di FILIPPO MELE
POLICORO - Scontro rovente tra Policoro e Scanzano Jonico. È scoppiata la
guerra dell’industria (o dell’artigianato?)
lungo la Jonica. Da Policoro: «A Scanzano i disastri della Valbasento e di
Taranto non hanno insegnato nulla». E da Scanzano: «Ma quale industria? Si
tratta di insediamenti artigianali. Si informassero prima di sparlare».E sulle
scrivanie sono pronte le carte bollate. Ma andiamo con ordine. A dar fuoco alla
polveri sono stati, da Policoro, Pino Ferrara, capogruppo di Impegno comune, e
Enrico Bianco, vice sindaco, che hanno diffuso venerdì un comunicato:
«L’industria non unisce, ma distrugge. Verificheremo l’iter seguito nel
perfezionamento dell’intesa fra il Consorzio industriale di Matera e Comune di
Scanzano. Il no di Impegno comune alle fabbriche fra Scanzano e Policoro».
Titolo che è già esaustivo.
Ferrara e Bianco, però, hanno rincarato la dose nel testo: «L'accordo tra Consorzio industriale e Scanzano avrebbe conseguenze devastanti per le due città e per la loro vocazione turistica, agricola e culturale. L’area, sulla sinistra dell’Agri ed appena al di sopra della 106, ricadrebbe a poche centinaia di metri dal nostro Parco archeologico dove si trova anche l’antico palazzo baronale». E, ancora: «Dare il via libera all’industria potrebbe significare avere realtà produttive di chimica, siderurgia, lavorazione dei metalli pesanti. Produzioni che dal punto di vista ambientale e della salute hanno un’incidenza mostruosa e le esperienze dell’Ilva a Taranto e della Val Basento a Pisticci dovrebbero insegnare qualcosa».
Ieri, però, è arrivata la secca replica del sindaco di Scanzano, Salvatore
Iacobellis (Pd):
«Ma cosa dicono? Scriva che o non hanno letto le carte o sono ignoranti. La
zona di cui parlano Ferrara e Bianco non è industriale, ma artigianale. Anche
se abbiamo firmato un accordo con il Consorzio industriale per le opere di
urbanizzazione. Sono previsti solo insediamenti legati all’ortofutta, al
turismo, ed ai servizi. Cosa vanno dicendo di chimica, siderurgia e metalli
pesanti, di Valbasento e Taranto? Attaccano perché loro in 20 anni non sono
riusciti a far decollare la loro area industriale. E quella artigianale l’hanno
pianificata nei pressi del Sinni. Parlano loro che fanno i succhi di frutta in
città. L’impatto di quanto da noi previsto non copre la visuale del castello di
Policoro. Basta, se si fa disinformazione sono pronto a querelare».
Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno
POLICORO - Scontro rovente tra Policoro e Scanzano Jonico. È scoppiata la
consigliere Ferrara |
Ferrara e Bianco, però, hanno rincarato la dose nel testo: «L'accordo tra Consorzio industriale e Scanzano avrebbe conseguenze devastanti per le due città e per la loro vocazione turistica, agricola e culturale. L’area, sulla sinistra dell’Agri ed appena al di sopra della 106, ricadrebbe a poche centinaia di metri dal nostro Parco archeologico dove si trova anche l’antico palazzo baronale». E, ancora: «Dare il via libera all’industria potrebbe significare avere realtà produttive di chimica, siderurgia, lavorazione dei metalli pesanti. Produzioni che dal punto di vista ambientale e della salute hanno un’incidenza mostruosa e le esperienze dell’Ilva a Taranto e della Val Basento a Pisticci dovrebbero insegnare qualcosa».
Ieri, però, è arrivata la secca replica del sindaco di Scanzano, Salvatore
Il Sindaco di Scanzano Jacobellis |
Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno
Dopo quest'articolo abbiamo sentito le parti, ogni uno è rimasto sulla propria posizione , Bianco preoccupato perchè la zona sarebbe perimetrata come zona industriale questa consentirebbe interventi invasivi .Iacobellis molto irritato non solo perchè non sarebbe previsto nessun nsediamento invasivo tipo fabbriche della chimica ecc... ma gli insediamenti sarebberò legati alla piccola e media imprenditoria con vocazione Turistica , i servizi per l'agricoltura , ma anche perchè questa è un'occasione occasione un'unica per infrastrutture , (20 milioni di euro ) e posti di lavoro (200-300) che secondo il sindaco di Scanzano Jonico oggi è l'emergenza principale di questa Regione, per cui per lui è un dovere dare risposte concrete non chiacchere a questa ativica domanda , e i benefici ricadrebbero su tutta la zona del metapontino.