mercoledì 14 maggio 2008

Il Presidente De Filippo Tace,Tace ,Taceeeee

Il progetto Marinagri è stata al centro di una interrogazione urgente presentata il 10/09/2007 dal capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, a tutto oggi non vi è stata risposta da parte del presidente De Filippo ( per fortuna che era urgente). Noi solleciteremo il presidente tutti i giorni, inviandogli una Email alla regione dall'oggetto : Presidente per favore risponda , non faccia il codardo. Pubblichiamo l'interrogazione :
La Simonetti chiedeva innanzitutto al presidente della Regione di sapere “se era a conoscenza delle ipotesi di reato riguardanti le edificazioni in corso alla foce dell’Agri e se in rapporto a tali edificazioni siano indagati o meno funzionari della Regione”. Simonetti ricostruiva i vari passaggi della vicenda, iniziata quando, “nel 1973, con decreto n. 9346, il prefetto di Matera pronunciò l’espropriazione, a favore della società Ittica Val d’Agri, di circa 200 ettari di terreno di proprietà di enti pubblici, posti alla foce del fiume Agri, dove l’Ittica Val d’Agri avrebbe dovuto realizzare attività industriale di allevamento e inscatolamento del pesce e costruì delle vasche per allevamento del pesce, ma mai esercitò attività industriale”.“Negli anni ’80 l’Ittica Val d’Agri – proseguiva Simonetti - e per essa la società Consyris, chiese ed ottenne, dalla Cassa per il Mezzogiorno, promessa di finanziamento di 25 miliardi di lire per la costruzione di un centro di acquacoltura”. L’iniziativa non fu realizzata perché, spiega ancora Simonetti, “non convinceva il presidente dell’Esab, Decio Scardaccione, che vi si oppose”.“Negli ultimi anni la società Marinagri - aggiungeva ancora Simonetti - presumibilmente succeduta all’Ittica Val d’Agri, ha utilizzato gli stessi terreni per la realizzazione di abitazioni e complessi turistici. In relazione a tale attività vi è inchiesta giudiziaria la quale, coinvolgendo alcuni magistrati del tribunale di Matera, viene svolta, per competenza, dalla procura della Repubblica di Catanzaro”.“Quanto esposto – afferma Simonetti - dimostra come un vasto territorio pubblico, passato di mano a poco prezzo per promuovere e favorire l’attività industriale, è stato utilizzato dapprima per allevamento del pesce che costituisce attività agricola ed ora per attività di edificazione di lusso come si evince dalla pubblicità sulla stampa (Il Sole 24 Ore – La Nuova del Sud ecc), con grandi profitti e colossale speculazione. L’art. 60 della legge 25/6/1865 n. 2359 prima e l’art. 46 del Dpr n.327/2001 poi prevedono che, quando l’opera per la cui realizzazione fu disposta l’espropriazione non venga realizzata entro 10 anni il proprietario delle aree può ottenere la retrocessione delle stesse. Ragioni di giustizia imporrebbero che le aree di proprietà pubblica all’epoca trasferite all’Ittica Val d’Agri venissero restituite al patrimonio pubblico o quanto meno che il prezzo delle aree venisse rettificato e corrisposto all’erario secondo valori di mercato”. “Qualificati tecnici – aggiungeva ancora l’esponente del Prc - hanno fatto presente che per rendere sicuro l’insediamento turistico in corso di realizzazione alla foce del fiume Agri si renderebbero necessarie, nella zona più a monte, opere idrauliche che richiederebbero una spesa di oltre 25 milioni di euro”. Mentre “sulla regolarità delle procedure – continua Simonetti - seguite per il rilascio delle autorizzazioni hanno nutrito seri dubbi la magistratura inquirente di Catanzaro e per ultimo il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata che, con nota del 24/7/2007 ha invitato i sindaci dei Comuni di Policoro e Scanzano Jonico a rivedere i progetti integrativi riguardanti l’area di edificazione con riconsiderazione di tutte le problematiche tecniche e giuridiche connesse”.Alla luce di queste ultime considerazioni, Simonetti chiedeva quindi al presidente della regione “se, anche a seguito delle numerose notizie di stampa susseguitesi negli scorsi mesi, e alla luce di quanto evidenziato dall’arch. Cappiello, non intendeva disporre affinché l’ufficio urbanistico della Regione esamini in autotutela la regolarità delle procedure che hanno portato alle autorizzazioni per adottare, se del caso, i provvedimenti consequenziali”. In relazione all’uso dell’area, “ottenuta mediante esproprio ed utilizzata in maniera difforme da quella ipotizzata”, vuole inoltre sapere “se non intenda invitare gli enti pubblici dipendenti o soggetti a controllo della Regione, ad esercitare le azioni finalizzate alla retrocessione dell’area o in via subordinata ad adeguare il prezzo delle aree, ottenute a costi agevolati, a quello di valore del mercato”, e “se non ritenga di far presente, anche ad autorità governative, che le eventuali opere da costruire a monte dell’insediamento e necessarie per la sua difesa debbano essere poste a carico della società che realizza l’intervento e vengano comunque costruite senza sconvolgimento dell’ambiente”.

