venerdì 20 maggio 2016

Lavoro nero, illegittimo, volontariato, che tipo di lavoro garantisce l'amministrazione di Policoro?

Nell' illegalità diffusa che pervade i gesti quotidiani del nostro territorio, gli abusi, la negazione dei diritti sono prassi, nient'altro che normalità.
Ipocritamente nei convegni, nelle cerimonie pubbliche, ci connotiamo tutti come persone civili, giornalisti e amministratori, professionisti e presidenti delle più disparate e sovvenzionate associazioni esibiscono roboanti retoriche, mentre l'ambiente intorno sprofonda, i più deboli soccombono. 
Oggi noi vogliamo sapere dal sindaco Leone, dall'amministrazione e dalle opposizioni dov'è - e se c'è qual è - a Policoro il confine che separa il lavoro nero dal volontariato, l'elargizione che crea servitù dal diritto che produce libertà?
Vogliamo sapere cosa significa per loro "lavoro", cosa significa "dignità ed emancipazione umana", qual è secondo loro il dovere delle istituzioni in termini di comportamento esemplare e rispetto della legalità.
Oggi noi vogliamo raccontare un fatto fra i tanti  che passa inosservato da molti anni: è la vicenda del signor SERAFINO DI SANZA, che da circa 8 anni vive con la sua famiglia “nell’alloggio del custode” nell’area di Palazzo d’Ercole. Lì svolge gratuitamente, con impegno e devozione, senza assicurazione infortuni, senza contributi previdenziali ed assistenziali, tutto a suo rischio, i lavori di custode di Palazzo d’Ercole e di manutentore delle aree verdi vicino al Municipio.
L’alloggio del custode attiguo al Municipio, gli era stato assegnato provvisoriamente, in forza della delibera di giunta n. 72 del 31 luglio 2008 (Amministrazione Lopatriello) in cambio di: “servizi volontari da parte dello stesso” consistenti in “vigilanza interna della Casa Comunale e cura e manutenzione del verde esistente all’interno del recinto del Municipio e delle aree attigue – piazza Segni e rotatoria di via Bologna”.
Il cittadino Di Sanza Serafino, spinto dal bisogno di una casa e da promesse, aveva accettato suo malgrado il compromesso, credendo che presto la situazione si sarebbe evoluta in suo favore con una stabile sistemazione. Ma così non è stato.
Nel 2012, all’amministrazione Lopatriello succede l’amministrazione Leone ed anche Leone si guarda bene dal modificare la “provvisorarietà” della delibera 72 del 2008.
Per dare legittimità all’atto pubblico e dignità al padre di famiglia con tutte le tutele di legge, l’amministrazione Leone potrebbe fare unbando pubblico di appalto (come ha fatto per il Palaercole) per i servizi connessi alla guardiania della sede municipale, e per la manutenzione delle aree verdi limitrofe, assegnando all’attuale prestatore d’opera una qualche forma di prelazione su altripretendenti.
Invece si preferisce risparmiare i soldi dovuti per lavori di guardianeria e manutenzione e rimanere nella provvisorietà.
Il sindaco Leone, nella sua signorile magnanimità, recentemente ha anche concesso al signor Di Sanza (che versa in situazioni economiche disagevoli) la raccolta delle olive dalle piante esistenti all’interno della recinzione e nel piazzale della casa comunale.
Ma a noi continua a sorgere sempre la stessa domanda:
Siamo in uno stato di diritto, nel quale esistono contratti che regolano i diritti e i doveri sul lavoro e sulla dignità umana oppure come ai tempi dello schiavismo e dello zio Tom, persino nella Pubblica Amministrazione il diritto e il lavoro dipendono dalla "magnanimità" del padrone? 
Nella delibera (PROVVISORIA) del 2008 il lavoro che presta Serafino è definito "volontario".
Ma è proprio "volontario" o c'è un datore che gli ordina servizi in cambio di nessuno stipendio e solo di un alloggio non assegnato da alcun bando?

La legge quadro sul volontariato intende l’attività di volontariato quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.

Il lavoro prestato dal sign. Serafino Di Sanza sembra proprio non ricadere in questa fattispecia di legge. Una legge che, come tutte le leggi, serve proprio per tuteleare il bene comune e i diritti dei più deboli, che altrimenti sarebbero in balia della forza dei più forti.
La delibera n.72/2008 dev’essere revocata perchè di dubbia legittimità ed in contrasto con la legge quadro sul volontariato.
Soprattutto pretendiamo che sia proprio il sindaco Leone a farlo e con massima urgenza. Ha vinto le elezioni con lo slogan "Prima ditutto l'uomo". Ebbene si ricordi che Serafino Di Sanza è un uomo e come tale va trattato, iniziando a riconoscere tutti i suoi diritti, che poi sono null'altro che i diritti fondamentali dell'uomo e dei lavoratori.
Ponga immediatamente rimedio alla confusione indecorosa che si potrebbe fare nel dover faticare a trovare le differenze fra la casetta del custode del Municipio di Policoro, il suo lavoro garantito da tutti i diritti propri dello statuto dei lavoratori  e la capanna dello zio Tom, elargita da un padrone bianco, che lo teneva al guinzaglio di un lavoro gratuito e di una condizione che metteva l'uomo all'ultimo posto, non al primo.
Tratto da Kaeakteria