matera, presso il Mattatoio comunale di Policoro. Una struttura che da mesi risultava non agibile a causa della sua mancata manutenzione.
Nonostante tale stato, da quanto si legge, al suo interno sarebbero state trovate celle frigorifere funzionanti che contenevano carni sia bovine che suine.
Personalmente, già qualche settimana fa, tramite altra interrogazione, avevo sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione comunale il problema del futuro del Mattatoio e di quali fossero state le cause della sua chiusura.
Di fronte a questo controllo dei Nas ed a ciò che avrebbero scoperto – conclude Di Sanza – ho ritenuto opportuno chiedere al Sindaco ed all’Assessore competente di chiarire in sede istituzionale quanto accaduto e di comprendere le volontà politiche dell’Amministrazione rispetto alla destinazione futura della struttura.
Policoro, 29/01/2010
Il Consigliere comunale
Avv. Antonio Di Sanza
giovedì 28 gennaio 2010
Ripoli: disponibile a candidarmi nel centrosinistra.
Mattatoio del comune sequestrato dai NAS
mercoledì 27 gennaio 2010
Sergio Palomba (tratto da TRMTV)
martedì 26 gennaio 2010
Ci sarà la grande fuga ? Per Ierone pronte le valigie , ma non si sa ancora la destinazione.
clicca sulla foto per ingrandire
Tutti trattano con tutti, potrebbe essere la sintesi di quello che in questi giorni si sta consumando nei partiti del centrodestra che sostengono Lopatriello. Nessuno di loro però vuole lavorare a gratis , Lopatriello contesta duramente i vertice del PDL e tratta la sua permanenza in cambio della vicepresidenza dell’acquedotto lucano, se no minaccia sfacelli , guarda a destra e sinistra ma i suoi occhi si fermano soprattutto al centro. Al centro guarda anche Ierone che la settimana scorsa si è incontrato in modo riservato e ufficioso con il leader dell’ UDC materano Enzo Ruggieri , ed in un clima cordiale , si è discusso di un sostegno da parte del superissimo assessore al partito scudo crociato in cambio dopo le regionali di una postazione allo scalpitante Ripoli , che dopo l’esclusione da qualsiasi nomina dal sottogoverno dell’amministrazione Provinciale , chiede visibilità . Questo progetto sarebbe già andato in porto se non fosse contrastato dai consiglieri Suriano e Spano e dall’assessore Trupo , consapevoli che tale decisione farebbe implodere l’alleanza al comune, gia di per se minata dai pessimi rapporti personali tra Ierone e Lopatriello. Ierone non perdona al sindaco lo sputtanamento messo in opera da Nicolino a destra e manca sulla sulla sua vita privata , sembrerebbe che il sindaco abbia fatto gossip come dice linguetta , anche negli uffici regionali senza risparmiare i particolari , ovviamente non con cattiveria giusto per strappare qualche risata.. tanto che l'assessore sale al secondo piano solo per le giunte o al massimo per svoltare a sinistra dal suo amico Vicesindaco. Eppure Cosimo è stato un convinto sostenitore di Lopatriello Sindaco , tanto da imporlo con la forza dei numeri sia a Rocco Leone aspirante candidato che avrebbe voluto le primarie ( che probabilmente avrebbe stravinto) che a Forza Italia. Non è escluso che lo stesso Ierone o Ripoli si spendano personalmente in questa campagna elettorale , naturalmente al centro , oppure aspettano che la PDL locale ormai allo sbando , rilanci l’ alleanza con una offerta sostanziosa che convinca il gruppo civico a sostenere il candidato della PDL che dovrebbe essere Castelluccio , ormai visto più come vittima sacrificale della confusione politica della destra a Policoro che come il leader lanciato alla conquista di un risultato vittorioso. Comunque L'assessore potrebbe optare anche per il tre ruote dell' API con gomme fornite dalla sua azienda ,che potrebbe accopagnarlo con Carmine Nigro a bordo alle Regionali. Il discorso è semplice , non è importante con chi vado , ma cosa questo mi porta in dote, e per pensare ai problemi della gente c'è sempre tempo. Mentre da lontano Antonio Di Sanza guarda e se la ride……..a lui basterà appellarsi al voto utile per fare il pieno tra gli elettori del centrodestra delusi e sbandati.
lunedì 25 gennaio 2010
Domani 26/01/10 su questo blog tutto le novità sul centrodestra di Policoro
Primarie: stravince Vendola, in puglia si riparte da sinistra
Straordinario , dopotutto come Nicki in Italia non c'è nessuno. E forse l'unico politico che riesce a suscitare forti emozioni , a raccontarti la politica quella che ti fa sognare, ma anche il governatore che davanti alla questione morale fa fuori tutti gli assessori , dice no al nucleare , fa del principio dell'acqua bene comune la sua battaglia principale e poi ha fatto della puglia la prima regione dell'energia pulita , quella solare ed eolica che ha creato tanti posti di lavoro.. Scelte politiche che gli hanno portato l’unica dichiarazione di voto che Beppe Grillo abbia fatto per un politico “Il movimento cinque stelle non si presenta e ha invitato a votare per Vendola .
Contro l'oligarchia del PD fa apello al popolo, costringe il corrozzone del Pd ad andare alle primarie per far vincere il principio che è il popolo che decide. Il popolo sia quelli di sinistra ma molti anche del PD gli assegna una vittoria straordinaria, che lo lancia come cinque anni fa alla conquista della regione. A noi non resta che incrociare le dita e aspettare , perché quel risultato cambierà certamente la geografia politica del centrosinistra , e ridimensionerà fortemente sia l'egemonia del PD che la sua vocazione maggioritaria. Chi sa che tutta la sinistra non colga questa occasione per mettere da parte le ragioni della sua divisione e cominciare a lavorare per una prospettiva unitaria che la faccia ritornare protagonista della società Italiana , perché sempre di più sono convinto che Berlusconi e la sua idea di società si batte da Sinistra sui temi a noi cari, a cominciare dai diritti civile, dalla difesa degli ultimi che oggi sono anche gli emigranti , a quelli del lavoro.
La dichiarazione di vendola subito dopo i risultati:
Si tratta di una vittoria di un’idea della politica. A differenza del Pdl, dove le decisioni si prendono a palazzo Grazioli, per noi ha deciso una parte di popolo: un fatto di democrazia. La politica è questo: quando un popolo decide la propria direzione di marcia. Continuare a tenere vivo il laboratorio pugliese, una speranza per un sud che non assomiglia a Gomorra.
domenica 24 gennaio 2010
Policoro -In campo per ricordare Salvatore Batta
spiega come si è giunti ad organizzare questo trofeo. «Quest'anno su disposizioni della federazione nazionale, le squadre partecipanti al campionato di C2, non potevano più partecipare alla coppa Italia. A questo punto - chiarisce Pino Palazzo - abbiamo deciso di rganizzare la CoppaBasilicata, mi è parso doveroso doverla dedicare al Professor Batta. Una figura illustre per la città di Policoro, eccezionale dal punto di vista umano, una persona che ha sempre detto quello che pensava, nei confronti della federazione, che con il medesimo, confronti animati, ma conil giusto rispetto delle parti. Una persona da prendere come esempio, per tutta la sua dedizione allo sport, in particolare per il calcio a 5. Ecco perché, abbiamo ritenuto di dedicargli il trofeo.Inizialmente la manifestazione prevedeva la disputa della finale a Scanzano, ma grazie all'impegno dell'amministrazione comunale di Policoro, il sindaco Lopatriello, abbiamo ottenuto la disponibilità di poterla disputare al Pala Ercole, ma soprattutto perchè è la città natale del professor Batta». Interverranno alla manifestazione per la premiazione, la vedova del professor Batta la signora Maria Teresa Lucarelli, l'assessore allo Sport Tommaso siepe il presidente del comitato regionale Figc Pietro Rinaldi ed il delegato regionale per il calcio a 5 Pino Palazzo.
