martedì 25 febbraio 2014

Processo alto Tradimento , Altieri dopo Giovinardi conferma che Bubbico sapeva del deposito delle scorie

MATERA- A distanza di dieci anni si torna a parlare del deposito di scorie nucleari che
sarebbe dovuto sorgere a Scanzano Jonico. Una battaglia che nel 2003 portò in strada oltre 100mila persone per protestare contro la decisione dell’allora governo Berlusconi.
E se ne torna a parlare al tribunale di Matera dove ieri si è svolta l’udienza per la querela di diffamazione intentata dal viceministro Filippo Bubbico, all’epoca dei fatti presidente della Regione Basilicata, nei confronti dei giornalisti Nino Grilli e Nicola Piccenna, che avevano puntato il dito contro l’ex Governatore reo, a loro avviso, di essere a conoscenza della scelta operata dal governo prima ancora che venisse emanato il decreto con cui si istituiva il sito unico a Terzo Cavone.  
Ieri testimone  d’eccezione Mario Altieri , che davanti al Tribunale  di Matera ha confermato quello che da tempo diceva , che Bubbico sapeva perché informato da lui , in un incontro avvenuto in un motel e che il tutto era coperto da segreto militare , a giustificazione del suo silenzio  fino ad oggi. (appena avremmo i verbali dell’udienza li trascriveremo sul blog) .
Ieri in questo processo si è scritta  una pagina in cui sono stati ricostruiti non solo i giorni in cui si arrivò a quella decisione, ma anche la dinamica dei fatti, di chi sapeva e di chi ha taciuto. Infatti Altieri dichiara che  non solo informo subito Bubbico per avvisarlo della scelta di Scanzano dopo l'incontrocon il generale Jean avvenuto nel municipio di Scanzano , ma racconta di una circostanza strana , quello della sparizione di uno studio commissionato dalla regione sull'idonietà del sito , studio risultato negativo. Infatti racconta Altieri , che la delibera n° 1932 del 10 ottobre 2001, che doveva prendere  atto di questo studio non arrivo mai in consiglio regionale, nonostante la spesa già affrontata perche ritirata. 
 Tutto è nato a seguito di un articolo del giornalista Nicola Piccenna, intitolato ”Alto tradimento per il Generale Filippo Bubbico”, all’interno del quale venivano riportate le affermazioni dell’allora ministro Carlo Giovanardi che riferiva nel Consiglio dei Ministri come il governatore Bubbico sarebbe stato a conoscenza dell’intenzione di ubicare a Scanzano il deposito e che avrebbe dichiarato che ”non avrebbe fatto le barricate” per impedire tale dislocazione. Frasi per le quali l’attuale sottosegretario aveva già denunciato l’allora ministro , quest'ultimo assolto dal tribunale dei ministri di Catanzaro  ,  e che ora vedono imputati il giornalista Piccenna  e il direttore della testata che pubblicò l’articolo, Nino Grilli.  
La verità è che la sollevazione popolare spontanea e trasversale, di un popolo che come poche volte ha reagito in difesa della sua terra e del suo vissuto ha spiazzato tutti, per prima la nostra classe dirigente, convinti come erano di poterci addomesticare o comprare per un piatto di lenticchie. Dice Altieri, che cosa sarebbe successo allora se il popolo avesse saputo che tutti sapevano ? Certamente quella protesta da pacifica poteva sfociare in qualcosa altro, ecco perchè il silenzio era anche un atto di responsabilità, ma oggi con un atto di coraggio ci svela l’altra novità, probabilmente stanco di passare per unico responsabile. 
A Filippo Bubbico chiediamo sempre la stessa cosa : di chiedere scusa al popolo Lucano.
Le dichiarazione del Senatore Bubbico sulla deposizione di Altieri.
Le dichiarazioni che, in base a quanto viene riferito, avrebbe reso l’ex sindaco di Scanzano Jonico (Matera), Mario Altieri, circa le vicende legate al deposito delle scorie nucleari, sono destituite di fondamento ma non sorprendono». 

Lo sostiene, in una nota, il senatore Filippo Bubbico (Pd), riferendosi a un’udienza che si è svolta oggi nel Tribunale di Matera.
«Non è la prima volta - aggiunge Bubbico, che nel 2003 era presidente della Regione Basilicata - infatti, che egli cerca di coinvolgere la mia responsabilità in cose che hanno certamente riguardato lui e la filiera di relazioni politiche di cui faceva parte. Del resto l’esito della vicenda, che vide la Regione opporsi in maniera chiara alla realizzazione del sito e vincere quella difficile battaglia, sono la risposta più chiara alle illazioni di quanti, ancora oggi - ha concluso il senatore - non si rassegnano a quella sconfitta e cercano in tutti i modi di coinvolgere nelle loro responsabilità chi ha combattuto a viso aperto la battaglia per il futuro della Basilicata».