martedì 20 maggio 2014

Castelluccio dovrà restituire gli stipendi

Ebbene si, se la prendono sempre con lui Paoluccio nostro, poco
dopo la sua elezione   è stato vittima  di un decreto di sospensione per le note vicende dei gratta gratta sui rimborsi regionali che gli vietava di recarsi a Potenza, . Era da poco stato eletto addirittura segretario del consiglio, da un consiglio regionale zeppo di indagati per sospetti ruberie e qualche condannato per truffa alla stessa Regione. Il divieto poi si era tramutata in obbligo  di firma in caserma dei carabinieri prima di recarsi a Potenza. Addesso arriva come un  fulmine a ciel sereno la notizia che deve restituire gli  stipendii percepiti nel periodo di sospensione , una vera ingiustizia (SIC) Dalla somma di un povero stipendio di  7326 netti tra indennità e (lordi sarebbero 12mila euro mensili) spese per l’esercizio , al consigliere sarà trattenuta un tot a mo di rimborso degli stipendi percepiti durante la sospensione. 

Non è la prima volta che la regione trattiene dei soldi o chieda la restituzione a Paolo Castelluccio, già il 14 novembre 2013 , in piena campagna elettorale , con delibera 258. L’ufficio di presidenza guidato dall’allora presidente Vincenzo Santochirico in cui siedeva anche un consigliere condannato in primo grado per truffa alla regione  , subito dopo Rimborsopoli , avendo gli uffici rilevato che Castelluccio aveva rendicontato nel 2012 dal 1 gennaio al 30 aprile 20 mila euro ed altri 19 mila euro dal Maggio 2012 a Dicembre ,  contestandogli per somme minori,  poichè (aime) vi erano documenti non fiscalmente validi , e contestandogli la inammissibilità di altre spese , prendeno atto con la delibera che dal 01/01 /2012 al  30/04/2012 a fronte di un contributo di 10.701.56 sono state rendicontate 695 euro, rilevando che la rendicontazione si chiudeva con un saldo positivo di 11.805 euro ed avendo Paoluccio nostro restituito solo la cifra 1720.40 (Rendiconto 2012 dicembre qui siamo a novembre 2013) gli chiedono di restituire gli altri 10.084.89 entro 15 giorni alla  della Regione . 
Benedetta inchiesta di Rimborsopoli