giovedì 26 marzo 2009

Piano casa si riparte da zero


Sul Piano casa si riparte da zero. Le Regioni insieme ai Comuni a conclusione di una lunga riunione della conferenza Unificata a Palazzo Chigi con il premier Silvio Berlusconi, possono cantare vittoria.
Hanno indotto il governo a tornare sui propri passi: non ci sarà nessun decreto venerdì prossimo, né dopo. Il tutto ora è delegato ad un tavolo tecnico-politico, che da domani dovrà mettere a punto, entro martedì prossimo, un elenco di misure compatibili con le competenze di ciascuno soggetto in campo, Stato, regioni, comuni. L'obiettivo è quello di arrivare ad un'intesa per un nuovo piano per l'edilizia utile - è stato riconosciuto da tutti - al rilancio dell'economia.
«Ora la questione è stata messa sul giusto binario, ma anche sulle misure condivise - ha voluto precisare Errani - un decreto legge relativo a
materie concorrenti è uno strumento improprio. Abbiamo proposto un accordo sul modello degli ammortizzatori sociali». «Un fatto positivo»: dice la presidente dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti. « e regioni ritengono inammissibile l'uso del decreto legge su materie come l'urbanistica e l'edilizia. La vera emergenza è costituita dalla sofferenza di chi la casa non ce l'ha, nè in proprietà, nè in affitto per via dei costi troppo alti. Per fare una cosa seria e utile il governo dovrebbe pensare ad un grande e reale Piano casa fatto di ingenti investimenti in edilizia pubblica convenzionata, ristrutturazione del patrimonio immobiliare fatiscente o degradato, disponibilità di affitti a costi accessibili per le giovani coppie e le categorie più deboli e disagiate».
Anche il presidente dell'Anci Leonardo Domenici, saluta con favore la ripresa del confronto «su basi diverse. Lo strumento del decreto non andava bene, come anche i contenuti». «Sono soddisfatto- ha detto Piero Marrazzo, presidente del Lazio - perchè non si è andati al muro contro muro. Prevalgono le ragioni sullo scontro». Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, sottolinea che si metteranno a punto provvedimenti «utili anche al rilancio dell'edilizia, ambito importante per l'economia del paese».
Vito De Filippo (Basilicata) ha definito »positiva la posizione governo, che accoglie nella sostanza la richiesta delle Regioni. Dall'altro lato le Regioni hanno condiviso l'idea di mettere in campo una iniziativa istituzionale per semplificare e rilanciare il settore dell'edilizia». Per Michele Iorio (Molise), »è da sottolineare la disponibilità del Governo a raggiungere un'intesa per mettere in campo un provvedimento condiviso teso a rilanciare l'edilizia e a dare ai cittadini la possibilità di abitare immobili più comodi». Voglio sottolineare - ha detto Cappellacci, presidente della Sardegna - la mia soddisfazione per la decisione del governo presa relativamente allo strumento del decreto legge, sul quale le Regioni italiane nutrivano molte perplessità». «Saluto con favore - ha detto Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia - la decisione del governo di cambiare l'ordine del giorno nel Consiglio dei ministri di dopodomani.» Mentre per Gianni Chiodi, governatore dell'Abruzzo, governo e enti locali dovrebbero agire in fretta per evitare «effetti indesiderati sul mercato immobiliare». (tratto dall'unità)

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