venerdì 15 novembre 2013

Beppe Grillo a Matera #succede.la cronaca di sassi live sulla contestazione al PD dopo il comizio di Grillo

 Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo vince nettamente il duello politico con il
segretario nazionale del PD Guglielmo Epifani. In piazza Vittorio Veneto c’è una folla di cittadini stanchi di vedere sempre le stesse facce al potere e che sognano una svolta con il Movimento 5 Stelle anche in Basilicata. Grillo parla un linguaggio comune, quello della gente senza lavoro e di chi ha perso anche la speranza di trovarlo, di chi è stato costretto a lasciare la nostra gente per creare un futuro altrove. Il suo discorso convince tutti perchè mette alla sbarra gli sprechi di una politica vecchia e lontana anni luce dalle esigenze dei cittadini. Non avrebbe neanche voglia di salire sul palco allestito in piazza Vittorio Veneto anche perchè lui ama il contatto diretto con il popolo ma decide comunque di rispettare il protocollo che impone la campagna elettorale per le regionali e ricorda ai cittadini che in Italia ci sono dieci milioni di persone sotto la soglia di povertà. Cosa fa il governo nazionale delle larghe intese per dare risposte alle emergenze del Paese? Cosa risponde a chi non ha un posto di lavoro e deve accontentarsi di un posto di reddito, di fare qualsiasi cosa pur di tirare a campare? Il Governo ha deciso di spalmare il debito pubblico nei prossimi venti anni con il fiscal compact, 50 miliardi di euro all’anno a carico dei contribuenti italiani. E’ il momento di mandare a casa questi signori e la Basilicata ha una grande occasione perchè tutti i riflettori della politica nazionale sono puntati sulle prossime elezioni regionali che si terranno in questa terra. Una terra dimenticata e isolata a tal punto che per arrivare oggi qui a Matera ci ho messo 14 ore. E’ assurdo che questa città non abbia un collegamento ferroviario ma se ci penso è anche la vostra salvezza così quei signori che sono al governo arrivano di meno… La Basilicata può vivere di turismo, di cinema, di agricoltura e in proposito stamattina mi avevano invitato a Metaponto per discutere insieme con gli altri rappresentanti politici le soluzioni da mettere in campo per dare risposte a coloro che hanno subito danni dall’ultimo alluvione. Non ci sono andato perchè non hanno capito che non posso trovarmi insieme a gente che non ha mai sostenuto la crescita di questo territorio. Gli agricoltori hanno pensato di invitare me e gli altri politici. Ma sono loro che dovrebbero dare le soluzioni, non aspettarle in campagna elettorale perchè le promesse ormai sono finite. Ci hanno accusato di non aver sostenuto questo governo e ribadisco che lo abbiamo fatto per il bene di questo Paese. Non facciamo alleanze con nessuno e vinceremo anche se pensano di escluderci modificando la legge elettorale che vogliono approvare per cancellare il porcellum. Saremo di fronte ad un porcellum modificato ma non ci fermeranno, non fermeranno nove milioni di cittadini che sono stanchi di vedere dei morti viventi al Governo.” Grillo poi se la prende con l’informazione di regime che mette in cattiva luce il lavoro dei parlamentari a cinque stelle. “Si è discussa la legge sul femminicidio. Noi abbiamo proposto degli emendamenti ma i giornalisti hanno fatto credere che non volevamo votare questa legge per tutelare le donne”. Il dato più assurdo riguarda comunque la perdita di posti di lavoro e Grillo ricorda un dato inconfutabile: “Mentre il pil, il prodotto interno lordo aumenta i posti di lavoro diminuiscono giorno dopo giorno. E’ chiaro che va la ricchezza che hanno due milioni di persone va distribuita in maniera diversa ma nessuno ha voluto tassare i capital gain, nessuno vuole interrompere la cassa integrazione. E’ assurdo. Abbiamo il tasso più basso di inflazione di tutti i Paesi europei e abbiamo il numero più alto di disoccupati”. Grillo spara a zero anche sulla Rai, anche perchè sono riusciti ad inserire un proprio rappresentante nella commissione di vigilanza della tv di Stato: “13 mila dipendenti, 1700 giornalisti, 300 dirigenti, nessuno di questi sotto i trent’anni. E’ ora di dire basta a questo modo di gestire una tv pagata dai cittadini per sovvenzionare cinque società che si spartiscono il fatturato di quest’azienda pubblica. Noi abbiamo dato l’esempio