6 commenti:

  1. Dal libro di Carlo Marcelletti che doveva uscire in questo mese di maggio 2008 e per ovvi motivi non è uscito: (Ottavio perchè non elabori un articolo su questo anche in riferimento alla sanità delle nostre parti?Magari in collaborazione con il bravo Bolognetti.)
    Pillole dal libro
    «In alcuni salotti frequentati da professionisti e boss si decidono gli affari della sanità e perfino i nomi dei primari: lo ha dichiarato anche il procuratore antimafia Piero Grasso. Del resto gli intrecci tra crimine organizzato e camici bianchi emergono dai molti arresti per concorso esterno di questi anni, e sono troppi per pensare a un rapporto episodico. A Palermo la mafia. In Calabria la 'ndrangheta.»




    Ride sotto i baffi!
    «Al Nord non c'è la mafia, ma c'è la politica, la logica di appartenenza che decide praticamente tutto e crea caste di intoccabili. A cominciare dai direttori delle Asl, che in tutta Italia sono emanazione diretta dei partiti.»

    «Oggi nessuno è misurato per quel che vale: e cioè per il curriculum, le pubblicazioni scientifiche, il numero di studiosi che consultano i tuoi lavori. Questo è il vero scandalo della sanità italiana. A Palermo come a Milano, a Roma come a Bari. È il momento di cambiare le regole, di fare una rivoluzione pacifica ma determinata.»

    «Ma il peggio è che nei cittadini si è ingenerata una convinzione: guarisce presto solo chi paga. Se vuoi essere curato in fretta devi dare fondo al conto corrente. Quando il cinema è pieno vai allo spettacolo successivo. E ci puoi pure rinunciare. Al medico no. Spendi quello che bisogna spendere. Anche di più, se serve a mettersi l'animo in pace. Qualcuno riesce a scherzarci sopra: "Nel 2004 - ha scritto il signor Vincenzo, da Napoli, al sito Repubblica.it - ho sganciato per una Tac privata 741 euro. Nel 2003 mi era costata 532 euro. Sarà sicuramente un'inflazione percepita, ma quella che ho percepito io è stata del 39 per cento".»


    Marcelletti qualche anno fa!
    «Qualcun altro, invece, ne approfitta. E ci finisce nei pasticci. Ricordate il caso di Edoardo Austoni, primario di urologia al San Giuseppe di Milano? Il 20 novembre 2006 fu vittima di un agguato, gli spararono e venne gambizzato mentre era a bordo della sua Porsche. Si fecero le congetture più strane e inquietanti: questioni di cuore e di tradimenti, debiti di gioco, ricatti della criminalità organizzata.

    Abbagli clamorosi. Qualche mese dopo, Austoni, specialista molto noto, fu costretto agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione: stando alla ricostruzione degli inquirenti, si presentava (o meglio, mandava la sua segretaria) con una valigetta a raccogliere somme di denaro dai pazienti, tra i 500 e i 4 mila euro, proprio per abbreviare i tempi d'attesa degli interventi.»

    «Siamo soddisfatti dei nostri ospedali? Basta leggere i dati Istat. Il voto medio che gli italiani danno alla nostra sanità è 5,87. Solo le ferrovie ottengono un giudizio inferiore: 5,62. Persino la scuola e le poste possono farsi vanto di un consenso maggiore.»


    Dagospia 14 Maggio 2008

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  2. Ottaviuccio, prometti per favore di pubblicare subito la decisione del tribunale del riesame di oggi?
    Grazie bello.

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  3. Ma Nicoglioncino che fa?

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  4. Notizie da Catanzaro? Ma l'udienza è finita o no? E dicci qualcosa per favore!

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  5. caro ottavio tu sei contro policoro, per questo la gente non ti vota.

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  6. Ma chi è Nicoglioncino?

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