mercoledì 21 maggio 2008

Le imprese:Consiglio comunale aperto alle istituzioni per discutere su Marinagri

Sabato ore 18 , pubblica assemblea a P. Minozzi organizzato dal PRC del metapontiono sul tema, Marinagri :che fare
Non ci voleva proprio , vi è già una recessione nel settore edile , mancava solo che confermassero il sequestro di Marinagri che lo spettro del fallimento diventa realtà. Non ci sono ragioni perché si possa convincere la disperazione, ne argomentazioni che possano giustificare agli occhi di una impresa questo blocco , a nulla valgono le spiegazioni come quello che la giustizia deve fare il suo corso, ne la recriminazione postuma che se la procura di Matera avesse disposto il sequestro dei cantieri nel 2002 come veniva richiesto dai Carabinieri di Policoro forse oggi sarebbe stata un’altra storia. E poi c’è un precedente, il fallimento della CIT Holding , vittime ieri come oggi del miraggio dello sviluppo, proposto da imprenditori senza scrupoli o incapaci se non corrotti , dove lavoratori e imprese sono stati gli unici a pagarne le spese. Ma le imprese non demordono , chiedono con il loro portavoce Mastrosimone la convocazione di un consiglio comunale aperto a tutte le istituzione ,partiti e ai parlamentari , noi aggiungiamo soprattutto i senatori , in primis F.Bubbico . Condividiamo questa proposta, riteniamo che sia importante che la politica dica qualcosa in merito e la dica nelle sedi istituzionali che sono il consiglio comunale e quello Regionale. Intanto Il prefetto ha convocato per oggi il tavolo dell’unità di crisi con imprese e OO.SS., sembrerebbe ancora una volta che abbia evitato di invitare il comune. Questioni di prudenza o imbarazzo? Così come è rimasta lettera morta “quello straccio” di ordine del giorno approvato dal precedente consiglio , che doveva nominare un rappresentante del consiglio che potesse discutere dinanzi alle autorità competenti. Che senso ha approvare un ordine del giorno, e poi non attuarlo? Lo chiediamo in primis al presidente del consiglio comunale, che credibilità può avere una assemblea che decide una cosa all’unanimità, e poi la disattende? Allora si faccia lui garante della credibilità del consiglio, e con lo stesso piglio decisionista con cui ha scelto la sua vicaria, nomini il componente in attesa che gli otto gruppi consiliari trovino un accordo e gli indichino un nominativo. E ben poca cosa, ma almeno questa , per decenza la si faccia.

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