Vincenzo Bochicchio
spor@luedi.it
sabato 23 gennaio 2010
Caos nel Centrodestra. Lopatriello in fuga.
Il Pdl è un partito a forte vocazione personalistico dove la collegialità è un optional e la democrazia partecipata un accessorio novecentesco. Siamo testimoni del fatto che i principali vertici della destra lucana mercoledì sera non fossero nemmeno informati del vertice di Palazzo Grazioli e men che meno a conoscenza del coniglio che si apprestava a far uscire dal cilindro delle candidature. I plausi delle ultime ore sono solo di circostanza e di presa d'atto delle decisioni romane. Il giornalista paracadutato in Basilicata è un clamoroso schiaffo ad un partito mai nato, incapace di parlare alla società lucana e guidato da un'oligarchia sconfessato dal suo carismatico presidente. Incapaci di formulare un proposta e tantomeno un allargamento che più volte è stato possibile (ricordate Martorano?) i vertici si sono trovati davanti al fatto compiuto seguendo Porta a Porta e dovendosi preparare all'ennesimo processo che comunque vada a finire si aprirà nei loro confronti ad elezioni chiuse.
Le prossime ore ci diranno se Berlusconi adopera l'alfiere Magdi per strategia o tattica. Non c'è dubbio che l'europarlamentare eletto come indipendente con Casini sia la figura adatta in queste ore per muovere guerriglia guerreggiata contro la politica dei due forni di Pierferdinando Casini che alle prossime regionali ha il dichiarato compito di stravolgere il bipolarismo della nascente Terza repubblica. Non va trascurato in questo senso il recente incontro che il presidente del Consiglio ha avuto con il cardinale Ruini e i rumors riportati dai retroscenisti sui brusii di oltre Tevere non contenti del sinistrismo troppo spinto dell'ultimo Casini.
Quale migliore alfiere da catapultare nella biancorossa Basilicata? Candidato adatto per l' unica regione meridionale assegnata dai sondaggisti al derelitto centrosinistra dove si mostra capace di vincere anche senza l'alleanza con l'Udc. Il candidato che porta insegne della Santa fede e capace di rinverdire le gesta antica del cardinale Ruffo. Persa la partita si gioca alla Vandea. Culturalmente magari verrà in soccorso sul Foglio il lucano Langone a far plauso al giornalista rivelato da Repubblica come attento analista di quell'Islam in subbuglio dopo l'11 settembre per poi approdare al Corsera con l'elmetto di Oriana Fallaci. Il musulmano diventato cattolico nella notte di Natale in Mondovisione. Il convertito crociato che spettacolarizza la sua intima fede, adoperandola per chiedere la linea dura contro l'integralismo islamico. Ha denunciato i discorsi sediziosi degli imam italiani l'egiziano che ha fondato un movimento che si chiama “Amo l'Italia” e che ricorda tanto il primo discorso del cavaliere in un ipermercato nel 1994.
Ha sostenuto l'intervento americano in Iraq e vive costantemente sotto scorta. Se rimarrà candidato presidente lucano la componente spettacolare di Santa fede potrà aver rafforzato anche il suo aspetto militare. Chissà cosa scriverà il giornalista democratico lucano Nello Rega senza corona e senza scorta nonostante le minacce integraliste subite e magari Speranza convocherà anche Khaled Fuad Allam, sostenitore dei musulmani moderati e già deputato della Margherita per un dibattito sul tema: “Quale Islam in Basilicata?”.
Considerata la situazione critica i molti luogotenenti che tengono viva la destra tra il Sinni e il Basento ben vedono il candidato venuto da lontano che almeno riaccende la fiammella della competizione. Anche a guardare la rete parte della base è ringalluzzita. E' solo un campione quello di chi socializza su monitor i suoi pensieri. Elite anche nella regione dove la sinistra ha portato un computer in ogni famiglia, comunque modernizzando. Un'elite che saluta il candidato con ritrovato entusiasmo. E anche qualcuno estraneo alla destra, che protesta contro l'imperituro regime lucano, plaude al generale dell'esercito della Santa Fede. Ma Magdi saprà conquistare come il suo celebre epigono cardinale contadini e abitanti dei cento campanili lucani? Sarà dura la campagna elettorale a San Fele e Pietrapertosa per l'autore di “Jihad in Italia”. La curiosità delle prossime ore si concentra sulla sua lista del presidente che fornirà migliori connotati alla nuova destra lucana.
Piuttosto auspichiamo che Magdi Allam, se confermato candidato presidente, annunci in caso di sconfitta la sua permanenza a via D'Anzio. Poi nel suo programma energetico, oltre alla chimera della benzina ridotta, scriva qualcosa sul nucleare. A Roma sul deposito unico non dicono nulla. Potrebbero imporlo all'eretica e piccola Basilicata. Magari con il sigillo della Santa fede.
giovedì 21 gennaio 2010
Eslusiva intervista a Beckham : così conobbi Lopy
Il tatuaggio di Beckham
Buongiorno sig Beckham
No mi chiami David
Va bene David
La ringraziamo intanto per la foto che ci ha fatto fare del suo tatuaggio.
Si figuri, ci tenevo che lopy sapesse di questa mia scelta.
Come ha conosciuto Lopy?
A Vienna, presso la sede della Pfanner. Io ero la per un contratto pubblicitario, un lancio Mondiale per la produzione dei succhi di frutta prodotti dalla Multinazionale. Li ho incontrato il dott. Lopatriello, ed è nata una reciproca amicizia. Sa si è battuto come un Leone affinché la Pfanner investisse a Policoro e creasse 200 posti di lavoro. Una cosa non ha capito, perché lui continuava a dire al funzionario che non era Leone.
Lasci stare, ma sa la Pfanner già da tempo produce a Policoro avendo comprato quota della società campoverde, ed aspettano solo il bando regionale per un finanziamento di qualche milione di euro per ampliare la produzione e la forza lavoro prevista non supererebbe le 30 unità a regime?
No No lei è un disfattista, non è per caso un comunista? Lopy mi ha assicurato che ha strappato alla Pfanner un accordo per 200 dipendenti.
Va bene, ci dica del suo tatuaggio con la faccia di Lopy?
Dopo averlo conosciuto, visto che mi aveva parlato così bene della sua città , per ricordare questa amicizia per me significativa ho pensato di tatuarmi sul dorso il simbolo della vostra città Ercole e Nemeo, ma poi ho scoperto che già il vostro sindaco si era fatto incidere questo simbolo, sa io voglio essere originale , e per non essere di meno ha pensato tatuarmi la sua faccia. Più originale di così.
