sabato 8 dicembre 2012

Mar Jonio colabrodo petrolifero: via libera anche all’Apennine Energy


IL 17 dicembre ORE 9,30 Pza ERACELA POLICORO ,MANIFESTAZIONE CON I SINDACI DI TUTTO IL GOLFO DITARANTO CONTRO LE TRIVELLAZIONI NEL MAR JONIO
PRENDETEVI ORA UN GIORNO DI FERIE PERCHE' A LUGLIO IL MARE DEI VS SOGNI NON POTREBBE ESSERCI PIU'

S
ONO SALITE A 4 LE ISTANZE NEL MAR JONIO
2 della SHELL
2 della APPENNINE (la società con sede a Matera) sotto costa da metaponto a corigliano 
Così come già preannunciato le scorse settimane dalla Ola, Organizzazione lucana Ambientalista e da No Scorie Trisaia, l’UNMIG ha pubblicato sul bollettino ufficiale degli idrocarburi e georisorse del mese di novembre, le istanze di riapertura dei procedimenti relativi ai permessi di ricerca nel Mar Jonio della società Apennine Energy srl denominati “d148 D.R. – CS e d150 D.R. – CS”, situati nel tratto costiero e di mare compreso tra i comuni di Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Nova Siri, Rotondella (istanza d148 D.R. – CS) e Marina di Sibari e Schiavonea (istanza d150 D.R. – DS) in Calabria.
L’istanza di riapertura del procedimento – si legge sul BUIG – è stata presentata ai sensi dell’art. 35, co. 1 del decreto-legge 83/2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 134/2012, a seguito di determinazione di rigetto in data 19 luglio 2011, n.ri 15282-3. Dopo le istanze della Shell – denunciano le due associazioni – il ministero dello sviluppo economico, aggirando i divieti dell’ex ministro Prestigiacomo ad effettuare ricerche a contatto della costa, a ridosso della battigia del Mar Jonio, di fronte ai lidi e ad importanti ecosistemi marini e terrestri tutelati dall’Unione Europea, rimette in gioco le due istanze della società Apennine Energy su una superficie marina di oltre 125 Kmq.
Il Ministero dell’Ambiente aveva inviato ai comuni rivieraschi, nelle scorse settimane, la richiesta di esprimere il parere sulla riapertura della VIA. L’Apennine Energy srl – ricordano la Ola e No Scorie – fa capo alla multinazionale Sound Oil Plc, ed è anche titolare in Basilicata della Concessione di Fonte San Damiano, tra Ferrandina e Pomarico, a cavallo del Basento. Ha acquisito recentemente gli assets della Celtique Energie S.p.A., altra azienda che ha sede legale a Matera, sempre nello studio dell’AvvocatoTurco, con parentele nella politica regionale, divenendo così titolare al 100 % dei permessi di ricerca Monte Negro (in provincia di Matera, 287,7 kmq. in una delle più belle aree nel cuore dei Calanchi, tra Craco e San Mauro Forte) e Torrente Alvo (ricadente nei comuni di Tolve, S.Chirico Nuovo, Oppido Lucano, Vaglio di Basilicata, Cancellara).
La Ola e No Scorie Trisaia, sollecitano pertanto nuovamente il “silente” governatore lucano, Vito De Filippo, di ribadire, assieme alla Giunta ed al Consiglio Regionale, il proprio no alle ricerche petrolifere e alle trivelle, di bloccare cioè il tentativo di assalto petrolifero al Mar Jonio e all’entroterra lucano, ricorrendo contro le autorizzazioni governative per le ricerche di idrocarburi e, per l’entroterra lucano, non autorizzando, nell’ambito delle normali procedure VIA regionali le compagnie minerarie che, dopo i 2/3 dell’entroterra lucano da trasformare in “gruviera petrolifera”, vogliono perforare anche il nostro mare, trasformandolo in un “colabrodo petrolifero” contro il quale diranno no i cittadini, le associazioni e le amministrazioni locali di tre regioni lunedì prossimo 17 Dicembre a Policoro nel corso di una manifestazione contro le trivelle nel Mar Jonio ed in terra ferma