lunedì 10 novembre 2014

Pittella Mò Basta . Il 13 consiglio comunale a Policoro per dire no allo sblocca Italia , resistenza alla svendita della Basilicata

  Convocato per il 13 il consiglio comunale aperto dal presidente dell'assise Gianluca
presidente del consiglio Modarelli
Modarelli , affinché  si deliberi l'invito al presidente della regione Pittella  di impugnare alla corte costituzionale il famigerati art.38 del decreto sblocca Italia. Le due manifestazioni sia quelle di Potenza voluta dai movimenti che quella di Scanzano. J organizzata dai 5 stelle hanno visto una mobilitazione ed una partecipazione importante , che scuoteranno la Politica ed i primi cittadini che si erano adagiati al silenzio per non disturbare il governatore. 


Ivano Farina Karakteria
Uno di questi è stato il nostro Sindaco , negli anni sempre pronto a schierarsi contro ogni ipotesi di nuove estrazioni o trivellazioni a Mare , oggi invece sta in un angolo silente , come sono scomparsi dalla scena gli altri protagonisti politici , ieri in prima fila nella grande manifestazione contro le trivelle , oggi invece volatilizzati. In questo senso anche se nei supplementari Modarelli ha accolto i continui appelli dei movimenti in primis della Bellizzi , Farina , Rosetta Ottomano ecc.. che incensatemente in questi mesi si sono spesi affinchè Policoro , protagonista  (due ani fa)della grande manifestazione contro il petrolio che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo di Intesa con altri comuni per una serie di iniziative contro la spoliazione  del nostro territorio , oggi con un atteggiamento omertoso sembrava che se ne volesse sottrarre.

G. Bellizzi e F. Santarcangelo No Triv

Se chi produce la catastrofe se la prende col catastrofista. Pittella, la Basilicata e lo Sblocca Italia

Sono 15 anni e più che le istituzioni regionali parlano di petrolio tralasciando dall’egual misura l’agricoltura, l’acqua, il cibo, il turismo, l’archeologia con i risultati che vediamo tutti: la Basilicata scala le classifiche di povertà, di disoccupazione ed emigrazione (dopo l’istat c’e il rapporto svimez). Se vogliamo parlare di catastrofismo, Pittella discuta della catastrofe economica in cui con la gestione di questi 15 anni è stata trascinata la Basilicata per la miopia e la dipendenza da royalites e compensazioni. Royalites e compensazioni che hanno dopato il mondo delle illusioni e del sottosviluppo culturale delle istituzioni, mentre ha impoverito una classe imprenditoriale lucana che avrebbe voluto fare, ma che ha viaggiato a vista e con le proprie forze.
Catastrofe economica è stato perdere circa 320 milioni di euro l’anno (per colpa del pil elevato a causa anche delle estrazioni petrolifere) dei fondi obt 1 dell’Ue per rincorrere nemmeno un terzo della somma in royalites. Per poi accorgersi che quei soldi non sono spendibili per colpa del patto di stabilità, mentre i fondi obt 1 Ue sarebbero stati immessi direttamente nelle casse delle imprese per finanziamenti per lo sviluppo.
Ci stiamo impoverendo proprio perché la politica sul fossile ha oscurato le vere politiche di sviluppo legate all’acqua lucana e ai potenziali di questo territorio in tema di agricoltura, agroalimentare, cibo e turismo. Ci stiamo impoverendo perché paghiamo tasse e non abbiamo servizi, a partite da quelli essenziali in tema di ospedali, trasporti e istruzione, al pari di altre regioni non petrolizzate come la Toscana. In qualità di Italiani abbiamo diritto a servizi efficienti come nel resto del paese e non dobbiamo distruggere acqua e terra per avere un treno o una strada che già paghiamo con le nostre tasse .Un modello da catastrofe economica che ha solo il sapore dello sfruttamento del territorio per favorire pochi individui collegati alle aziende petrolifere e alla filiera dei rifiuti annessa .
Che sia un disastro economico se ne sono già accorti gli agricoltori della Val d’Agri,della Val Basento ,i produttori del cibo lucano ,gli operatori turistici ed infine la stessa Confapi lucana che critica ampliamente lo Slocca Italia a tutela delle economie locali del territorio.Anche i sindaci lucani hanno espresso il loro parere sullo Sblocca Italia chiedendone l’annullamento.Per fortuna le amministrazioni comunali sanno leggere e scrivere e hanno intravisto i danni che le economie locali e gli interessi di tanti cittadini possono subire con questo decreto.
Le condizioni economiche per estrarre petrolio in Basilicata non ci sono mai state (basta sentire il pianto greco dei sindaci della Val d’Agri), ma il problema vero sono invece restano le questioni ambientali, sanitarie, collegate allo sviluppo delle economie locali. Pittella dimentica di essere autorità di sanità pubblica e che ha delle responsabilità nei confronti dei lucani soprattutto in tema di salute Tutto questo mentre non è capace di fornire risposte soddisfacenti sullo stato delle acque del Pertusillo in merito alla presenza di idrocarburi e metalli pesanti,o sullo stato del Basento, o sulla natura delle acque di Montemurro vicino ai pozzi di reinezione.
Pittella la smetta poi di raccontare insieme a qualche parlamentare del pd che non ci saranno altre trivellazioni oltre a quelle del memorandum.
Gli ordini del giorno dei parlamentari pd lucani in tema barili sullo Sblocca Italia diventano carta straccia, di fronte ad un decreto governativo votato in parlamento in regime di fiducia . Le azioni odierne della regione Basilicata inoltre li smentiscono spudoratamente : a partire dal Vulture (vedasi V.I.A . aperta dalla Regione Basilicata sull’istanza la Bicocca) o peggio dal Ministero dell’Ambiente nel Mar Jonio (con n. 3 nuove V.I.A alla Global Med) per un totale di 16 istanze nel nostro mare.
E’ grave quanto affermato dal sottosegretario De Filippo alla festa dem a Policoro del 21 settembre sul fatto che il decreto Sblocca Italia sia stato redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico. In merito Pittella ci deve spiegare a cosa è servito il suo lungo rapporto di corrispondenza con il ministro Guidi se poi nasce un decreto con prerogative di massimo sfruttamento petrolifero sull’intera Basilicata?
La Basilicata è stata già ampliamente sfruttata ,ora per favore non vogliamo la liquidazione economica degli ultimi pezzi di terra e di mare rimasti intatti.
No Scorie Trisaia