Cosa altro vi siete detti:
Voleva che venissi a cantare alla festa Padronale , ma gli ho spiegato che io faccio il calciatore e che la cantante è mia moglie.
La ringrazio
Si figuri, mi saluti Nicolino , e gli dica che se si iscrive alla università di Harvard, gli metto a disposizione la mia casa , sa ho un picccolo appartamento di 300 mq.
P.S. Dopo l'intervista abbiamo avuto qualche dubbio che questo fosse il vero Beckham, chi sa forse era un sosia, ma le cose che ci ha detto erano verosimili. Dopotutto che male facciamo , anche quando parla Lopatriello abbiamo sempre il dubbio se quello che dice sia vero o falso.
Il fruttivendolo di Lopatriello
martedì 19 gennaio 2010
La nuova piazza di Policoro: il centro commerciale
I saldi imperversano su tutte le vetrine della città già da qualche settimana. Giubbotti di pelle venduti in pieno centro a 140,00 invece che 300,00; alcuni negozi di vicinato che applicano addirittura sconti smisurati del: “Fuori tutto” a prezzi ancora più competitivi dei famigerati outlet (in italiano tutt’altra cosa), la nuova Mecca degli ultimi anni non solo per chi non arriva alla terza settimana del mese ma anche da quel ceto definito “borghesia” cittadina. Però nonostante tutto la vera attrazione cittadina continua ad essere il centro, non storico, ma commerciale “Heraclea” in località “Bosco Soprano”. Durante il week end è come le api alla vista del miele: tutti si riversano nella novità degli ultimi cinque anni a Policoro e in tutta la fascia jonica che di fatto ha spopolato e sostituito le più classiche piazze dei nostri splenditi borghi (vedi Valsinni, Tursi) o della più giovane Policoro. Tralasciamo l’aspetto legato meramente alla convenienza (o non convenienza) economica dei saldi, anche al centro commerciale Heraclea, di stagione e cerchiamo di ragionare sulla nuova moda cittadina che come un morbo ha contagiato tutti i paesi limitrofi. Il richiamo della foresta è forte: il centro commerciale è la nuova piazza cittadina anche di incontro. Infatti c’è chi và solo per passeggiare e perdere qualche ora del proprio tempo libero svuotando le vie principali di ogni Comune. Non ha più senso chiamare le mega strutture “non luoghi”. Però ha un senso definirle spazi artificiali dove non si depositano memoria e identità. Sono, soprattutto per i giovani ma ormai pure per le famiglie il nuovo luogo della vita che stanno sostituendo quelli — appunto il centro storico, la piazza, il paese; ma anche la chiesa, lo stadio, il cinema — dove i nostri padri per secoli si sono conosciuti, parlati, amati, magari imbrogliati. Il centro commerciale è divenuto città nuova. È metafora della svendita, anche dei valori, del degrado dei rapporti umani, che hanno toccato il fondo con l’aridità di internet e di facebook, un tempo in cui tutto può essere comprato e venduto con la rapidità di chi considera la conversazione una perdita di tempo e la cortesia un segno di debolezza. Per alcuni non è detto però che questa profonda trasformazione sia negativa; il dato certo però è che coincide con la perdita della piazza, tratto distintivo della nostra civiltà. Ormai lamentarsi serve davvero a poco, anche se va tenuto a mente che i denari spesi nel negozietto sotto casa restano all’interno della comunità anziché finire altrove. Però un’altra lezione ce l’hanno impartita: lo sprone a rendere i nostri centri storici più “competitivi” con i centri commerciali: sicuri, facili da raggiungere, attraenti anche il tardo pomeriggio e la sera, grazie a quelle ricchezze come l’arte, la musica, il teatro, la preghiera su cui si sono forgiate le nostre città da secoli che si possono riscoprire. Per quel che concerne Policoro i segnali di vita non mancherebbero: saldi anche in altri periodi dell’anno; isola pedonale più lunga, aperta al traffico magari fino ad una certa ora; qualche mostra in più magari sotto il porticato di piazza Eraclea; piano dei colori per case e attività commerciali del centro; utilizzo delle tante piazze centrali per organizzare anche piccoli eventi culturali (Blues in Town di luglio insegna) spalmati durante i dodici mesi; un mercatino dell’antiquariato periodico come il più classico mercato del 27; istituire un premio, anche simbolico, alla vetrina più bella e illuminarle se non tutta la notte almeno fino a tarda sera. Senza l’evento e una caratterizzazione “particolare” la nuova moda continuerà ad essere sempre e solo il centro commerciale.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
lunedì 18 gennaio 2010
Policoro: chi è stato sbugiardato ?
Intervento del Vicesindaco Leone
" Per un fatto di chiarezza e di lealtà nei riguardi di chi ci ascolta bisogna precisare che i lavoratori socialmente utili che noi andiamo a stabilizzare sono quelli autofinanziati" (cioè tre), "cioè quelli i cui contributi sono pagati dalla Regione Basilicata, non tutti.Gli altri con questo passaggio l'amministrazione comunale si impegna nel prossimo futuro a vedere di venire incontro a questi altri lavoratori cittadini, però a mio avviso ...perchè l'intervento del consigliere Di Sanza è come dire " stabilizziamo ,stabilizziamo, stabilizziamo",come se noi con questo passaggio in Consiglio Comunale abbiamo l'opportunità di stabilizzare tutti. Questo non è vero e mi sembra opportuno chiarirlo".
Consigliere Labriola: " mi aggancio un attimo all'intervento del Vicesindaco, volevo che chiarisse meglio la questione : questo significa per il comune di Policoro in termini numerici in quante unità verranno stabilizzate" ?
Vicesindaco Leone : "è una verifica da fare puntuale , ma dovrebbero essere tre - anche se ovviamente la verifica non l'abbiamo fatta fino in fondo".
Labriola: "Io esprimo disapunto rispetto la questione , credo che il comune di policoro può sicuramente permettersi uno sforzo maggiore al di la della delibera regionale , si deve arrivare a un risultato pieno ecc....."
Basta leggere gli atti per capire che non tutta la maggioranza era favorevole alla stabilizzare dei 12 LSU, c'è stato certamente il pressing costante e incessante della minoranza consiliare e la polemica forte aperta anche da questo Blog contro il Sindaco: tutto ciò ha sicuramente contribuito affinché il sindaco mantenesse l'impegno concordato con la commissione Consiliare presieduta dal Consigliere Marrese di stabilizzare tutti i lavoratori.
Noi ci chiediamo leggendo i Manifesti che abbiamo pubblicato sopra: chi è stato sbugiardato il PD o Leone?
Dopo aver letto l'intervento del Consigliere Leone non sono questi manifesti una Mistificazione della realtà ?
Al di la che sia di destra o di sinistra che credibilità può avere una amministrazione che mistifica la realtà ?
Molti comuni in Basilicata hanno stabilizzato i propri lavoratori, Ferrandina addirittura 26 , ma nessuno di questi ha pensato di ringraziare l'amministrazione con un manifesto pubblico, ci chiediamo se questi lavoratori sono degli ingrati o pensano che sia stato a loro riconosciuto un diritto e che quindi l'amministrazione abbia agito facendo il proprio dovere?
