La Basilicata celebrata con ottimismo tanto fatuo quanto irresponsabile come isola felice, viene travolta dall’ennesimo scandalo , annunciato e puntualmente avveratosi. Ricordiamo che in questi anni sull’accordo tra la total e la regione si sono consumate le lotte delle associazioni ambientaliste e dello steso PRC che denunciavano di questa intesa i pericoli della poca trasparenza , dell’incompatibilità ambientale e soprattutto ne contestavano il furto di risorse senza nessun ritorno per la Basilicata. Senza entrare sulla questione giudiziaria, visto che siamo solo ad un ipotesi accusatoria, è doveroso
comunque fare una riflessione politica sul quadro che esce non solo da questa inchiesta ( vedi Toghe lucane e Felandina) che pone al centro del dibattito politico regionale la questione morale , problema non più rinviabile, questo non avendo paura di essere tacciati di moralismo ne giustizialismo convinti come siamo che la questione non attiene soltanto alla sfera etica ma anche e soprattutto a quella economico sociale. Queste inchieste hanno messo in luce uno scambio politico- affaristico che intreccia interessi delle Lobbies con quelli politici tesi ad incrementare le proprie ricchezza svendendo il territorio in un contesto di disoccupazione ,precarietà, deficit di autonomia, povertà che schiacciano soprattutto i giovani, le donne, gli anziani insieme all’identità, alle tradizioni e al senso comunitario ( la classe dirigente lucana decide ormai solo sulla base delle convenienze proprie delle multinazionali, la destinazione e l’uso del nostro territorio e delle nostre risorse naturali). E dato che come diceva E. Berlinquer non è solo una
questione di ladri e corrotti che vanno scovati denunciati e messi in galera,
ma e anche l’occupazione militare del potere , di furto di legalità e opportunità dei diritti ai giovani che vengono mortificati nei vari concorsi farsa dove conta la tessera di partito al merito , l’utilizzo di quote di spesa pubblica che vengono investite nella produzione di consenso, con il solo scopo di incrementare la produttività elettorale, con evidenti danni sia alla sviluppo che a una sana democrazia. Per il PRC della provincia di Matera è arrivato il momento di dire basta, consapevoli che non è sufficiente la sola sterile denuncia, ma bisogna da oggi impegnarsi in azioni di lotta politica che mettono al centro del dibattito politico il corretto utilizzo delle risorse e il primato della legalità senza se e senza ma. Cominciando a dire che si faranno alleanze solo con liste che non abbiano tra i candidati politici coinvolti o rinviati a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione .Consapevoli che solo questo non basta ma bisogna pur cominciare per dare un segnale forte ed inequivocabile alla pubblica opinione che si comincia la politica della tolleranza zero contro i mariuoli in politica.
Frammartino Ottavio
seg.Prov.le PRC Matera
Fantsatico...soprattutto il titolo :-)
RispondiEliminaCiao M.