lunedì 24 febbraio 2014

Selezione 'sospetta' alla Regione Basilicata

di Eugenio Bonanata

l progetto, attivo da diversi anni, si chiama Rete Natura 2000. L'obiettivo è nobile: impegnare 'giovani esperti' nella tutela di aree protette e Parchi. Peccato che l'ultima selezione è stata una 'farsa' grazie alla quale sarebbero stati riconfermati gli stessi esperti di prima. Ma poi, di cosa si occupano davvero?

A colloquio dal dirigente amico. Natura 2000 è un progetto che con fondi europei va avanti da anni in Italia e in altri Paesi. Il modo in cui è stato gestito in Basilicata, però, non può che lasciar interdetti. L'ultima determina di Giunta con cui il progetto viene rinnovato per altri 2 anni è del 14 maggio 2013. I collaboratori esterni, si legge nel Bollettino ufficiale di luglio 2013, “vengono selezionati” sulla base di precisi parametri: “Valutazione del curriculum, valutazione dei titoli ed 'eventuale' colloquio”. Ciò che è accaduto, in realtà, a luglio dello scorso anno, è che sono stati riconfermati i giovani già presenti nel progetto precedente. E l'aspetto più assurdo è che a fare loro il colloquio è stato il dirigente del Dipartimento Ambiente, che conosceva per filo e per segno i suoi esaminandi. Chi ha superato la pseudoselezione? I soliti precari, ormai fissi: l'uomo fidato del vecchio assessore, un ex vicesindaco, il solito galoppino del Pd...E meglio che ci fermiamo qui.
In realtà operano negli uffici. E qui viene il bello. I 20 selezionati dovrebbero operare per 2 anni ad un sistema di tutela del paesaggio lucano, delle biodiversità e ad una 'rete' di collegamento tra i Parchi. Per legge, inoltre, dovrebbero operare al Dipartimento Ambiente, sotto l'egida dell'Ufficio 'Tutela della Natura'. E invece, come mine vaganti che rispondono alla legge del caos, qualcuno te lo ritrovi all'Ufficio Protocollo, qualcun altro all'Ufficio Contenziosi. Ma c'è anche chi mette mano alle pratiche demaniali e chi è molto attivo all'Ufficio geologico. Mansioni assolutamente avulse rispetto al contratto che li lega per due anni ad un progetto di collaborazione esterna con l'Ufficio 'Tutela della Natura'. Sembra assurdo. Ma tant'è.
Chi controlla i progetti europei e le leggi? Ricapitoliamo: i giovani galoppini si sono trovati catapultati dalle solite long list regionali fin dentro un progetto europeo (Natura 2000) poi rinnovato. E sono stati tutti riconfermati. La valutazione dei titoli, il curriculum e il colloquio, col senno di poi, sembrano solo un escamotage per ridare un posto agli stessi professionisti (più qualche nuovo arrivo). Sul loro futuro ha deciso, in maniera insindacabile, il direttore generale del Dipartimento. Se poi gli stessi 'professionisti', te li ritrovi in postazioni che con il progetto europeo non hanno nulla a che vedere, capisci che qualcosa non torna. Come se i fondi europei non fossero un bene pubblico ma un affare privato. Gestito abilmente dal Partito-Regione e dai clienti politici. E poi magari, quando scadrà il contratto, nel 2015, qualcuno dei 'cooptati', potrà anche vantare di aver fatto lavori d'ufficio, tali da fargli invocare un'assunzione in ruolo. Ma che Paese è questo?
Occhio non vede, cuore non duole. Fantomatici progetti europei, in sintesi, continuano ad essere finanziati in nome dello sviluppo sostenibile, del marketing territoriale e della salvaguardia della natura. Ma è solo una facciata. In realtà la Giunta regionale lucana approva le delibere (maggio 2013), il Dipartimento esegue (2 mesi dopo), e molti 'protetti' si infilano negli uffici. Tanto chi li controlla i collaboratori esterni piazzati col progetto 'Natura 2000'? Si tratta di vere e proprie aree protette. Persino senza laurea entri a far parte del giro. I giovani professionisti nati senza camicia, invece, devono patire. Eterni secondi, sono costretti a fuggire dall'amara Basilicata. Terra di corsie preferenziali e di ometti servili al padrone politico. Quanta miseria! Ma qualcuno che si assuma la responsabilità di invertire la rotta?