domenica 25 maggio 2008

Punta Perotti

Punta Perotti è il nome di un complesso immobiliare che fu edificato sul lungomare di Bari nel 1995, all'altezza della spiaggia di Pane e Pomodoro.
L'opera fu realizzata dai gruppi imprenditoriali Andidero, Matarrese e Quistelli, che ricevettero l'autorizzazione dal Comune di Bari. Nel marzo del 1997, il Gip di Bari ordinò però il sequestro di suoli e palazzi relativi alla lottizzazione Punta Perotti. Il complesso infatti era stato realizzato a meno di 300 metri dal mare, contrariamente alle prescrizioni di legge.
Iniziò una disputa giudiziaria tra i gruppi imprenditoriali e il Comune di Bari, terminata con l'abbattimento del cosiddetto "ecomostro" tramite cariche di dinamite, avvenuto in tre fasi nei giorni 2, 23 e 24 aprile 2006.
Le macerie del palazzo sono state ridotte in ghiaia e utilizzate per la riqualificazione del lungomare. Dopo l'abbattimento si è proceduto a preparare l'area per la costruzione di un parco pubblico, con la realizzazione di impianti sportivi e aree a verde.
Inoltre, è stata realizzata una stele in bronzo in ricordo delle 16 vittime del disastro aereo del volo ATR-72 Bari-Djerba del 6 agosto 2005, in memoria dei quali sono stati anche piantati nel parco 16 alberi di ulivo.
La complessa disputa giudiziaria [modifica]
Nel gennaio 1995 iniziarono i lavori di edificazione poi il ministero per i Beni e le Attività Culturali, ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Legambiente avviarono la vertenza contro i costruttori quindi ricordiamo gli eventi della vicenda:
marzo 1997: la Procura di Bari ordina la confisca dell'edificio
novembre 1997: la Corte di Cassazione accettando il ricorso dei costruttori dispone il dissequestro dell'edificio
febbraio 1999: la giudice Maria Mitola dichiara la costruzione abusiva quindi ordina nuovamente confisca
giugno 2000: la Corte di Appello di Bari revoca il provvedimento di confisca
ottobre 2000: il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ricorre per Cassazione contro la sentenza di appello
gennaio 2001: la Cassazione dispone il ripristino della confisca e i costruttori annunciano azione legale per richiesta di risarcimento dei danni
febbraio 2001: il sindaco di Bari riceve dalla Procura della Repubblica la sentenza della Corte di Cassazione
settembre 2002: le imprese costruttrici notificano a Comune di Bari, Regione Puglia e Soprintendenza ai beni ambientali e culturali di Bari una formale richiesta di risarcimento dei danni materiali e d’immagine
maggio 2004: i costruttori pignorano l'edificio
novembre 2004: iniziano colloqui tra amministratori comunali baresi e avvocati dei costruttori per trovare una soluzione concordata
ottobre 2005: il giudice di appello Di Lalla revoca l’ordinanza del giudice di esecuzione dichiarando pignorabile l’area su cui esistono i fabbricati e la possibilità di demolire dunque gli amministratori baresi annunciano la loro decisione di demolizione senza indire un referendum cittadino richiesto da molti partiti e associazioni
febbraio 2006: gli amministratori baresi annunciano le date di demolizione
aprile 2006: i fabbricati sono abbattuti con esplosivi

1 commento:

  1. che guazzabuglio, un grande guazzabuglio, un guazzabuglione insomma!

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