Gli ex LSU di Policoro per la decisione della loro stabilizzazione con un rapporto Part. time ( da 450 a 550 £ mensili) hanno ringraziato con un manifesto pubblico il sindaco e la sua amministrazione, tutti, compreso il Vicesindaco Leone ha meritato il loro ringraziamento per come si è speso per la loro causa in consiglio comunale , meno l'opposizione , un gran bel gesto che rispecchia la realtà.
PS. Gli ex LSU dell'amministrazione Serafino Di Sanza assunti con un rapporto d'impiego Ful Time, per non essere di meno, sembrerebbe che stiano per chiedere al Papa la sua beatificazione.
il Fruttivendolo di Lopatriello
sabato 16 gennaio 2010
notizie in pillole
Nella cittadina calabrese alcuni extracomunitari sono stati feriti da colpi di fucile. I primi timidi tentativi di integrazione
Gli immigrati: "Intollerabili le condizioni in cui ci fanno vivere". Possibile che la 'ndrangheta non si possa permettere di meglio?
Immigrati contro polizia, cittadini contro immigrati, polizia contro cittadini. Eppure ci dev'essere un modo per dare la colpa a internet.
Immigrati contro polizia, cittadini contro immigrati, polizia contro cittadini. Eppure ci dev'essere un modo per dare la colpa a internet.
Secondo gli investigatori non c'è stato nessun coinvolgimento della criminalità organizzata: sono stati dei comuni stronzi.
Aggredita una troupe de La vita in diretta, in un sussulto di civiltà
(Sassi contro i tg Rai? E poi dicono che al sud non lottano contro l'omertà
Per Berlusconi in arrivo il sesto nipote. Il premier somiglia sempre più a Lino Banfi: ancora nonno, ancora libero.
Berlusconi prepara i poster con il suo volto ferito. Meno male che non ha preso un calcio nei coglioni.
Sarebbero già in stampa i manifesti di Berlusconi ferito. Il Pd pronto a rispondere con quelli di D'Alema incolume.
È "crisi" la parola dell'anno 2009. Per il 2010 si prevede "idem".
Il Comune di Milano intitolerà una via a Bettino Craxi. L'inaugurazione avverrà in contumacia.
( tratto da Spinozza)
venerdì 15 gennaio 2010
Policoro: Zona artigianale in preda ai ladri
di lavoro. Agiscono probabilmente in gruppo, approfittando del buio e della natura dei luoghi piuttosto isolati e con molti punti nascosti. Cercano materiale specifico da vendere probabilmente sul mercato nero. La notte scorsa, la banda è tornata in azione, a pocomeno di due mesi dall'ultimo colpo, costato migliaia di euro ai danni
dell'azienda “Agrifranchino”, che vende materiale per giardinaggio e lavori agricoli, e l'azienda di trasporti “Grassani&Garo - falo”, che ha subìto il furto di un mini bus Mercedes. Ma nel palmares di questi malviventi c'è probabilmente anche il furto di escavatori e altro materiale edile da un'altra azienda della zona.
Martedì notte, sono entrati nel piazzale retrostante l'azienda Grassani&Garofalo, ma l'obiettivo era quello di poter operare indisturbati ed entrare nell'attiguo deposito di Agrifranchino. Hanno rotto un finestrone, sisono introdotti nel magazzino e poihanno praticato un grosso buco nel muro per agevolare l'uscita del
materiale più ingombrante. Il piazzate dell'azienda di trasporti è piuttosto grande, nascosto dietro i fabbricati degli uffici; perciò, i ladri hanno caricato tutto su di
ungrosso furgone, rubato pochi minuti prima dall'attiguo magazzinodell'impresa “Ica Prefabbricati” e trovato ieri a Bitonto Ba). Una banda organizzatache, evidentemente, sa dove mettere le mani, conoscendo anche gli orari di passaggio delle due società di vigilanza al servizio delle aziende derubate. Non contenti,
sempre nella stessa notte, sono entrati anche nella vicina azienda di ingrosso permateriale edile “Dragonetti”; hanno forzato il cancello e tentato di aprire un magazzino dove, oltre al materiale, era custodito un grosso tir Scania con tanto di gru. Forse volevano rubare anche quello. Ierimattina, all'arrivo in azienda, dopo
l'amara sorpresa tutti hanno allertato i carabinieri della Compagnia di Policoro,che proseguono le indagini per fermare la“banda degli artigiani”, mentre gli imprenditori
stanno già pensando di attrezzarsi con telecamere a circuito chiuso. Sempre ieri a
Tursi, ignoti hanno trafugato un gruppo elettrogeno dall'interno del nuovoimpianto didepurazione in contrada “La canale”, per un valore di euro 30.000 circa.
Antonio Corrado ( QUOTIDIANO DELLA BASILICATA)
giovedì 14 gennaio 2010
Acqua lucana al veleno
Bevete l’acqua del rubinetto. È sicura, buona, controllata. C’eravamo quasi assuefatti agli slogan che hanno accompagnato in tutti questi anni le campagne di promozione dell’acqua «domestica». Ma ecco che, per restare in tema, arriva una doccia fredda. Altro che pulita, altro che salubre: nelle più importanti dighe lucane ci sarebbe un preoccupante livello di inquinamento delle acque. La denuncia è di Maurizio Bolognetti dei Radicali lucani che è venuto in possesso di alcuni dati sul monitoraggio delle acque a novembre 2009. Dati non resi noti alla popolazione, un particolare che, secondo l’esponente dei Radicali, getta ombre sulla gestione del servizio e apre scenari inquietanti sul sistema di tutela della salute umana.
Si tratta di analisi chimiche effettuate dall’Ufficio risorse idriche dell’Arpab, da cui emergerebbe una contaminazione da sostanze chimiche tossiche e un’abnor - me presenza di coliformi fecali. «Stiamo parlando - spiega Bolognetti - di inquinamento di origine biologica e di inquinamento chimico di origine industriale. Gli invasi monitorati che presenterebbero dati choc sono quelli della Camastra, del Pertusillo, di Montecotugno e Aip di Savoia di Lucania. Dighe che, nella maggior parte dei casi, «offrono» acqua per scopi potabili. Per le acque della Camastra - invaso che serve la città di Potenza - emerge un inquinamento da bario, boro e un superamento dei limiti consentiti dalla legge in riferimento ai cloruri.
«A cosa sia dovuta la presenza di bario in quantità superiori ai limiti stabiliti dalla legge, non lo sappiamo. Sta di fatto che - sottolinea Bolognetti - i composti di bario sono usati dalle industrie di gas e petrolio per fare fango perforante e che il bario può avere effetti tossici sulla salute umana. Piccole quantità di bario solubile in acqua possono indurre in una persona difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, variazione del ritmo cardiaco, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, cambiamenti nei riflessi nervosi, gonfiamento di cervello e fegato, danni a cuore e reni».
