di Eugenio Bonanata
I
termini per presentare le domande scadono il prossimo 31 marzo. Riecco la
selezione per riportare al lavoro 'i giovani precari' della Regione Basilicata
già impegnati nella rendicontazione dei fondi europei. Dopo gli scandali di
novembre, quindi, ritorna il concorsone. Tra sospetti, polemiche e tanti 'figli
degli amici' in cerca di un definitivo posto al sole.
Pescati dalle long list. In tutto sono 84. E' una galassia variegata quella dei co. co.
co che tra una proroga e l'altra si ritrovano ciclicamente a bussare alla porta
di mamma Regione per una nuova riconferma. Tra di loro c'è anche una minoranza
(non più di 10) che ha superato un concorso ministeriale nel 2002. Per lo più,
però, si tratta di laureati e liberi professionisti entrati nei Dipartimenti e
nell'Ufficio di Giunta qualche anno fa, perché pescati dalle cosiddette long
list. Un cerchio magico retto dalle clientele politiche, dalle amicizie in
doppio petto. Così praterie di giovani della Basilicata che conta hanno potuto
accedere al contratto in Regione. Una pratica ben riuscita a cavallo delle
Giunte Bubbico e De Filippo. Mentre tanti coetanei più professionalizzati
facevano le valigie, loro, i giovani del cerchio magico, entravano nelle stanze
regionali. E la platea è lievitata anche quando non ce n'era un effettivo
bisogno. Le entrature politiche hanno alimentato una spirale che ha generato
voti e dipendenza reciproca.
Il cerchio magico e le leggi violate. Per contratto, i co. co.
co dovevano occuparsi della rendicontazione dei fondi europei (fesr) assegnati
alla Basilicata. Ma siccome non è che ci volessero stuoli di precari per
assolvere al compitino, molti di loro sono stati utilizzati negli uffici, a
svolgere compiti di cui non avrebbero dovuto occuparsi per contratto. Spesso
sbrigavano pratiche e sopralluoghi rispondendo direttamente al dirigente. Erano
utili. Già, perché il dipendente regionale addetto a quelle stesse pratiche, se
rilevava anomalie non firmava. Si ribellava. I precari no. Non potevano
firmare, ma eseguivano senza batter becco. Sottostavano.
Dalla chiamata diretta al concorso. Quasi tutti sono entrati
per chiamata diretta. Due anni fa, però, è nato un dibattito in consiglio
regionale. Qualcuno ha sollevato la questione dei “raccomandati cooptati” negli
uffici. E' stato il consigliere di opposizione Gianni Rosa ad alzare il
polverone. E così la Giunta regionale è stata costretta ad indire un concorso,
una regolare selezione che mettesse fine al libero arbitrio della chiamata
diretta. In un primo momento fissata ad aprile 2013, poi la selezione pubblica
è scivolata a fine ottobre. E proprio alla vigilia di quel concorso sono
arrivate 'le talpe' che hanno spifferato alla stampa le domande d'esame prima
ancora che la prova avesse corso. Sono intervenuti Procura e carabinieri. Il concorso,
che è in realtà era solo un modo per riconfermare 50 di quegli 84 precari, è
stato sospeso per ritiro della commissione. Concorso sospeso e proroga per
tutti fino al 2 febbraio 2014.
Ecco il nuovo bando di concorso.... Da quel 2 febbraio ad oggi molti di quei precari sono un giorno
sì e un giorno pure a piangere sotto la Regione, spalleggiati dai sindacati.
Pretendono una nuova proroga. Puntano ad una “stabilizzazione” che sarebbe però
uno schiaffo alle leggi sulle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. Lo
scorso primo marzo, infine, è arrivato il nuovo bando di concorso congelato a
novembre. Le domande sono inoltrabili fino al 31 marzo. Si presenta come un
concorso aperto a tutti. Leggendo bene, però si scopre in realtà che la coo rsia
preferenziale andrà a “chi ha almeno 5 anni esperienza nella materia dei
controlli” sulla spesa europea. Cinquanta posti per 84 precari in attesa.
Una catena che non si spezza. Sara una ressa. Sarà una battaglia a chi ha l'entratura più
forte. Già, perché è inutile prendersi in giro. Chi è stato cooptato grazie
alla chiamata diretta, deve dire grazie a qualcuno. Anche questa volta conterà
il peso degli apparati e delle amicizie consolidate. E se qualche 'cordata'
rimarrà fuori dal posticino in Regione, domani si farà un nuovo concorso.
Finché brilla la luce dei fondi europei rimarrà in piedi anche la carovana dei
'raccomandati'. Gli altri professionisti lucani, forse le menti migliori, sono
fuori dal giro. Chi disoccupato, chi in giro per l'Europa ad inventarsi un mestiere.
In un quadro così desolato, quindi, i tempi delle corsie preferenziali e l'ora
di ricreazione appaiono sempre più come delle anacronistiche e inaccettabili
offese all'intelligenza.
tratto da Basilicata24.it