martedì 23 luglio 2013

Marco Travaglio : E Speranza sarebbe di sinistra?

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E Speranza sarebbe di sinistra?

di Marco Travaglio
Il capogruppo alla Camera del Pd sembra copiare le idee e le parole del Caimano. Vuole una legge contro le intercettazioni, si lamenta della carcerazione preventiva, tifa per l'elezione diretta del capo dello Stato. E attacca l'anti-berlusconismo nel suo partito. Che però non ha mai cancellato le leggi vergogna di B.
(22 luglio 2013)
Roberto SperanzaRoberto SperanzaSe Roberto Speranza fosse solo Roberto Speranza, cioè un trentaquattrenne funzionarietto del Pd lucano alla prima esperienza parlamentare, non ci sarebbe motivo per prenderlo sul serio. Ma siccome Roberto Speranza è da quattro mesi, non si sa bene come né perché, nientemeno che il capogruppo del Pd alla Camera, ci tocca.

Nelle sue copiose interviste sulla giustizia al "Foglio", al "Corriere" e così via, egli trova che il Pd debba «liberarsi del complesso di Berlusconi»: «Nella storia recente del centrosinistra un nostro limite è stato aver seguito per troppo tempo un carrozzone giustizialista che, complice un anti-berlusconismo sfrenato che ha fatto il gioco dello stesso Berlusconi, ci ha costretto a curvare la nostra identità sul nostro essere contro qualcuno e non a favore di qualcosa e ci ha impedito di affrontare alcuni temi che avrebbero dovuto far parte del nostro patrimonio genetico».

Essendo noto che nell'ultimo quinquennio Berlusconi ha perso milioni di voti da quando esplose l'inchiesta Ruby che lo inchiodava all'immagine, già dipinta dall'ex moglie Veronica e dal caso Noemi, di vecchio malvissuto che frequenta minorenni, alienandogli le simpatie vaticane e molti voti cattolici, non si comprende come l'anti-berlusconismo abbia fatto il suo gioco.

Né è dato sapere quando mai il centrosinistra abbia seguito il "carrozzone giustizialista", visto che in vent'anni non ha approvato una sola legge in favore della giustizia né contro la corruzione né contro la mafia, mentre non si contano quelle anti-giustizia, pro-corruzione e pro-mafia, e quando fu al governo non abrogò una sola delle decine di leggi vergogna varate da Berlusconi.

MA ECCO L'IDENTITÀ e il patrimonio genetico del centrosinistra modello Speranza: «Dobbiamo avere il coraggio di far diventare la parola garantismo una parola di sinistra, smettendola di tifare quando c'è un processo». Siamo proprio sicuri che il garantismo consista nel non "tifare quando c'è un processo"? Il garantismo è una corrente di pensiero che, da Cesare Beccaria in giù, si batte affinché ogni imputato abbia il pieno diritto di difendersi. 

Forse a Speranza risulta che in Italia vengano violati i diritti di difesa? E perché allora le corti europee, così solerti a condannare l'Italia per la lunghezza dei processi, dovuta proprio a un eccesso di garanzie formali (tipo i tre gradi automatici di giudizio, unici al mondo), non l'hanno mai condannata per violazione dei diritti di difesa? Può lo Speranza indicare quando, come e perché ciò avverrebbe? Sul "tifo" dinanzi a un processo, poi, bisognerebbe intendersi: augurarsi che un colpevole venga condannato non è giustizialismo, è rispetto per la Giustizia e per le vittime dei reati. «E' il momento», filosofeggia lo Speranza, «di riconoscere, senza schemi ideologici, che l'arretratezza del sistema giudiziario è uno dei simboli dell'arretratezza del Paese». Giusto.

Marco TravaglioMarco Travaglio RESTA DA CAPIRE come si manifesti quest'arretratezza, e perché: negli ultimi vent'anni, i governi di destra e di sinistra hanno approvato 110 leggi in materia di giustizia, riformando più volte la custodia cautelare e persino l'ordinamento giudiziario, oltre a intervenire continuamente sul Codice penale e di procedura. Ogni volta dicevano di farlo per rendere la giustizia più rapida ed efficiente, ogni volta ottenevano esattamente l'effetto opposto.

La colpa sarà dei giudici, dei pm, del carrozzone giustizialista, o dei politici di destra e di sinistra proni ai diktat di Berlusconi? Ed ecco le ricette di Speranza per liberarci dal complesso di Berlusconi: una legge contro le troppe intercettazioni sui giornali, una contro «l'abuso di carcerazione preventiva» (che in realtà non esiste, visto che a decidere sulla libertà delle persone sono un pm, un gip, tre giudici del Riesame e 5 di Cassazione), una per le "pene alternative" alla cella; e, fuori dalla giustizia, il sistema "semipresidenziale" con "elezione diretta del capo dello Stato". Bene, bravo, bis. Peccato che siano tutte proposte già fatte da Berlusconi. Ma, secondo Speranza, il miglior modo per liberarsi del complesso di Berlusconi è copiarlo. Furbo, lui.