Anche il boro può essere nocivo per la salute umana: può infettare stomaco, fegato, reni e cervello. «Non meno preoccupante - aggiunge Bolognetti - è la presenza, oltre i limiti consentiti, di cloruri». Analoga situazione a Montecotugno, la diga più grande d’Europa in terra battuta. Le sue acque vengono utilizzate anche dalla Regione Puglia per uso potabile e irriguo. In Basilicata, le acque della diga di Senise servono soprattutto per scopi irrigui (41,9%) e solo un 3% per uso potabile; in Puglia, invece, l’acqua proveniente da Montecotugno viene utilizzata prevalentemente per usi potabili (40,4%): in questa diga, in particolare, le analisi mostrano un inquinamento da bario e una presenza di coliformi totali 5 volte superiore ai limiti di legge. Anche le acque del Pertusillo, invaso completato nel 1963, risultano contaminate dalla presenza di bario, così come la presa Aip di Savoia di Lucania. Anche in questo caso le analisi effettuate dall’Arpab mostrano una contaminazione da bario e un impressionante sforamento per ciò che concerne la presenza di coliformi fecali, coliformi totali e streptococchi fecali.
«Insomma, con decenza parlando - tuona Bolognetti - siamo di fronte ad un’enorme quantità di merda. Il quadro che emerge dalle analisi, di cui siamo fortunosamente venuti in possesso, è a dir poco preoccupante e fa sorgere interrogativi che ci auguriamo possano presto trovare adeguate risposte. Intanto - dice Bolognetti - c’è da chiedere alle autorità competenti cosa sia stato fatto per ovviare ai problemi riscontrati, al fine di tutelare la salute dei cittadini lucani e pugliesi. Nel contempo, alla luce dei dati illustrati, riteniamo opportuno che la Regione Basilicata e le autorità competenti aprano u n’inchiesta per comprendere le ragioni che hanno determinato un inquinamento dei tre principali invasi lucani. Infine - conclude - ma non ultimo, chiediamo che al più presto la Regione provveda a garantire l’effettuazione di analisi ad ampio spettro e u n’adeguata depurazione delle acque. Una volta di più chiediamo alla Regione e all’Ar pab di garantire la possibilità di un controllo diffuso da parte dei cittadini».
È giusto, insomma, che i lucani sappiano davvero cosa esce dai rubinetti delle loro case.
mercoledì 13 gennaio 2010
Policoro : La puzza avvolge la città
No alle trivellazioni nel territorio di Policoro. Approvato un documento congiunto in Consiglio comunale.
martedì 12 gennaio 2010
Il consiglio comunale dice No alle Trivellazione- Policoro Prima di Tutto
Un consiglio comunale, quello tenutosi ieri , che ha dato una risposta inequivocabile alle richieste dei comitati ed associazione deliberando un netto no alle trivelle e a qualsiasi tipo di sfruttamento del territorio.
Una decisione quella del consiglio storica per la Basilicata, non solo perché dice no al pozzo Morano ma preclude qualsiasi altra iniziativa sia di ricerca che di estrazione per il futuro , e chiede con forza per qualsiasi scelta il diritto - dovere del coinvolgimento attivo e consapevole della cittadinanza. Il consiglio interpretando un sentimento diffuso della popolazione ed accogliendo in toto la richiesta del comitato Bosco Soprano ed ambientalisti si fa carico delle preoccupazione sia per il territorio sia per la salvaguardia della salute dei cittadini, per una attività quella estrattiva che arricchisce pochi ed impoverisce molti. Non possiamo sottolineare che questo risultato è stato possibile grazie anche alla partecipazione sentita alla manifestazione del 9 che è riuscita nonostante la pioggia , ma anche alla ferma volontà del sindaco, che ieri con un comportamento sobrio e responsabile è stato all'altezza della situazione , interpretando magistralmente il ruolo di garante dei cittadini di Policoro , del consigliere Regionale Di Sanza che ha partecipato alla stesura della delibera , svolgendo in modo autentico quel ruolo datogli per due volte da questa città di rappresentate di Policoro in consiglio Regionale, del gruppo del PD cominciando da Labriola per finire a Marrese che hanno lasciato a casa qualsiasi ragione di partito sposando senza indugio le ragioni degli interessi della loro città.
Non vorrei dimenticare nessuno sia di maggioranza che di minoranza , a cominciare dal presidente del Consiglio O. Marsano , che per tutta la giornata insieme a Santarcangelo , Le Rose , Costanzo , Lacanna in rappresentanza del comitato No trivelli Bosco Soprano , hanno lavorato su una bozza condivisa e perfezionata dalla minoranza.
quella di ieri è una decisione da esempio per tutta la basilicata , di cui bisogna esserne fieri , che dice a tutti che Policoro e i suoi cittadini vengono prima di tutti.
Domani il video del Consiglio
Tutto sulla manifestazione no Trivelle di sabato 9 gennaio
Immagini della Manifestazione
lunedì 11 gennaio 2010
Policoro: asilo tutti assunti
Stamani riprendono servizio tutte le maestre dell’asilo, ingiustamente licenziate dall’amministrazione comunale.
Dopo oltre tre mesi dall’apertura della scuola materna di via Colombo, grazie soprattutto all’impegno OO.SS. CGIL, CSIL e soprattutto della UIL , si è raggiunto l’accordo tra la Confcoperative e le lavoratrice, che da oggi riprenderanno servizio. Per la verità non rientrano tutte , alcune grazie anche questa amministrazione hanno deciso di trovare lavoro fuori Policoro , decidendo autonomamente di non tornare più, qualcun altro più fortunato è entrato di ruolo nella scuola statale , comunque sempre al nord, alla faccia delle politiche antispopolamento tanto sbandierata dalla nostra politica. Sconfitta la politica di Lopatriello –Leone , quella che prevedeva il diritto di lavorare solo per coloro che politicamente sono asserviti alla loro amministrazione, dove evidente era l’operazione clientelare messa in atto da questa amministrazione senza pudore.Un bando vogliamo ricordare, non garantiva la conservazione del posto alle lavoratrici in caso che l’appalto fosse vinto da una diversa cooperativa, principio invece recepito dalla Confcoperativa alla fine di una lunga trattativa, perche agli amministratori di Policoro interessava soprattutto sistemare i " loro" calpestando i diritti degli altri.Certo si è perso tre mesi inutilmente, mancato reddito per alcune famiglie , lo stesso asilo ha subito un danno incalcolabile, passando da circa 55 iscritti a una 20 di bambini.Questa storia serve anche come insegnamento a tutti noi, essendo il lavoro un diritto questo va difeso in tutti i modi, e queste coraggiose donne l'ho hanno fatto con grande dignità e determinazione e proprio perche il lavoro è un diritto sancito dalla costituzione e non un favore come pensano questi signori, non ci pensano proprio di fare un manifesto di ringraziamento a Lopatriello _Leone sulla falsa riga degli LSU, MA DI QUESTO SCRIVEREMO LA PROSSIMA VOLTA
domenica 10 gennaio 2010
Intervista ai componenti del comitato durante la manifestazione No trivelle di via adua
sabato 9 gennaio 2010
Le prime immagine della manifestazione di oggi contro le trivelle
Oggi ore 9 Manifestazione per dire no alle Trivelle
venerdì 8 gennaio 2010
Riceviamo e pubblichiamo
www.ageforma.it/allegati/consulenti/III%20pubblicazione%202009.pdf
www.ageforma.it/.../consulenti/elenchi%20per%20pubblicizzazione%2025_07_08.pdf
cercate che troverete
cortesemente ottavio pubblicheresti il post? grazie e buon anno
Nomine regionali indagati in quindici
GIOVANNI RIVELLI MARIAPAOLA VERGALLITO (Gazz. Mezzogiorno)
• Illeciti nelle nomine die revisori contabili nelle aziende subregionali, due senatori, 10 consiglieri regionali e tre commercialisti compariranno davanti al Gup di Potenza Ger ardina Ro m a n i e l l o il prossimo 21 gennaio a seguito della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Pm Salvatore Colella che ha ereditato il fascicolo avviato nel 2007 dal collega Henry John Woodcock, ora trasferitosi a Napoli.
