Come
sempre la legge è in affanno rispetto ai furbetti (figurarsi quelli coperti
dalla
Ex consigliere Nardeillo del PDCI |
Politica) però ogni
tanto la raccolta a strascico qualche segnale lo porta. Il Tribunale di Potenza ha condannato a 1 anno
e 8 mesi di reclusione per falso e truffa (con pena sospesa) quattro
Consiglieri regionali che durante la precedente legislatura (2005/2008, del
“dopo” non si sa, per il “prima” è intervenuta la prescrizione) hanno
percepito indebitamente i rimborsi chilometrici (che già suonano come una
beffa per chi, il 99% della popolazione
Coinvolti tutti gli schieramenti si va da Destra a sinistra ,nel credo di compagni quando se magna se magna tutti.
L’inchiesta risale al maggio del 2005,
era l’epoca del Pubblico Ministero Henry John Woodcock, successivamente
trasferito da Potenza a Napoli. I Quattro consiglieri regionali della passata
legislatura, secondo il Tribunale di Potenza, hanno tra il maggio 2005 e fine
2008 percepito indebitamente rimborsi chilometrici dovuto a chi ha una
residenza diversa da quella della sede del consiglio regionale, ovvero Potenza.
Scatta dunque la condanna per falso e truffa (con pena sospesa) per Franco
Mattia, Prospero De Franchi, Giacomo Nardiello e Franco Mollica attualmente in
quota UDC dato tra i papabili assessori nella prossima giunta regionale. E
proprio questi annunciando il ricorso in appello ha inviato un primo commento:
“Ho il massimo rispetto per la giustizia, ma francamente non riesco a
comprendere la ‘ratio’ di una sentenza di condanna come quella emessa oggi dal
tribunale di Potenza dopo che il pubblico ministero che ha condotto l’inchiesta
aveva chiesto l’assoluzione ‘perche’ il fatto non sussisté”. Secondo l’accusa,
la residenza dichiarata dai quattro consigliere sarebbe fittizia, dal momento
che tutti in realtà avrebbero vissuto stabilmente a Potenza. I rimborsi dunque,
tra i 24 mila e i 19 mila euro in totale, secondo le norme del 2002,
successivamente abolite, erano forfettari e calcolati sulla distanza chilometrica
per 18 riunioni mensili. Il lavoro effettuato dagli investigatori è ha
interessato il periodo compreso tra il 2004 e il 2009 dove hanno vagliato le
utenze, cellulari e spostamenti. Per il periodo tra aprile 2004 e maggio 2005 è
intervenuta la prescrizione. Dopo il trasferimento di Woodcock, il fascicolo è
passato al PM Marotta, che in aula, prima della camera di consiglio, aveva
chiesto l’assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) ma la sentenza boccia
pesantemente anche lui promuovendo l’azione del giudice Napoletano.
Conseguentemente alla
lettura da parte del giudice Gubitosi del dispositivo tutti si sono detti
“sconcertati” e alcuni hanno anche parlato di “sentenza politica”. Come Franco
Mattia del PDL: Una sentenza “condizionata da pregiudizi sui politici” e che
“risente, sicuramente, del diffuso clima di antipolitica
Nessun commento:
Posta un commento