giovedì 20 marzo 2008

Policoro, di colpo riesplode la questione dei rifiuti urbani

P O L I C O R O. Riesplode la questione rifiuti solidi urbani. La ditta incaricata del servizio, la Viri di Altamura, ha minacciato di bloccare il servizio di raccolta dopo che Comune, retto dal commissario prefettizio Maria Rita Iaculli, ha adottato una proroga ad un canone ritenuto non rispondente all’entità del lavoro (subappaltato alla locale Basilicata pulita) espletato da uomini e mezzi. E ciò, a pochi giorni dalla scadenza, 31 marzo, della nuova gara di appalto. Forse che il commissario, facendo risparmiare 40 mila euro all’ente locale in pochi mesi, vuole lasciare un buon ricordo di sè? «No - risponde Iaculli. Il problema è che il Comune ha fatto l’unica proroga possibile a prezzo e condizioni del solo contratto (risalente a dieci anni fa, ndr) sottoscritto da Amministrazione e impresa. Io, appena insediata, ho fatto un atto di indirizzo in cui ho detto agli uffici che non avrei consentito proroghe tacite dei servizi. Nel contempo, ho invitato i capiservizio a bandire le gare dei servizi in scadenza. Avrei consentito proroghe solo in attesa dell’espletamento dell’ap p a l t o » . Ora, però, la Viri minaccia di bloccare la raccolta... «Quando la bloccherà vedremo cosa fare. Un’ordinanza di protezione civile... Per ora, sta continuando». Sembra sicuro il nostro interlocutore che la minaccia non verrà attuata... «No, non sono sicura di nulla anche se, ripeto, io ho fatto l’atto di indirizzo all’indomani del mio insediamento. La gestione è di competenza del caposervizio lavori pubblici nel rispetto dell’indirizzo di cui sopra». Quei 40 mila euro in meno, però, rispetto al canone pagato per un identico periodo di tempo in precedenti proroghe (dal maggio 2007) dell’amministrazione a guida Serafino Di Sanza (Unione), sembrano un’indiretta smentita alle decisioni di quest’ultima. «Nessuna smentita. La raccolta dei rifiuti va garantita sempre. Io la proroga l’ho fatta secondo le uniche condizioni legittime. La vecchia amministrazione aveva proceduto, più o meno, ad una revisione contrattuale. Siccome, però, è sub judice l’aggiornamento del canone aspettiamo che si pronunci il Tar. Se sarà dovuto un aggiornamentonon sarà, secondo me, come quello che ritiene la ditta». Insomma, sembra che l’appalto per la raccolta dei rifiuti a Policoro debba essere sempre fonte di contrasti. Ed anche di inchieste della magistratura. Iaculli, però, si chiama fuori: «Non sapevo cosa fosse successo in passato nè so di inchieste della magistratura. So che ho trovato un servizio che era stato prorogato in attesa che partisse la società mista creata dal Comune». Società mista che non è mai partita per la crisi amministrativa e lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. Ma il commissario aggiudicherà la gara in scadenza il 31 marzo? «Assolutamente no. Il 31 scadono i termini di presentazione di offerte e progetti. Sarà nominata una commissione per il loro
esame. Credo che rinvierà alla nuova amministrazione la nomina della commissione e l’aggiudicazione dell’appalto » .
Dopo il dossier del Prc
De Magistris si è anche occupato della vicenda?
Poteva non occuparsi la Magistratura di un appalto, quello dei rifiuti solidi urbani di Policoro, scaduto nel maggio 2007, fonte di accuse furibonde tra i partiti? No. Risulta che delle vicende connesse siano stati aperti molti fascicoli. Alcuni chiusi, altri (forse) ancora aperti. Addirittura, c'è chi ritiene che anche Luigi De Magistris, il pubblico ministero di “Toghe lucane”, se ne sia occupato. Il 3 marzo 2007, ad esempio, Ottavio Frammartino (Prc), oggi candidato sindaco per Sinistra l’arcobaleno, dichiarò alla Gazzetta: “Nel maggio 2004 il mio partito stilò un “Dossier sui misfatti di Policoro” che consegnammo all’on. Nichi Vendola. In esso riprendevamo le accuse dell’ex assessore Rocco Leone (di An) contro la Giunta di allora guidata da Nicola Lopatriello. Leone attaccò sul subappalto per i rifiuti solidi urbani. I carabinieri aprirono un’inchiesta. Com'è andata a finire? Risulta che l’unico rinviato a giudizio per diffamazione sono io. Sarebbe interessante che De Magistris desse un’occhiata anche al destino di quell'inchiesta». [fi.me.]
Quando sollevò il caso il consigliere Leone di An
Un appalto, quello della raccolta dei rifiuti solidi urbani a Policoro, scaduto, dopo 9 anni, nel maggio 2007, fonte di un mare di polemiche. Le più recenti, quelle sollevate da Rocco Leone, nel marzo 2004, dopo la sua sostituzione in Giunta dal sindaco dell’epoca, Nicola Lopatriello. I suoi strali, però, erano diretti soprattutto contro di... loro. «Loro disse Leone - sono il gruppo di Forza Italia, egemone con 13 consiglieri contro i nostri (An, ndr) tre». Per lui, la Casa delle libertà non esisteva più già da quei giorni. Così, tra le sue accuse, la più diretta era proprio quella sull'appalto dei rifiuti: «È una vergogna - dichiarò il 15 marzo 2004 -. Io e Lopatriello abbiamo più volte cercato di porre la questione in Giunta perchè il servizio costa molto alla comunità. Potevamo risparmiare un miliardo di lire l’anno andando a rivedere il contratto ma quando siamo andati allo scontro con Forza Italia ecco la minaccia di far cadere l’a m m inistrazione ». Ora, alcuni degli uomini di Forza Italia di allora sono transitati nel Pd. Leone e Lopatriello, invece, sono ritornati insieme. Il primo è il candidato sindaco del centrodestra, il secondo è capolista di “Alleanza per Policoro”. Peccato che l’appalto sia scaduto. Chissà come Lopatriello e Leone, in caso di vittoria, avrebbero abbassato il canone. [fi.me.]

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