L’imputazione è stata formulata nei confronti dell’allora presidente del Consiglio Regionale, Maria Ante zza, e di tutti i componenti la prima commissione consiliare dell’e poca, oltre a tre commercialisti, in relazione alla nomina dei revisori dei conti nelle aziende sub regionali nelle quali, secondo l’accusa, sarebbero state nominate, in particolare tre persone (una all’Ardsu, Una all’Ar - bea e una all’Ater di Matera) prive dei necessari requisiti e, nello specifico, dell’anzianità di tre anni di esperienza come Revisori Contabili dalla data richiesta dal bando.
Le domande presentate dai vari professionisti vennero prima esaminate dalla Prima Commissione, che ne esaminò la rispondenza al bando, e quindi inviate per l’approvazione al Consiglio Regionale. Ma il 25 ottobre del 2006 il Consiglio Regionale, riunito con all’ordine del giorno un «pacchetto» di ben 104 nomine, tra presidenti consiglieri e revisori dei conti dei vari enti, non trovò l’intesa sulle persone da nominare e così scattarono i «poteri sostitutivi» previsti dalla legge 32 del 200 che regola le nomine, della Presidenza del Consiglio che nell’elenco dei 104 inserì anche i nomi dei tre «revisori dei conti», privi dei necessari requisiti.
Per la Procura, ci sarebbe stato un concorso aggravato in abuso d’uf ficio poichè la loro condotta «intenzionalmente procurava a Tommaso Filippo Cristallo, Gianluca Timpone e Maria Teresa De Luca un ingiusto vantaggio consistente nell’ille gittima nomina ed arrecando ai concorrenti un danno ingiusto».
Secondo il quadro delineato nel tempo dalle indagini dei carabinieri nel reparto investigativo guidati dal capitano Antonio Milone e dall’ope - ra dei pm Woodcock e Colella, il presidente e i consiglieri regionali, avrebbero commesso l’abuso in qualità di pubblici ufficiali «nello svolgimento delle loro funzioni, ovvero omettendo Antezza nell’avviso per la nomina dei presidenti e dei componenti dei collegi dei revisori delle aziende della Regione Basilicata, la previsione della fase di comprovazione dei requisiti dichiarati in sede di autocertificazione dai candidati» e poi «riconfermando» le tre nomine, mentre i consiglieri regionali avrebbero partecipato al presunto reato esprimendo «parere favorevole» sulle nomine dei tre revisori «pur essendo privi dei requisiti inequivocamente previsti dal comma 3 dell’art.7 della citata legge regionale 32 del 2000».
Alla ex presidente Antezza è co ntestatoa nche il reato di abuso d’uf - ficio per nona ver consentito nei termini di legge l’accesso agli atti da parte del presidente dei Commercialisti «al fine - si legge nell’im - putazione - di evitare che si svelassero le irregolarità nelle nomine stesse».
Ai tre professionisti, infine, sono contestate varie ipotesi di abuso di professione per aver esercitato l’attività di revisore contabile presso alcune società pur in assenza della necessaria iscrizione all’apposito registro, mentre alla sola De Luca è contestato un reato di falsità ideologica per aver autocertificato una data di iscrizione nel Registro dei revisori anteriore a quella reale.
mercoledì 6 gennaio 2010
NO ALLE TRIVELLAZIONI SI ALLA SALUTE
ALL’AGRICOLTURA E AL TURISMO
Nel nostro territorio ci vengono imposte, contro ogni regola di democrazia, con la forza e senza coinvolgere le popolazioni locali, le trivellazioni di gas e idrocarburi.A Policoro e nel Metapontino sono previste numerose perforazioni oltre a quella di Via Adua.
Il petrolio e il gas sono risorse a termine e non sono rinnovabili, finiscono e lasciano i segni indelebili dell’inquinamento nell’acqua, nell’ambiente, nell’aria e causano effetti deleteri sulla salute pregiudicando la qualità di vita delle popolazioni.
Le trivellazioni sono incompatibili con le economie locali come agricoltura e turismo, l’inquinamento distrugge l’ambiente in cui si sviluppano queste economie.
Le trivellazioni arricchiscono soltanto le compagnie petrolifere e coloro che ruotano attorno ad esse, i risultati dopo 10 anni di estrazioni petrolifere in Basilicata sono evidenti: spopolamento ed emigrazione soprattutto delle nuove generazioni.
La storia insegna che le lobby del petrolio non hanno mai arricchito il popolo.
In mancanza di seri programmi di sviluppo nel territorio Metapontino dobbiamo tutelare le nostre fonti di reddito come l’agricoltura, le attività turistiche, commerciali e di servizio che costituiscono l’indotto dell’economia locale, ma soprattutto dobbiamo salvaguardare la salute dei cittadini e il loro futuro (in dieci anni i tumori in Basilicata sono raddoppiati e dopo il 2010 superiamo la media nazionale nonostante la Basilicata non sia una regione industriale).
Difendiamo la nostra terra dagli interessi delle multinazionali e da chi vuole riempirla di discariche di rifiuti petroliferi e rifiuti di ogni genere ,compresi quelli nucleari.
COMITATO BOSCO SOPRANO
NO ALLE TRIVELLE NELLE CASE COLONICHE
bosco soprano@gmail.com
martedì 5 gennaio 2010
Ma il PalaLopercole è a disposizione di tutti i cittadini o solo dei figli di..?
Per il 50° di Policoro sarebbe stato carino organizzare una festa pubblica per tutti, nel PalaErcole!!
chiediamo al sindaco o ai figli, come è andata la notte di capodanno al Palaercole?
hanno guadagnato i gestori della serata?
quanto hanno pagato di fitto?
che danni ci sono stati?
Grazie.
bella questa... infatti siamo tutti curiosi ...
Sono solo alcuni delle decine di post che abbiamo ricevute sulla festa al Palaercole , e per il loro contenuto non abbiamo potuto pubblicare.Come sempre, noi cercheremo di capire , documentarci e non mancheremo di dedicare un post su questa serata su questo Blog.
lunedì 4 gennaio 2010
Policoro:Giallo dei fidanzatini, una nuova pista
«Luca Orioli fu minacciato di morte». E si scopre un alibi che non sarebbe mai stato verificato accuratamente
di Salvatore Verde
• TURSI. Quando ancora non si conoscono le decisioni della Procura materana, che nel 2008 aveva riaperto le indagini e che presto dovrebbe pronunciarsi, emergono nuovi particolari sul giallo dei “fidanzatini di Policoro”, a distanza di 22 anni dalla misteriosa morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, avvenuta il 23 marzo 1988.
