venerdì 16 maggio 2008

Una cosa di sinistra che farà il governo di centrodestra- Sull'Ici è scattata l'ora della resa dei conti


Sull'abolizione dell’Ici sulla prima casa scatta l’ora dei conti: quanto ci guadagnano i cittadini, quanto costa al governo e ai comuni e, soprattutto, come faranno le amministrazioni locali a compensare le minori entrate. Mentre il premier Berlusconi conferma al Senato che al Consiglio dei ministri di Napoli l’Esecutivo varerà per decreto le misure sulla sicurezza e «a sostegno dei redditi delle famiglie», sindacati, uffici studi e osservatori internazionali iniziano a sfornare cataste di numeri. In un dettagliato studio la Uil conferma che il taglio dell’ICI sulla prima casa si tradurrà in circa due miliardi di costi per le casse dello stato e in una media di un centinaio di euro in più nelle tasche delle famiglie italiane. Si tratterà infatti – secondo lo studio – di 73,35 euro a famiglia in meno che potranno arrivare a 106,50 euro per una casa accatastata in A/2 e 40,20 euro per una accatastata in A/3. Per i comuni italiani non mancheranno i guai: la Cgia di Mestre in uno studio fatto per Economy spiega che tra le prime 21 città italiane, è Trieste quella dove il gettito dell’Ici ha il peso maggiore sul totale dell’incasso comunale: con 19 milioni di euro nel 2006, l’Ici sulla prima abitazione vale il 40% esatto del gettito totale dell’Ici. Allo stesso tempo Roma sarà la città che perderà la «fetta» più importante di incassi: quasi 352 milioni su un totale di 998 (il 35,3%). Milano, che è al secondo posto, subirà invece un calo di introiti di 155,4 milioni di euro su un totale di 407 (il 38,2%) e Torino, la terza città della graduatoria, con il taglio dell’Ici sulla prima casa perderà 94,3 milioni su 250 (il 37,7%). Se poi la Uil fa comunque notare che, pur se positivo come provvedimento, quello del taglio Ici non è forse una delle priorità, dubbi di natura diversa vengono espressi dalla Cisl: «Penso che se vogliono togliere l’Ici va bene – ha detto il leader Raffaele Bonanni – ma dobbiamo essere chiari i Comuni che perdono quell'introito non devono attivare altre tasse, altrimenti è tutto inutile». Intanto Confedilizia invita il governo a considerare che gli immobili di lusso sono definiti nello loro precise caratteristiche dal D.M. 2.8.1969 e che l’impianto catastale è di tipo comparativo, per zone censuarie: immobili accatastati come «signorili» in una zona potrebbero in un’altra essere accatastati come «civili», e viceversa, in relazione alla qualità media dei fabbricati della zona, con conseguenti gravi sperequazioni da Comune a Comune. Il tutto mentre dall’Europa si attende di sapere come il governo compenserà le misure di allegerimento fiscale. Oggi anche la Bce ha ricordato ai paesi europei con alto debito, tra cui inevitabilmente si ritrova l’Italia, che quella dei conti pubblici resta una priorità e che quindi non si può scherzare con il fuoco.

3 commenti:

  1. Bella la vignetta, è tua?

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  2. ancora continui a parlare di BERLUSCONI. non hai capito che rialzera l'Italia nel vero senso della parola.
    iniziate a pensare a come fare per le vostre cooperative rosse e i vostri amici. perche è finito il tempo di voi comunisti o comunisti che si sono mimetizzati in moderati.
    lascia stare non mettevi neanche a dare consigli poiche sono consigli che non aiutano l'italia.
    basta pensare a ciò che avete fatto in questo anno e mezzo al governo.
    w BERLUSCONI
    w L'ITALIA.
    RIALZATI ITLAIA

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  3. Non capisco perché tanta acredine contro Frammartino che comunque fa un lavoro di informazione e che comunque rispetto ad un altro blog della zona pubblica i commenti di tutti. Questa é onestá intellettuale della quale va dato atto. Sono d´accordo che il centro sinistra, soprattutto in Basilicata, ha fatto tanti danni, sono d´accordo sul fatto che Ottavio & C. devono fare piú inchieste su come vanno le cose, limitarsi solo a marinagri non ha senso, perché non vedere la nostra sanitá ad esempio come va? In ogni caso l´attivitá di Frammartino é da apprezzare a qualsiasi schieramento si appartenga. Aspettiamo solo che il Buon Ottavio allarghi il suo campo d´azione e che parli di tante cose che ora sono scomparse dal suo sito e magari sempre con onestá intellettuale riconosca agli avversari anche le cose positive che hanno fatto o faranno (vedi la Muse). Continua Ottavio:

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