mercoledì 19 febbraio 2014

Policoro ; C’è la mafia dietro agli incendi delle aziende agricole. Boom dei cravattari.

  La relazione annuale antimafia , consegnata da poco al parlamento , traccia un quadro
preoccupante della crescita della mala organizzata sul nostro territorio. Non solo la mala calabrese ma soprattutto quella tarantina stanno penetrando pericolosamente su un tessuto sociale indebolito dalla crisi , grazie a questo contesto sociale facilità la penetrazione della mala sul territorio e facilità l'aggregazione  tra le proprie file manovalanza. Dalla relazione esce anche un quadro devastante dei rapporti tra la Procura di Matera e e la La procura distrettuale antimafia di Potenza , parole gravi a cui va messo rimedio immediatamente , senza seguire le inutili polemiche visto la gravità del quadro d'insieme. Gli incendi capitati a Policoro, Scanzano e Tursi  in  questi anni sulla nostra zona dice la procura Antimafia hanno una matrice del crimine organizzato , situazione che non va affatto sottovalutata .Dirompente anche l'usura, si legge su questo tema nella  relazione : "Una attenta analisi merita, nel mondo del crimine organizzato e non, la “mala finanza”: l’usura tocca ormai non solo gli imprenditori, i commercianti e gli artigiani, ma anche il settore agricolo, già da tempo messo in angolo da strette creditizia. Tocca pericolosamente, altresì, le stesse famiglie, sempre più impossibilitate a far fronte alle spese ordinarie. Le iscrizioni di procedimenti in tale contesto malavitoso, a causa della perdurante crisi economica, sono aumentate del 37,21%: tale importante incremento colloca la Basilicata tra le regioni più ad alto rischio. Quello che più colpisce è il mutamento del tipo d’autore in questa lucrosa, diffusa e sempre meno occulta attività: sul classico “cravattaro” del povero Appennino meridionale ha preso il sopravvento la disumana criminalità organizzata che, con i suoi strumentali “aiuti in contante” a caro prezzo, manda sul lastrico imprenditori, commercianti ed anche modeste famiglie, famelicamente accaparrandosene beni ed attività. A questi dati ufficiali va sovrapposta la cifra oscura degli episodi non denunciati se correlati alle bancarotte fallimentari, aumentate del 30,03%.....”
Non mancano segnalazioni puntuali e precise sul traffico degli stupefacenti , ormai diventata l'attività primaria sul litoraneo Jonico , in mano ad una criminalità aggressiva ed organizzata.