Nuove ipotesi, da alcuni ambienti investigativi definite «piuttosto interessanti, con indizi sicuramente meritevoli di un accurato approfondimento», andrebbero nella direzione non del tragico incidente, la tesi che portò a due precedenti archiviazioni dell’inchiesta, ma del duplice omicidio, sia pure non del tutto premeditato, che avrebbe giustificazione, forza, movente e dinamica da ricercare con più oculatezza nel passato affettivo-sentimentale della ragazza. Si tratta di una pista giornalistica, del tutto inedita, che emerge da una attenta rilettura degli atti voluminosi dell’inchiesta, rilevando una clamorosa falla, in particolare a causa di un alibi non compiutamente verificato, oltre che di alcune circostanze, come quella di una minaccia di morte rivolta contro Luca Orioli, che potrebbero avvalorare l’ipotesi di un delitto a sfondo passionale. Ed è un’altra verità, qualora trovasse riscontri inequivocabili, che dipana ombre, dubbi e sospetti tendenziosi, incastra tasselli di un nebuloso mosaico e spazza via dicerie, immaginifici castelli massonici e macchinosi complotti, togliendo per sempre aloni di colpevolezza in sospettati ritenuti anche dalla magistratura pienamente innocenti.
Solo l’affannosa ricerca di “un” colpevole, in effetti, ha in qualche modo depistato e fuorviato le indagini, poi rivelatesi nel tempo impraticabili e in un vicolo cieco.
La morte di Marirosa Andreotta e Luca Orioli, entrambi quasi ventunenni e studenti universitari, oltre che fidanzati, avvenne in casa di lei a Policoro (cittadina dove i due risiedevano con le loro famiglie), la sera del 23 marzo 1988 (ragionevolmente tra le 19 e le 22). I due cadaveri, totalmente nudi, furono ritrovati ufficial mente nel bagno della casa della famiglia Andreotta, poco dopo la mezzanotte proprio dalla madre di lei, Antonia Giannotta. Il giorno dopo avvenne l’ispe zione cadaverica e il 25 marzo i funerali. Da subito si pensò a un incidente determinato dal funzionamento difettoso di uno scaldino elettrico. Solo la tenacia indomita dei familiari e soprattutto della signora Olimpia Fuina Orioli, che oggi ricorderebbe il precedente di quelle minacce, portarono successivamente ad una revisione almeno della “let - teratura” e degli sviluppi giudiziari sull’inquietante caso, fino a far emergere l’ipotesi di un duplice omicidio ad opera di mani che sono ignote ancor oggi. Dieci anni dopo, nel 1998, la prima au topsia sui corpi riesumati. Smentiti gli esperti che in precedenza si erano occupati del caso con perizie traballanti o quantomeno assai discutibili.
Più di recente, il criminologo Francesco Bruno, dell’Univer - sità La Sapienza di Roma, in un parere “pro-veritate”, scrive che senza ombra di dubbio «i due ragazzi sono stati prima uccisi, ci sono i segni evidenti sui loro corpi, e poi annegati nella vasca da bagno. Non era lecito per nessuno, specie se medico, immaginare cause diverse di morte».
Il caso arrivò nel 2000 in Parlamento. Piero Fassino, allora ministro della Giustizia, affermò con chiarezza inequivocabile che la vicenda «ha risentito in modo determinante della insufficienza degli accertamenti espletati». Nell’estate del 2007, il pubblico ministero della Procura di Catanzaro Luigi De Magistris riapre il caso, seguito dal Tribunale di Matera, che in precedenza lo aveva archiviato come una tragica fatalità. Per l’avvocato Fran - co Auletta, legale della famiglia Orioli, «è davvero assurdo che si attenda ancora tanto tempo a decidere, quando ormai alla causa dell’incidente non crede più nessuno, come anche la vostra indagine sembra far capire».
Policoro: aumenta rischio alluvioni con le trivellazioni
Il riferimento alla mitologia greca del leggendario Ercole che trafigge il leone romano è il simbolo della città di Policoro. Ma il leone romano oggi è diventato il drago a sei zampe che sputa fuoco, ossia il simbolo delle società petrolifere.
1 giugno 2009 - Movimento NoScorie Trisaia
Policoro vanta il triste primato di essere interessata da tre concessioni petrolifere. Nella concessione Policoro dalla Gas Plus, nella concessione Tempa la Petrosa dalla Total e nel mar Jonio (zona DR 148) dalla Appennine Srl che è subentrata alla Consul Service Srl. Dopo la mobilitazione dei sindaci e degli operatori economici lucani nell’autunno del 2008 contro le trivelle nel Mar Jonio scomparve la procedura di Via della Consul Service Srl, ma è ricomparsa a gennaio una nuova richiesta per opera di un’altra Srl.Segno che il governo non ha minimamente preso in considerazione le deliberazioni e la volontà dei comuni dello Jonio. Ci sono altri pozzi petroliferi in Procedura di V.I.A. regionale in località Molino Vecchio a qualche Km dal quartiere San Pio di Policoro, un altro nel Sinni vicino il centro Sogin e un terzo a due Km da Marinagri sulla sponda sx del fiume Agri in territorio di Scanzano .A Policoro oltre a nuove richieste di trivellazioni si estrae gas da oltre un ventennio, senza che la cittadinanza ne tragga alcun beneficio. Nel 1991 Policoro passò agli onori della cronaca per il pozzo Policoro 1 che esplose e che nessun tecnico riuscì a spegnere, bruciando per oltre 15 giorni. Nella concessione Policoro ci sono quattro pozzi in attività: Filici 1 (Tursi), Colacello 1, Policoro 1 bis, Gioia 1 (in territorio di Policoro) collegati al gasdotto. C’e’ inoltre il pozzo Tauro 1 (ricco di gas) già trivellato nell’attesa di essere messo in produzione. La produzione media annua di gas nella concessione Policoro si aggira secondo i dati unmig intorno ai 8.990.265 mc (media di 5 anni dal 2003 al 2008, con punte di 13.092.00 mc estratti nel 2007). Con un’utenza di 3500 famiglie allacciate in Policoro che consumano in media/anno x famiglia, gas per 1000 mc, nella cittadina jonica avremo un consumo pari a 3.500.000 mc/anno, ossia l’equivalente di circa 1/3 di tutto il gas estratto nel sottosuolo della concessione Policoro. In poche parole applicando un reale federalismo delle risorse a Policoro ci sarebbe gas gratis per tutti con circa il solo 30% del valore dell’estratto.
A Policoro ci sono inoltre quattro pozzi esauriti chiusi da monitorare per l’inquinamento ambientale e per evitare che diventino sversatoi di rifiuti tossici(vedi inchieste in Val Basento su alcuni pozzi esauriti): Rotondella 1, Tricchianello 1, Fornaciara 1 e Masseria Petrulla 1. Oltre all’inquinamento delle falde e dell’agricoltura nelle operazioni di trivellazione, dai pozzi esauriti e in attività potrebbe uscire il pericoloso gas H2S - idrogeno solforato ( gas che per la cronaca causò 10 vittime a Molfetta e Catania ) e altri gas non certo benefici. Nella città di Policoro non esiste nemmeno una centralina fissa dell’Arpab che monitorizza il pm 10 delle automobili (perciò non esistono dati pubblici sui monitoraggi ambientali delle estrazioni o sull’impatto sulla salute delle popolazioni).Esiste inoltre il pericoloso fenomeno della subsidenza che potrebbe mettere a rischio tutto il territorio vicino ai fiumi, retrodunale oggetto delle bonifiche e la stessa costa jonica (ossia dell’abbassamento del suolo fino a 5/6 metri e che nel Polesine provocò alluvioni tanto da proibire qualsiasi trivellazione).
