nella Foto Avv. Vinci
Servono più elementi per individuare i responsabili della bravata di fine anno
G. Elia. POLICORO - E' passato quasi bun anno da quando, durante le festività natalizie, nella tarda notte del 28 dicembre in un pub molto frequentato del
centro jonico, il “Beerock”, veniva acceso un petardo della lunghezza di
circa dieci centimetri che scoppiò in mano al proprietario gestore, il quale per tutelare l'incolumità degli avventori prese il petardo, posizionato sul tavolo, per allontanarlo, ma gli scoppiò spappolandogli la mano. Ad oggi i responsabili ancora non sono stati assicurati alla giustizia, dopo circa
undici mesi di indagini. Inizialmente gli indizi caddero su un gruppetto di giovani che nella stessa serata sembra avessero commesso la medesima bravata, senza causare danni a cose o persone, avendo fatto deflagrare
l'ordigno pieno di polvere pirica in una piazza della città all'aperto.
Non paghi delle ripercussioni che un simile botto potesse avere in un luogo pubblico, frequentato da molta utenza, presero come cavia il pub Beerock con la tragedia che tutti conoscono, rovinando l'esistenza di Antonio
Gallitelli, che fu subito ricoverato presso il locale ospedale civile. Dopo una breve convalescenza venne dimesso con la tragica amputazione di una mano. Ora, però, l'avvocato di parte di uno degli indagati, Filippo Vinci, da noi appositamente contattato, ci ha comunicato che nei giorni scorsi il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Matera, Rosa Bia, su richiesta
del Pubblico ministero che ha condotto le indagini, Rosanna De Fraia, ha
prorogato i termini delle indagini di ulteriori sei mesi e fino al 15 febbraio del 2010: «La circostanza processuale a spinto il titolare delle indagini alla proroga della scadenza dei termini. –spiega Vinci- Ciò significa che abbisognano di ulteriori approfondimenti dei fatti di cui a vario titolo gli indagati devono rispondere. Attendiamo con serenità l'esito delle indagini», ha concluso Vinci. Dunque, in questi mesi sarà accertata meglio la dinamica dei fatti, di cui gli indagati sarebbero colpevoli e i cui reati contestati per sei di
loro sono: favoreggiamento; per altri due detenzione di materiale esplosivo, accensione ed esplosione dello stesso e per uno dei due c'è anche il reato di omessa denuncia di materiale esplosivo. «Speriamo che da qui a un mese, in coincidenza con le festività per il nuovo anno, non si verifichino più, al di là di chi sono le responsabilità, eventi così tristi per la nostra comunità», ha rincalzato Vinci. Il più grande degli otto indagati ha 31 anni F.B.; il più piccolo 26 C.L.; gli altri sono: C.N. (1986); B.L. 1986; A.S. (1989); M.G. (1987);
F.DS. (1988
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