Di Filippo Mele
SAREBBERO ALMENO 7 I CASI SIMILI.
POLICORO -
“Dal 1976 sono fragolicoltore dopo la rinuncia del lavoro all'Anic. Mai mi era
successo
qualcosa di simile. Mi hanno distrutto due ettari di fragole. Qualcuno
ha messo il diserbante nella condotta dell'acqua. Un danno enorme: da 150 a
200mila euro”. Lo ha detto Maurizio Galante, titolare di azienda agricola,
mentre mostrava le piantine di fragola inservibili. “Con l'avvocato Daniele
Sanasi ho preparato la denuncia da inoltrare ai carabinieri della Compagnia di
Policoro. Spero che prendano i responsabili. Avevo 35 dipendenti. Ne ho dovuto
licenziare 25”. Galante ha dichiarato di non aver avuto minacce o richieste
estorsive ma ha invitato quanti subiscono attacchi a denunciare: “Ci sono stati
minimo 6 – 7 casi simili al mio tra Scanzano Jonico e Policoro. Ma alcuni non
parlano e non si vogliono esporre. Invece bisogna avere il coraggio ed uscire
fuori. Bisogna denunciare, ribellarsi”. Storie provenienti dal Far West
Metapontino. Un'area della Basilicata sotto lo scacco della criminalità. Nelle
ultime due settimane sono stati date alle fiamme due cabine di mezzi di edili
di altrettante aziende del settore a Scanzano Jonico e sono venute allo
scoperto due distruzioni di fragoleti con il diserbante a Policoro. Ma molti
dei danneggiati non escono allo scoperto. Neanche denunciano le violenze alle
forze dell'ordine. Il clima è diventato pesante. Si tratta, infatti, solo degli
ultimi episodi delittuosi di una lunga scia cominciata nel 2004. Decine e
decine di incendi notturni alle aziende del settore della commercializzazione dell'ortofrutta
ma non solo. Anche stabilimenti balneari e negozi sono stati distrutti. Il
tutto senza, purtroppo, che alcun colpevole, tranne che per tre casi specifici,
sia stato assicurato alla giustizia. A nulla sono valsi summit di organismi
istituzionali, appelli di preti antimafia, manifestazioni popolari. Il 98% dei
delitti è rimasto impunito. Tra questi, la distruzione con il tritolo di una
azienda ortofrutticola a Tursi, l'incendio a Policoro dell'auto del poliziotto
anticrimine Cosimo Pozzessere, il tentato omicidio di un pregiudicato di Tursi
sul lungomare di Policoro. L'omertà impera. E la Direzione distrettuale
antimafia di Basilicata ha aperto un dossier sui reati rimasti senza colpevoli.
Il Metapontino è al centro tra Puglia
(sacra corona unita), Campania (camorra), e Calabria (‘ndrangheta). Regioni che
qui hanno relazioni importanti nei settori dell'ortofrutta, del turismo, dei
servizi. Il cerchio è chiuso.
Maurizio Galante F.to F.Mele |
L'ATTACCO
CRIMINALE AL METAPONTINO. SOMMA (CONFINDUSTRIA BASILICATA): “OCCORRE DENUNCIARE
OGNI CASO DI MINACCIA O DI TENTATIVO ESTORSIVO ANCHE SOLO SOSPETTO. CI
PREOCCUPA IL SUSSEGUIRSI DI ATTACCHI MALAVITOSI ALLE AZIENDE DELL'ARCO JONICO
LUCANO”
“Occorre denunciare ogni minaccia o
tentativo estorsivo anche solo sospetto. Ci preoccupa il susseguirsi di
D. Presidente, concorda sulla definizione Far West Metapontino?
Ragazzi Liceo Policoro F.to F.Mele |
R. Non
vorrei dire Far West ma c'è una situazione di allarme per eventi a cui non
siamo abituati. Ma avvertiamo incessante il lavoro di magistratura, prefettura,
polizia giudiziaria.
D. C'è stato uno scontro tra Direzione distrettuale
antimafia e Procura di Matera che sottovaluterebbe questi fenomeni.
R. Non
posso entrare in queste situazioni. Credo che Procura, prefettura e forze
dell'ordine facciano bene il loro lavoro.
D. C'è un elenco di incendi dolosi
dal 2004 in poi che non hanno portato all'accertamento dei responsabili. R.
Tutti vorremmo che fossero individuati i responsabili ma non posso esprimere
giudizi su organi dello Stato. Bisognerebbe essere a conoscenza di fatti. Ed io
non lo sono
. D. Sacra corona unita, 'ndrangheta, camorra, cercano di occupare
il Metapontino?
R. E' difficile stabilire chi sia dietro a questi eventi. La
Basilicata è riuscita ad essere parzialmente indenne da fenomeni che minano
l'economia ed il vivere civile come in Campania e Calabria. Ma non vorremmo che
accadesse.
D. Se la sente di lanciare un appello a denunciare ed a non pagare
tangenti ai suoi associati?
R. Sono le nostre regole confindustriali.
D. Ma
neanche una denuncia è stata presentata. Un mistero.
R. La mancanza di denunce
va interpretata. Ci possono essere casi che non corrispondono ad un tentativo
di imporre il pizzo ed altri che incutono timore. Dobbiamo combattere gli uni e
gli altri.
D. Vi siete mossi perchè è stato colpito Giovanni Matarazzo,
presidente di Confindustria turismo Basilicata? R. No – ha concluso Somma. Ci
siamo mossi anche in casi precedenti. (fi. me.)