mercoledì 9 marzo 2016

Il Sacco Urbanistico di Policoro

  Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci da Benedetto Gallitelli, nel quale percorrendo lo "sviluppo" (ma sarebbe meglio dire "il sacco") urbanistico di questi ultimi 20 anni a Policoro, l'ex vicesindaco democristiano della città si augura che il Regolamento Urbanistico che questa amministrazione vorrebbe approvare non continui ad aumentare inutile volumetrie e cementificazioni.

Si tratta di un augurio che naturalmente dovrebbe comportare una revisione decisa delle idee fin quì espresse (nei progetti e nelle delibere, non a parole negli incontri pubblici e sui giornali) in merito allo strumento urbanistico.
Purtroppo a Policoro il dibattito sulle questioni urbanistiche, che poi sono le questioni sotto molti aspetti più importanti della città,  è pressochè assente.
E dove c'è silenzio e disinteresse generale è più facile che chi ha interessi diversi da quelli del bene comune e più prossimi a quelli dell'arricchimento personale, lavori indisturbato, anzi sostenuto dal silenzio.

La democrazia, il dibattito, l'informazione, l'opposizione, la parola sono invece gli strumenti che i cittadini hanno per dire la loro e diffondere un'altra idea di città, un'altra possibilità di sviluppo, un diverso utiizzo delle nostre risorse, più logico e diretto all'interesse veramente collettivo. Esprimerci è la sola possibilità che abbiamo per riprenderci quella partecipazione negata quella speranza di poter ancora costruire il nostro futuro insieme in maniera onesta, sincera, libera, aperta veramente alla conoscenza e all'opinione e alla scelta di tutti (non a chiacchiere come continuiamo a vedere che sta facendo questa amministrazione).

Noi cerchiamo di animare questo dibattito informando, discutendoci sopra, analizzando, proponendo e ogni volta che ci arriva un contributo esterno lo pubblichiamo con autentico piacere. Nel ricordarvi che lo spazio di questo sito è aperto acnhe all'intervento di chiunque voglia dare il suo contributo su queste questioni, vi lasciamo alla lettura di quanto dice Benedetto sul passato, sul presente e sul futuro del regolamento urbanistico:
Il 10 giugno 2014 nella sala consiliare di Policoro l’associazione Karakteria organizzò un incontro pubblico sulla gestione urbanistica del territorio negli ultimi venti anni nel comune di Policoro.
In quella occasione fu evidenziato che nel 1996 il sindaco avv. Arbia, adottò il P.R.G. redatto dall’arch. Restucci, che di fatto superava il primo P.R.G. del comune di Policoro, redatto dai progettisti Mecca/Lacava, adottato l’8 marzo 1969 e approvato il 29 settembre 1971.
Il P.R. G. Restucci prevedeva circa un milione di metri cubi di nuove costruzioni presumendo una popolazione di 18.409 abitanti al 2009.
Con l’elezioni del sindaco avv. Di Sanza nel 1997, dopo aver approvato il P.R.G. Restucci, tra i primi atti del suo mandato sindacale, incaricò il responsabile dell’ufficio tecnico ing. Viceconte, per la predisposizione di una Variante Tecnica che prevedeva un aumento di volumetria presumendo una popolazione di circa 20.300 abitanti al 2009.
Con un successivo atto sindacale il 16 novembre 1999 il sindaco Di Sanza adotta e approva il PPA (Programma pluriennale di attuazione) aprendo di fatto la strada per uno sviluppo edilizio disordinato e aggressivo del tessuto urbano; un vero e proprio “sacco urbanistico” che è continuato con le gestioni del PPA dei sindaci Lopatriello/Leone dove i devastanti effetti urbanistici sono sotto i nostri occhi.
Nel 2014 in occasione della presentazione del RU (Regolamento urbanistico) l’arch. Rota sosteneva che: “l’incremento demografico di Policoro è pari a circa 1.650 abitanti a decennio e configura per il ventennio di validità del RU una crescita complessiva di circa 3.300 abitanti, che farebbe salire la popolazione di Policoro nel 2033 a circa 20.300 abitanti”.
Analizzando i dati di crescita demografica di Policoro degli ultimi dieci anni, si evince che anche l’ipotesi dell’arch. Rota è drogata; infatti la popolazione residente passa si da 15.653 del 2006 a 17.313 abitanti al 31 gennaio 2016, ma tale incremento di circa 1.650 abitanti nell’ultimo decennio, non tiene conto che 1.126 abitanti è costituito da cittadini stranieri, la cui provenienza è la seguente: 596 rumeni, 277 albanesi, 96 marocchini, 30 bulgari, 26 polacchi, 24 ucraini e altri.
Da questa analisi scaturisce che se estrapoliamo i cittadini stranieri, che immagino siano momentaneamente residenti, l’incremento demografico di Policoro negli ultimi dieci anni è di circa 520 abitanti; va da se che, per raggiungere gli abitanti previsti nel Regolamento Urbanistico dell’arch. Rota, necessitano circa sessanta anni e non venti così come ipotizzato.
Pertanto, le aree soggette a urbanizzazione e/o da urbanizzare presunte nel Regolamento Urbanistico proposto dell’arch.Rota, devono rapportarsi al ragionevole aumento di popolazione, altrimenti continueremo ad assistere ad una ulteriore cementificazione selvaggia, con conseguente consumo di suolo e aumento dei costi dei servizi già fortemente penalizzante per i cittadini di Policoro.
Concludendo, se la madre delle iniquità e dei disastri economici, sociali e ambientali, avvenuti negli anni passati è stata l’eccessiva cementificazione a macchia di leopardo, iniziata con Di Sanza e proseguita da Lotatriello/Leone, mi auguro che il Regolamento Urbanistico redatto dell’arch. Rota ponga fine a tale depauperamento e riserva alle prossime generazioni un migliore e razionale utilizzo del territorio, bene comune che non può essere svenduto e deturpato da nessuno