mercoledì 17 luglio 2013

Il partitismo amorale, gli ominicchi e la “mafia” lucana

Di Michele Finizio
Se il partitismo è un indirizzo politico che attribuisce ai partiti una funzione fondamentale nella vita politica, che cos’è il partitismo amorale? Un abuso politico che attribuisce ai partiti il diritto a prevaricare le istituzioni e la società.  Ed è su questa forma di abuso che si costruiscono i cosiddetti sistemi di potere locali.  Sistemi a loro volta amorali e ramificati in mille reticoli collaterali ai partiti. Officine del consenso fondate su una “sapienza artigiana”. Se ricevi il contributo previsto dalla legge pinco pallo, devi sapere che l’artefice del tuo beneficio è il politico Caio Sempronio, al quale devi essere riconoscente. Tu imprenditore – si fa per dire- ogni volta che devi assumere decisioni di un certo tipo hai l’obbligo di chiedere il permesso a quel Caio. Il quale ti dirà di assumere tizio o ti suggerirà i fornitori. Quel tizio e i fornitori a loro volta saranno riconoscenti a quel Caio. Quel Caio ha bisogno di una stampa docile e amica. Quindi suggerisce all’imprenditore e ai fornitori di trasferire risorse a certi giornali amici sotto forma di pubblicità. Quei certi giornali hanno, per questo, un occhio di riguardo per Caio e per le questioni care a Caio. Il sistema così generato si stratifica su diversi livelli. Dal partito all’associazione, dall’ente sub regionale al Municipio, dalla radio alla tv, dalla stampa all’organizzazione di eventi, dalle sagre ai concerti. Un sistema che pervade le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, del commercio, dell’agricoltura, delle corporazioni. Il circuito in forme e dimensioni diverse è replicato negli spazi vitali della società e dell’economia. In questi luoghi-spazi di manutenzione del partitismo amorale, agiscono migliaia di mandatari con il compito di gestire le succursali delle officine del consenso. All’interno di ogni partito esistono diversi Caio che danno origine a filiere di potere. Questi Caio a volte combattono gli uni contro gli altri, più spesso si mettono d’accordo e si dividono territori, assessorati, enti, risorse.  Il club dei Caio Sempronio decide gli incarichi, le carriere, gli affari di centinaia di persone che a loro volta riproducono su scala minore lo stesso meccanismo coerente con gli obiettivi della filiera. In basso alla piramide agiscono esseri umani senza spina dorsale e con la lingua penzolante che s’infilano negli anfratti del sistema per assaporarne le ossa. Ominicchi che ti fanno soffrire per una pratica edilizia, per una licenza, per un’autorizzazione. Un sistema ramificato capillarmente. L’oligarchia del partitismo amorale governa allo stesso modo delle vecchie e più feroci monarchie. O forse si comporta peggio delle mafie. Vincoli morali artificiali, legami d’affari, uso privatistico e sciagurato delle risorse pubbliche sono le caratteristiche di questo apparato di potere. Nulla da invidiare alle mafie più organizzate.
Basilicata24