su come si può risparmiare rinunciando a 92 milioni di euro di contributi pubblici, Bersani non ha fatto altrettanto quando ci ha chiamati per verificare se c’era la possibilità di governare insieme. Quindi perchè dicono che siamo come loro: anche se fossimo peggio di loro ci dovrebbero dare la possibilità di dimostrarlo, invece hanno paura e si inventano ogni giorno notizie assurde sul nostro Movimento. Noi siamo contrari alla vendita delle spiagge e alla privatizzazione delle carceri, che produce un business di 35 miliardi. Per cambiare l’Italia serve gente nuova, pulita, onesta. Gente che pensa al welfare, alla scuola, allo sviluppo sostenibile, non politici che autorizzano estrazioni petrolifere vicino casa o nel mare”. Dopo lo “show” di Grillo, spazio ai discorsi del candidato presidente della Regione Basilicata Pedicini, al senatore Mora, ai deputati Longo e Liuzzi e ai candidati della Movimento 5 Stelle per la circoscrizione di Matera: Lasalandra, Ambrosini, Castoro, Perrino, Buonpastore, Calia e Genchi. Il saluto finale è dedicato all’inchiesta di Rimborsopoli che ha provocato la fine anticipata del governo De Filippo-bis. Gli scontrini in formato gigante e i cartelli con lo slogan “succede” sfilano sui titoli di coda che consacra ancora una volta il grande successo di piazza del Movimento 5 Stelle, pronto adesso alla sfida più difficile, il sorpasso sul centrosinistra. Se la piazza fosse il termometro naturale per azzardare un pronostico sull’esito finale delle elezioni regionali il Movimento 5 Stella avrebbe già la vittoria in tasca. Ma un conto è la piazza che segue con passione entusiasmo e curiosità lo show gratuito di Beppe Grillo, un’altra è la partita reale che si gioca domenica 17 e lunedì 18 novembre 2013 nei 131  comuni della Basilicata. Prima di andare via Grillo prova a stuzzicare chi ha prenotato il palco dalle ore 20: in programma c’è il comizio del Pd con il segretario nazionale Guglielmo Epifani. Il numero uno del Partito Democratico fino al prossimo 8 dicembre, giornata in cui si svolgerà il congresso nazionale che sancirà probabilmente la vittoria di Matteo Renzi, è in ritardo e la piazza comincia ad agitarsi perchè si ritrovano le due fazioni, quella che ha seguito con interesse il comizio di Beppe Grillo, i seguaci del Movimento 5 Stelle, i cittadini stanchi di essere presi in giro dalle promesse dei politici che hanno governato la Basilicata almeno negli ultimi venti anni e i fans del Partito Democratico. Scoccano le 20 ed Epifani non è ancora arrivato in piazza. La tensione sale e alcuni esponenti della sinistra, un sindacalista della Cigl e il sindaco di Colobraro vanno a sfidare chi sta fischiando le truppe del PD. Alle 20,15 il sindaco di Matera Adduce in compagnia di Pasquale Belliti, Cosimo Muscaridola, Achille Spada, Roberto Cifarelli e Vito Lupo e Felicetta Baldari decidono di affrontare una piazza inferocita e pronta a sommergere di fischi il discorso preparato per convincere gli elettori a rinnovare la fiducia al centrosinistra lucano alle prossime elezioni regionali. Verso le 20,20 il plotone del PD è rafforzato da Vincenzo Santochirico, Vito De Filippo e dal capogruppo alla Camera Roberto Speranza, anche lui scortato dalle forze dell’ordine per guadagnare l’accesso al palco.  Mentre Adduce sfida il gruppo ostile e rievoca un clima che non si registrava dal tempo del fascismo, il candidato presidente Marcello Pittella alza i toni del suo discorso per cercare di coprire i fischi del popolo stanco delle solite promesse. Alle 20,30 da via delle Beccherie spunta Gugliemo Epifani, che concede interviste a giornalisti e tv nazionali e locali per poi salire sul palco e ripetere la solita filastrocca in politichese. La militanza nel sindacato torna utile in un frangente piuttosto delicato per l’ordine pubblico e così Epifani chiude il suo breve discorso in cinque minuti. Sono le 20,40 ed Epifani ritorna a piedi verso l’auto che lo riporterà nella capitale. Prima di ripartire i giornalisti lo assediano e anche noi riusciamo a strappare una dichiarazione importante sulla legge elettorale. “Noi siamo per il doppio turno e proveremo ad approvare la nuova legge elettorale con chi vorrà sostenerla e quindi anche con il centrodestra. A Grillo questa modifica non piace e quindi non ho altro da aggiungere”.
Michele Capolupo