Riceviamo
e pubblichiamo un comunicato inviatoci da Benedetto Gallitelli, nel
quale percorrendo lo "sviluppo" (ma sarebbe meglio dire "il
sacco") urbanistico di questi ultimi 20 anni a Policoro, l'ex
vicesindaco democristiano della città si augura che il Regolamento
Urbanistico che questa amministrazione vorrebbe approvare non
continui ad aumentare inutile volumetrie e cementificazioni.
Si
tratta di un augurio che naturalmente dovrebbe comportare una
revisione decisa delle idee fin quì espresse (nei progetti e nelle
delibere, non a parole negli incontri pubblici e sui giornali) in
merito allo strumento urbanistico.
Purtroppo
a Policoro il dibattito sulle questioni urbanistiche, che poi sono le
questioni sotto molti aspetti più importanti della città, è
pressochè assente.
E
dove c'è silenzio e disinteresse generale è più facile che chi ha
interessi diversi da quelli del bene comune e più prossimi a quelli
dell'arricchimento personale, lavori indisturbato, anzi sostenuto dal
silenzio.
La
democrazia, il dibattito, l'informazione, l'opposizione, la parola
sono invece gli strumenti che i cittadini hanno per dire la loro e
diffondere un'altra idea di città, un'altra possibilità di
sviluppo, un diverso utiizzo delle nostre risorse, più logico e
diretto all'interesse veramente collettivo. Esprimerci è la sola
possibilità che abbiamo per riprenderci quella partecipazione negata
quella speranza di poter ancora costruire il nostro futuro insieme in
maniera onesta, sincera, libera, aperta veramente alla conoscenza e
all'opinione e alla scelta di tutti (non a chiacchiere come
continuiamo a vedere che sta facendo questa amministrazione).
Noi
cerchiamo di animare questo dibattito informando, discutendoci sopra,
analizzando, proponendo e ogni volta che ci arriva un contributo
esterno lo pubblichiamo con autentico piacere. Nel ricordarvi che lo
spazio di questo sito è aperto acnhe all'intervento di chiunque
voglia dare il suo contributo su queste questioni, vi lasciamo alla
lettura di quanto dice Benedetto sul passato, sul presente e sul
futuro del regolamento urbanistico:
Il
10 giugno 2014 nella sala consiliare di Policoro l’associazione
Karakteria organizzò un incontro pubblico sulla gestione urbanistica
del territorio negli ultimi venti anni nel comune di Policoro.
In
quella occasione fu evidenziato che nel 1996 il sindaco avv. Arbia,
adottò il P.R.G. redatto dall’arch. Restucci, che di fatto
superava il primo P.R.G. del comune di Policoro, redatto dai
progettisti Mecca/Lacava, adottato l’8 marzo 1969 e approvato il 29
settembre 1971.
Il
P.R. G. Restucci prevedeva circa un milione di metri cubi di nuove
costruzioni presumendo una popolazione di 18.409 abitanti al 2009.
Con
l’elezioni del sindaco avv. Di Sanza nel 1997, dopo aver approvato
il P.R.G. Restucci, tra i primi atti del suo mandato sindacale,
incaricò il responsabile dell’ufficio tecnico ing. Viceconte, per
la predisposizione di una Variante Tecnica che prevedeva un aumento
di volumetria presumendo una popolazione di circa 20.300 abitanti al
2009.
Con
un successivo atto sindacale il 16 novembre 1999 il sindaco Di Sanza
adotta e approva il PPA (Programma pluriennale di attuazione) aprendo
di fatto la strada per uno sviluppo edilizio disordinato e aggressivo
del tessuto urbano; un vero e proprio “sacco urbanistico” che è
continuato con le gestioni del PPA dei sindaci Lopatriello/Leone dove
i devastanti effetti urbanistici sono sotto i nostri occhi.
Nel
2014 in occasione della presentazione del RU (Regolamento
urbanistico) l’arch. Rota sosteneva che: “l’incremento
demografico di Policoro è pari a circa 1.650 abitanti a decennio e
configura per il ventennio di validità del RU una crescita
complessiva di circa 3.300 abitanti, che farebbe salire la
popolazione di Policoro nel 2033 a circa 20.300 abitanti”.
Analizzando
i dati di crescita demografica di Policoro degli ultimi dieci anni,
si evince che anche l’ipotesi dell’arch. Rota è drogata; infatti
la popolazione residente passa si da 15.653 del 2006 a 17.313
abitanti al 31 gennaio 2016, ma tale incremento di circa 1.650
abitanti nell’ultimo decennio, non tiene conto che 1.126 abitanti è
costituito da cittadini stranieri, la cui provenienza è la seguente:
596 rumeni, 277 albanesi, 96 marocchini, 30 bulgari, 26 polacchi, 24
ucraini e altri.
Da
questa analisi scaturisce che se estrapoliamo i cittadini stranieri,
che immagino siano momentaneamente residenti, l’incremento
demografico di Policoro negli ultimi dieci anni è di circa 520
abitanti; va da se che, per raggiungere gli abitanti previsti nel
Regolamento Urbanistico dell’arch. Rota, necessitano circa sessanta
anni e non venti così come ipotizzato.
Pertanto,
le aree soggette a urbanizzazione e/o da urbanizzare presunte nel
Regolamento Urbanistico proposto dell’arch.Rota, devono rapportarsi
al ragionevole aumento di popolazione, altrimenti continueremo ad
assistere ad una ulteriore cementificazione selvaggia, con
conseguente consumo di suolo e aumento dei costi dei servizi già
fortemente penalizzante per i cittadini di Policoro.
Concludendo,
se la madre delle iniquità e dei disastri economici, sociali e
ambientali, avvenuti negli anni passati è stata l’eccessiva
cementificazione a macchia di leopardo, iniziata con Di Sanza e
proseguita da Lotatriello/Leone, mi auguro che il Regolamento
Urbanistico redatto dell’arch. Rota ponga fine a tale
depauperamento e riserva alle prossime generazioni un migliore e
razionale utilizzo del territorio, bene comune che non può essere
svenduto e deturpato da nessuno