Ci sono le prove. "Abbiamo riscontrato l'80% dei fatti", ha detto il magistrato. "Ci sono puntigliosi riscontri da intercettazioni, documenti; abbiamo trovato tutte le ricevute dei prelevamenti. Nell'auto (una Porsche; dr) di Luigi Conga, l'ex manager della Asl di Chieti, è stata trovata una valigetta contenente 113 mila euro. Abbiamo pure i ticket dei telepass autostradali di quando i soldi venivano portati a Collelongo" (Collelongo è la residenza abruzzese del presidente Ottaviano Del Turco). Una parte delle tangenti sono state investite per acquistare case; altri soldi sono stati versati su conti correnti riconducibili alle persone indagate. E poi ci sono le registrazioni dei colloqui che l'imprenditore Vincenzo Angelini ha avuto con i politici corrotti. "Temevamo inquinamento delle prove". Il procuratore di Pescara ha spiegato che le ordinanze di custodia si sono rese necessarie per evitare la reiterazione del reato e, in particolare, l'inquinamento delle prove. "Non abbiamo messo le manette a nessuno, non c'è stata nessun spettacolarizzazione: non ne abbiamo bisogno", come "è veramente assurdo - ha detto il pm replicando a distanza alle parole del premier Berlusconi - che in una vicenda simile si parli di teorema". Le pressioni di Del Turco. Dopo aver saputo delle indagini della Procura di Pescara, Ottaviano Del Turco chiese un incontro al procuratore generale de L'Aquila passando attraverso un comune amico. L'incontro ci fu, ma al termine del colloquio, il pg informò il collega pescarese e gli inviò una relazione allegata agli atti dell'inchiesta.
(Tratto da Repubblica)
Nessun commento:
Posta un commento