Il Metapontino è una palude bonificata con caratteristiche quasi simili alle aree Padane e i fondali dello Jonio sono ricchi di piccoli vulcani.Per i fenomeni della subsidenza anche Marinagri e altri villaggi lungo la costa potrebbero rischiare di avere danni per l’abbassamento del suolo e subire alluvioni. Il fenomeno della subsidenza non è immediato, ma può avvenire tranquillamente anche a pozzo esaurito e dopo diverso tempo (la sacca di gas sparisce come un palloncino che si sgonfia e porta in profondità il terreno superficiale, mentre le Srl che hanno trivellato sono sparite da un pezzo). In Norvegia l’80% dell’estratto rimane alle popolazioni, a Policoro invece le famiglie subiscono solo l’inquinamento e i danni alle economie locali, Il sindaco di Policoro ultimamente chiese le royalites del petrolio estratto in Val d’Agri non accennando al gas estratto nel suo comune. Auspichiamo invece che l’amministrazione e il consiglio comunale coinvolgendo la cittadinanza decide invece quale è il futuro del territorio in materia di estrazioni petrolifere che sono estremamente incompatibili con il territorio, l’economia agricola e turistica e di forte impatto sulla salute delle popolazioni. L’Amministrazione inizi a chiedere controlli per la salute pubblica e garanzie economiche per i danni al territorio e alle economie locali sul gas che attualmente estraggono.
Trattoa www. Ola ambiebtalista.it
sabato 2 gennaio 2010
Policoro:cassonetti rivoltati nella notte di San Silvestro
POLICORO – Un anno fa di questi periodi saltava la mano ad un residente, Antonio Gallitelli. Quest’anno fortunatamente il bollettino di guerra di fine anno non ha fatto registrare nessun dramma umano, almeno ufficialmente. Però lo scenario sconcertante che si ripete non si è fatto attendere nella notte tra il 31 e il primo dell’anno. Stessa ora, intorno alle 24:00, stesso luogo, zona centrale dei Casermoni di via Puglia, non si poteva transitare: due cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani incendiati e capovolti per strada proprio come la rivolta di Napoli del 2008 contro l’eccesso di spazzatura per strada; piatti, televisori, monitor di computer, elettrodomestici vari buttati dai balconi sulla va principale di Policoro, via Puglia. La vecchia usanza napoletana borbonica del ‘700-‘800, insieme a quella cinese dei botti di saluto del vecchio anno e di benvenuto del nuovo, in questo caso 2010, sono state anche per quest’anno quelle più usate pubblicamente. Ma allo spettacolo indecoroso dei cassonetti hanno assistito tanti cittadini che, proprio come al drive in, non si sono persi lo ‘spettacolo’ fermandosi con la macchina a qualche decina di metri di distanza. Nemmeno la più quotata Raffaella Fico al PalaErcole li ha distolti dall’evento clou della serata: la rivolta di San Silvestro. Ma contro chi? Nessuno finora riesce a dare una risposta a questo modo singolare di “festeggiare” l’ultimo dell’anno se non quello di distruggere tutto quello che si trova per strada, tra cui i cassonetti dell’immondizia. Infatti anche gli stessi residenti parcheggiano la macchina lontano dalla zona danger temendo giustamente atti di valdalismo che aprirebbero nel peggiore dei modi il nuovo anno. Quel segmento di via Puglia sembra una zona franca off limits anche per le forze dell’ordine la cui caserma dei Carabinieri si trova proprio alle spalle. Festeggiare distruggendo il patrimonio pubblico non è proprio il massimo della civiltà. Assistere però inermi è ancora più grave.
Indagate due giunte regionali
L’inchiesta è stata condotta dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza che, dopo aver acquisito le delibere di giunta, hanno accertato che «nel corso del quinquennio 2004/2009 sono stati erogati alla Metapontum Agrobios 12 milioni e 300 mila euro per servizi che potevano essere di competenza dell’Arpab, realizzando risparmio della spesa pubblica per quell’importo».
Quelle erogazioni, forse, hanno salvato l’Agrobios dal collasso. Perché la società negli ultimi anni «si è trovata a operare dovendo far fronte a crescenti difficoltà», quali quelle nate «dal disimpegno dell’Eni e del successivo socio privato Bioren» e quelle, più recenti, dovute a una interpretazione «eccessivamente cauta» del decreto Bersani, che ha causato il blocco dei flussi finanziari e, di conseguenza, il disavanzo economico. Altro elemento negativo «è stata la sfiducia o la diffidenza nei confronti delle attività di modificazione genetica nel campo dell’agricoltura e probabilmente la non piena consapevolezza, da parte dei potenziali destinatari delle ricerche, in definitiva il mercato, delle enormi prospettive aperte dalle innovazioni nel settore e da una non piena comprensione del fatto che l’agro-tecnologia non riguarda solo l’agricoltura ma le applicazioni industriali». E’ l’analisi cruda che fa la quinta commissione consiliare permanente della Regione Basilicata dopo un’indagine conoscitiva sul disavanzo economico del centro di ricerca. Il problema c’era. Posti di lavoro a rischio. Ricercatori da piazzare da qualche altra parte. Le pressioni dei dirigenti.
Forse è questo che ha spinto la Regione Basilicata ad aiutare Agrobios. Ora però la Guardia di finanza ha segnalato 25 persone – amministratori pubblici e funzionari – alla procura regionale della Corte dei conti: Carmine Nigro, Filippo Bubbico, Erminio Restaino, Gennaro Straziuso, Donato Paolo Salvatore, Carlo Chiurazzi, Cataldo Collazzo, Viviana Cappiello, Gaetano Fierro, Andrea Freschi, Vincenzo Sigillito, Francesco Mollica, Giovanni Rondinone, Vito De Filippo, Vincenzo Folino, Antonio Autilio, Roberto Falotico, Vincenzo Santochirico, Antonio Potenza, Innocenzo Lo guercio, Giovanni Carelli, Rocco Colangelo, Nicola Vignola, Francesco Ricciardi, Luigi Gianfranceschi.
Se ne erano già accorti i componenti della quinta commissione. In un comunicato stampa di qualche mese fa ammonivano: «Occorrerà fare attenzione che non si verifichino sovrapposizioni di competenze e incarichi con quelli affidati agli enti dipendenti e strumentali della Regione, in primo luogo dell’Arpab. L’operazione di ricapitalizzazione operata dalla Regione potrà risultare utile alla luce delle condizioni tutto sommato positive della società Metapontum Agrobios, che attraverso un oculato piano industriale potrà fare buon uso del finanziamento ottenuto e raggiungere gli obiettivi prefissati». Alle stesse conclusioni è giunta la Guardia di finanza.