di Eugenio Bonanata
l progetto, attivo da diversi anni, si chiama Rete Natura 2000.
L'obiettivo è nobile: impegnare 'giovani esperti' nella tutela di aree protette
e Parchi. Peccato che l'ultima selezione è stata una 'farsa' grazie alla quale
sarebbero stati riconfermati gli stessi esperti di prima. Ma poi, di cosa si
occupano davvero?
A colloquio dal dirigente amico. Natura 2000 è un progetto che con fondi europei va avanti da
anni in Italia e in altri Paesi. Il modo in cui è stato gestito in Basilicata,
però, non può che lasciar interdetti. L'ultima determina di Giunta con cui il
progetto viene rinnovato per altri 2 anni è del 14 maggio 2013. I collaboratori
esterni, si legge nel Bollettino ufficiale di luglio 2013, “vengono
selezionati” sulla base di precisi parametri: “Valutazione del curriculum,
valutazione dei titoli ed 'eventuale' colloquio”. Ciò che è accaduto, in
realtà, a luglio dello scorso anno, è che sono stati riconfermati i giovani già
presenti nel progetto precedente. E l'aspetto più assurdo è che a fare loro il
colloquio è stato il dirigente del Dipartimento Ambiente, che conosceva per
filo e per segno i suoi esaminandi. Chi ha superato la pseudoselezione? I
soliti precari, ormai fissi: l'uomo fidato del vecchio assessore, un ex
vicesindaco, il solito galoppino del Pd...E meglio che ci fermiamo qui.
In realtà operano negli uffici. E qui viene il bello. I
20 selezionati dovrebbero operare per 2 anni ad un sistema di tutela del
paesaggio lucano, delle biodiversità e ad una 'rete' di collegamento tra i
Parchi. Per legge, inoltre, dovrebbero operare al Dipartimento Ambiente, sotto
l'egida dell'Ufficio 'Tutela della Natura'. E invece, come mine vaganti che
rispondono alla legge del caos, qualcuno te lo ritrovi all'Ufficio Protocollo,
qualcun altro all'Ufficio Contenziosi. Ma c'è anche chi mette mano alle
pratiche demaniali e chi è molto attivo all'Ufficio geologico. Mansioni
assolutamente avulse rispetto al contratto che li lega per due anni ad un
progetto di collaborazione esterna con l'Ufficio 'Tutela della Natura'. Sembra
assurdo. Ma tant'è.
Chi controlla i progetti europei e le leggi? Ricapitoliamo: i giovani galoppini si sono trovati catapultati
dalle solite long list regionali fin dentro un progetto europeo (Natura 2000)
poi rinnovato. E sono stati tutti riconfermati. La valutazione dei titoli, il
curriculum e il colloquio, col senno di poi, sembrano solo un escamotage per
ridare un posto agli stessi professionisti (più qualche nuovo arrivo). Sul loro
futuro ha deciso, in maniera insindacabile, il direttore generale del
Dipartimento. Se poi gli stessi 'professionisti', te li ritrovi in postazioni
che con il progetto europeo non hanno nulla a che vedere, capisci che qualcosa
non torna. Come se i fondi europei non fossero un bene pubblico ma un affare
privato. Gestito abilmente dal Partito-Regione e dai clienti politici. E poi
magari, quando scadrà il contratto, nel 2015, qualcuno dei 'cooptati', potrà
anche vantare di aver fatto lavori d'ufficio, tali da fargli invocare
un'assunzione in ruolo. Ma che Paese è questo?
Occhio non vede, cuore non duole. Fantomatici progetti europei, in sintesi, continuano ad essere
finanziati in nome dello sviluppo sostenibile, del marketing territoriale e
della salvaguardia della natura. Ma è solo una facciata. In realtà la Giunta
regionale lucana approva le delibere (maggio 2013), il Dipartimento esegue (2
mesi dopo), e molti 'protetti' si infilano negli uffici. Tanto chi li controlla
i collaboratori esterni piazzati col progetto 'Natura 2000'? Si tratta di vere
e proprie aree protette. Persino senza laurea entri a far parte del giro. I
giovani professionisti nati senza camicia, invece, devono patire. Eterni
secondi, sono costretti a fuggire dall'amara Basilicata. Terra di corsie
preferenziali e di ometti servili al padrone politico. Quanta miseria! Ma
qualcuno che si assuma la responsabilità di invertire la rotta?