sabato 13 aprile 2013

I SAGGI propongono controllo della magistratura e soldi ai partiti , nulla sul contrasto alla corruzione.


Il finanziamento pubblico ai partiti non è “eliminabile”, mentre le intercettazioni telefonichedevono essere uno strumento di “ricerca della prova” e non del “reato”, tesi cara al fronte berlusconiano. E spunta anche una proposta di riforma del Csm che mira a dare più peso ai componenti scelti dalla politica, rispetto ai magistrati, nelle decisioni disciplinari che riguardano le toghe. Sono alcune delle proposte dei dieci “saggi” nominati dal presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano. Che, chiamati a sfornare idee “condivise” per sbloccare lo stallo di un paese impantanato nella crisi politica ed economica, hanno pensato bene di occuparsi di intercettazioni telefoniche e Csm, ma non per esempio di corruzione, una vera zavorra alla crescita economica.
”Se intendevamo dimostrare conquesta occasione che non esistono in politica aree di illegittimità o forze figlie di un dio minore rispetto alle quali chiudersi al dialogo per la formazione di un governo, credo che questo risultato sia stato raggiunto”, commenta significativamente il “saggio” del PdlGaetano Quagliariello. Il senatore elenca una serie di convergenze sui massimi sistemi istituzionali, poi aggiunge: “Il capitolo nel quale più significativa è risultata la piena legittimazione di importanti posizioni fin qui oggetto di pregiudizio è quello della giustizia”.
Segue la rivendicazione del successo sulla condivisione con le altre forze politiche di “norme più stringenti per l’avvio e la durata delle indagini e di riforma delle intercettazioni”, di “inappellabilità delle sentenze di assoluzione seppur nei limiti imposti dalla Corte Costituzionale”, dell’istituzione di “una Corte ‘non domestica’ per i procedimenti disciplinari in secondo e ultimo grado”. Grazie a tutto questo, conclude Quagliariello, “il centrodestra è un’area politica pienamente legittimata e il Pdl si conferma come una forza orientata alla ricerca del bene comune”.
Soldi ai partiticonflitto d’interessilegge elettoralestipendi pubblicilegge elettorale, reddito di cittadinanza, riduzione dei parlamentari, snellimento burocratico, rifinanziamento della Cassa integrazione… In dieci giorni di lavoro, i dieci “saggi” indicati da Napolitano hanno prodotto le loro “ricette” su quasi tutti i campi dell’azione politica.
Poi una precisazione: “Il limite del compito da assolvere, con la giusta attenzione a non interferire né con l’attività del Parlamento né con le decisioni che spettano alle forze politiche”. L’iniziativa di Napolitano di istituire le due commissioni “presidenziali” è indicato come il commiato del presidente della Repubblica, l’ultima iniziativa per agevolare la nascita di un governo.
tratto dal fatto quotidiano