lunedì 26 maggio 2008

L’avvocato Montagna: «Sulla vicenda del villaggio ci troviamo davanti a una serie di muti e sordi»


Gabriele Elia (Il Quotidiano dela Basilicata)
POLICORO - “Marinagri che fare?”. L'interrogativo se l'è posto il partito di Rifondazione comunista in un incontro pubblico presso la sala convegni di “P. Minozzi” nella serata di ieri. Dopo la conferma da parte del tribunale del Riesame di Catanzaro del sequestro del complesso turistico “Marinagri”, c'è molta preoccupazione per il futuro di lavoratori, imprese e di tutto il comparto turistico della fascia jonica. Ma intorno a “Marinagri”, che rientra nel filone d'inchiesta della procura di Catanzaro “Toghe lucane”, ci sarebbe un grumo di interessi e di intrecci legati alla politica, agli affari e magistrati corrotti. Questo in sintesi il pensiero del moderatore dell'incontro Michele Saponaro (Prc). E questi potenziali interessi sono stati anche al centro dell'intervento di Bolognetti, esponente lucano dei Radicali, che ha tirato in ballo la Regione e la spesa improduttiva, fatta di fondi europei, nazionali e regionali, che non genera lavoro ma serve solo ad alimentare clientele. Nelle more delle vicende giudiziarie, l'avvocato Vincenzo Montagna ha sottolineato come la giustizia deve fare sì il suo corso, ma se ci saranno delle responsabilità, una volta accertate, chi ha sbagliato è giusto che paghi, non ammettendo deroghe per nessuno, nemmeno per i potenti: «Ci troviamo di fronte una serie di muti e di sordi - ha osservato- nonostante alcune interrogazioni fatte sia in Consiglio regionale che in Parlamento, gli interrogati non hanno fornito nessuna risposta sulla legittimità degli atti propedeutici l'investimento», ricordando come intorno alla zona dove sorge oggi il complesso turistico sia circondata di vicende dai contorni misteriosi: «nel 1973 quella era un'area dove doveva sorgere una zona industriale, quindici anni dopo con un finanziamento dell'allora Cassa per il Mezzogiorno doveva nascere un centro di acquacoltura, e anche qui per non si sa quale motivo nessuno ha visto nulla, per poi arrivare ai giorni nostri passando però per l'acquisto di 200 ettari di terreni per la modica cifra di 12/13 milioni di vecchie lire». Dunque qualcosa di poco chiaro c'è, però è giusto che indaghi la magistratura. Un pezzo della magistratura sui cui comportamenti forse poco opportuni è giusto che se ne parli, secondo Montagna: «c'è una lettera in cui il magistrato Chieco dice al P. Gen. della Corte dell'Appello di Potenza di essersi recato a Marinagri con la consorte per l'acquisto di un immobile accompagnato da un tenente della Guardia di Finanza. Forse - ha concluso Montagna - è stato inopportuno, per chi ha la titolarità dell'azione penale, andare privatamente con un rappresentante dello Stato in quel di Marinagri». Il consigliere regionale Di Sanza ha evidenziato poi la buona fede degli atti comunali e del piano d'ambito, quando era sindaco del comune di Policoro, ed ha già interrogato l'assessore regionale Folino sulla possibilità che la Regione Basilicata si accolli gli interessi bancari e si preoccupi di dilazionare le scadenze degli imprenditori con banche ed Enti come Inps. Infine il parlamentare Felice Belisario (Idv) ha chiesto alla Regione: «di non giocare in difesa, di fare chiarezza sulla legittimità degli atti. Il principio di legalità prima di tutto». Domani i video degli interventi su questo blog

1 commento:

  1. L'avv. Montagna parla dei muti e sordi. In una intervista a radio padania sembra che abbia detto che in passato, dovendo parlare della societ� da cui poi � derivata marinagri, lui fu zittito da qualche suo collega di partito. L'avv. Montagna allora si alline� e fu muto lui. Oggi ha tanta voglia di dire, fa bene, ma non si capisce come mai proprio lui non comprenda i mutismi altrui visto che, se cos� si pu� dire, in questa faccenda il pimo muto fu proprio lui?

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