Intanto ferrara non risponde al GIP
Tra gli indagati nell’inchiesta sul petrolio figura anche il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. Una posizione ritenuta «marginale» dagli stessi investigatori e riconducibile sostanzialmente ad una telefonata. Avviene a gennaio 2008 quando l’imprenditore (arrestato l’altro ieri) Franco Ferrara riferisce Nicola Montesano (consigliere provinciale di Matera), che il presidente si sarebbe prima mostrato solidale e favorevole all’ipotesi che la sua Ati si aggiudicasse l’appalto bandito dalla Total, ma che in seguito lo stesso De Filippo, venuto a conoscenza che la Procura stava indagando sulla gara d’appalto in questione, avrebbe cambiato parere. Secondo gli inquirenti proprio le affermazioni di Ferrara sul dietrofront di De Filippo lascerebbero intendere un originario coinvolgimento del governatore nella vicenda della gara d’appalto Total. Ma c’è anche un secondo aspetto all’attenzione degli investigatori: pur avendo ammesso di conoscere Ferrara, il presidente, della Regione lucana secondo l’ordinanza, avrebbe negato di averlo incontrato nel corso degli ultimi dieci anni. Ma stando agli stessi investigatori De Filippo almeno su questo mentirebbe, perché il 14 settembre del 2007 (in prossimità della scadenza, il 9 ottobre 2007, del termine per la presentazione dell’offerta di partecipazione alla gara bandita da Total) il governatore avrebbe incontrato l’imprenditore policorese nel ristorante «Peppino» di Piacenza, durante una cena per la candidatura di Enrico Letta alla guida del Pd. In quell’occasione, secondo l’accusa, De Filippo e Ferrara si sarebbero anche appartati dandosi reciproca conferma su «alcune cose a breve scadenza». La cena, tra l’altro, a cui hanno partecipato altri sei commensali, sarebbe stata organizzata proprio da Ferrara che era stato informato dall’amico Montesano sui programmi della giornata del presidente e del suo entourage.
L'IMPRENDITORE FERRARA NON RISPONDE AL GIP
L'imprenditore Francesco Rocco Ferrara – uno dei principali indagati nell’inchiesta sul “comitato di affari” che sarebbe stato costituito in Basilicata per gestire lo sfruttamento del petrolio – si è avvalso della facoltà di non rispondere stamani, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Potenza. Lo ha confermato il difensore dell’imprenditore, l’avvocato Emilio Nicola Buccico. La scelta di non rispondere al gip prelude ad un ricorso al Tribunale del riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ferrara è accusato di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla tubativa d’asta negli appalti della Total Italia per il centro oli di Tempa Rossa, in Basilicata.
(F. gazzetta Mezzog.)
cosa deve dire ferrara? lo fanno campare e lui fa campare, se apre bocca può dire soltanto i nomi dei comoari ed è cosa assai nota che se si scoprono troppe pentole salta la copertura anche per lui.
RispondiEliminaben detto caro anonimo, adesso tocca aspettare le indagini sperando che l'ottimismo e la serietà del pd venga mantenuta. Mi auguro che tutto possa risolversi e che l'ostruzionismo già manifestato dal pd , nn dando mandato agli arresti, nn blocchi i processi
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