di Filippo De Lubac ( il resto)
E' una storia vecchia, quasi vent’anni. Ma sempre attuale e più che mai interessante. Come allora siamo i piena campagna elettorale (allora era per l’elezione del parlamento Europeo). Filippo Bubbico militava nel Partito Comunista Italiano, il glorioso PCI, e rivestiva la carica tutt’altro che priva di rilievo di segretario provinciale del materano. Il segretario regionale, in Basilicata, si chiamava Claudio Velardi e faceva parte del gruppo che prenderà il nome di “D’Alema boy’s”. Oggi, entrambi, militano nel Pd (Partito Democratico), dopo avere attraversato la “Quercia”, il PdS, l’Ulivo, i Ds e forse anche qualcos’altro che mi sfugge. Per rintracciare qualche notizia delle elezioni europee del 1989 bisogna armarsi di pazienza e sfogliare qualche vecchio giornale e, chissà, anche qualche fotocopia ingiallita (di quelle su carta chimica) dimenticata in una segreteria di partito che ha passato troppe sigle per non aver lasciato indietro qualche scatolone di atti desueti. Et voilà, quando il diavolo ci mette la coda, altri ci mettono la penna. Scrive e sottoscrive il nostro Filippo Bubbico: “Tale inopportunità, scaturisce da una diversa valutazione in ordine alla condotta del PCI circa le questioni che attengono alla battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari e segnatamente sulla vicenda Consyris”. Altro non si legge sulla vecchia fotocopia stipata nella “sezione”, oltre alla firma ed all’indicazione del segretario regionale Claudio Velardi che, apprendiamo da un foglio stampato, tenne il comizio di chiusura a Policoro, parlando del più e del meno ma senza sfiorare Consyris. Perché era inopportuno tenere un comizio su Consyris? E quale era la “diversa valutazione in Le questioni che attengono alla battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari”? Queste domande sono attuali oggi, forse ancora più di ieri. Specialmente quella sul rapporto politica/affari. Tanto per chiarire i termini della questione. La società Consyris, partecipata dall’ESAB (Ente Sviluppo Agricolo della Basilicata), era al centro di intricate vicende, interessi e finanziamenti pubblici. Alcuni dei suoi soci e amministratori erano stati arrestati, processati e assolti per l’attentato al presidente dell’Esab, Sen. Decio Scardaccione. Le attività, soprattutto i terreni su cui insistevano i progetti di “ricerca nel settore ittico” della Consyris, sono confluiti nel progetto “Marinagri”. In cui è innegabile il ruolo istituzionale svolto da Filippo Bubbico – Presidente della Giunta regionale di Basilicata – durante l’iter autorizzativo del progetto “Marinagri”; ruolo per cui è indagato a Catanzaro nell’inchiesta “toghe lucane”. Non molto tempo addietro avevamo riportato notizia di un perentorio telegramma che Vincenzo Vitale (legale rappresentante di Marinagri) inviò a Filippo Bubbico nel 2001, intimandogli di non pubblicare il Piano d’Assetto Idrogeologico poiché avrebbe potuto causare la revoca dei cospicui finanziamenti pubblici (Delibera CIPE n. 81 del 03.05.2001, assunta in vigenza del governo Amato ma predisposta dai governi D’Alema I e II). Forse sarebbe il caso che il sottosegretario Bubbico, spieghi cosa intendeva per battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari”
E forse, tanto per restare in tema, cioè nel “rapporto”, varrebbe la pena che spiegasse che fine hanno fatto i miliardi (di lire) di finanziamenti europei destinati alla bachicoltura che non hanno prodotto nemmeno una “matassina” di seta. E i fondi del “Bando Valbasento” e quelli del “Bando Treviso” e gli stanziamenti scomparsi fra il primo ed il secondo “accordo di programma” (agli atti ne esiste soltanto uno, ma qualche mese fa abbiamo pubblicato parti significative di entrambi gli “originali”) stipulato fra Basilicata, Eni e Governo (D’Alema?). E le quantità di petrolio estratto? E la consistenza dei depositi di idrocarburi nelle viscere della Lucania? E la società Intergas Più che, controllata dalle “cooperative rosse” e da Unipol e titolare di licenze di coltivazione (leggasi sfruttamento) in 17 siti di idrocarburi in Italia, viene venduta ad una società di diritto anglosassone per soli 10 mila euro (con il patto che il valore dei giacimenti venga regolato mediante acquisizioni azionarie non meglio precisate proprio durante l’affaire Unipol-Bnl)? L’elenco potrebbe continuare e non è certo il solo Filippo Bubbico a poter chiarire qualche interrogativo circa i rapporti fra politica e affari, sempre che lo voglia. Intanto si avvicina la presentazione delle liste (cioè dei parlamentari, vista l’attuale legge elettorale). Sarà vero che Filippo Bubbico è in cima alla lista del Pd? Non condividiamo la regola “giustizialista” secondo cui se fosse condannato il 3 marzo prossimo (data prevista per la sentenza nel processo che ha chiamato alla sbarra la giunta Bubbico 2000-2001 per abuso d’ufficio nella gestione dei “direttorati” dell’Asl di Venosa) dovrebbe rinunciare alla candidatura. Non si tratta di usare le “vicende giudiziarie” con finalità politiche, è un’aberrazione. Dovrebbe rinunciare a candidarsi a prescindere, per il fallimento di un progetto politico e di una prassi “depredativa” che ha suscitato enormi perplessità circa il “rapporto politica/affari” ma, principalmente, ha azzerato la Basilicata, facendone una delle regioni più povere d’Italia pur pur essendo (forse) la più ricca. E con lui, tanti altri. Di tutti gli schieramenti.
E forse, tanto per restare in tema, cioè nel “rapporto”, varrebbe la pena che spiegasse che fine hanno fatto i miliardi (di lire) di finanziamenti europei destinati alla bachicoltura che non hanno prodotto nemmeno una “matassina” di seta. E i fondi del “Bando Valbasento” e quelli del “Bando Treviso” e gli stanziamenti scomparsi fra il primo ed il secondo “accordo di programma” (agli atti ne esiste soltanto uno, ma qualche mese fa abbiamo pubblicato parti significative di entrambi gli “originali”) stipulato fra Basilicata, Eni e Governo (D’Alema?). E le quantità di petrolio estratto? E la consistenza dei depositi di idrocarburi nelle viscere della Lucania? E la società Intergas Più che, controllata dalle “cooperative rosse” e da Unipol e titolare di licenze di coltivazione (leggasi sfruttamento) in 17 siti di idrocarburi in Italia, viene venduta ad una società di diritto anglosassone per soli 10 mila euro (con il patto che il valore dei giacimenti venga regolato mediante acquisizioni azionarie non meglio precisate proprio durante l’affaire Unipol-Bnl)? L’elenco potrebbe continuare e non è certo il solo Filippo Bubbico a poter chiarire qualche interrogativo circa i rapporti fra politica e affari, sempre che lo voglia. Intanto si avvicina la presentazione delle liste (cioè dei parlamentari, vista l’attuale legge elettorale). Sarà vero che Filippo Bubbico è in cima alla lista del Pd? Non condividiamo la regola “giustizialista” secondo cui se fosse condannato il 3 marzo prossimo (data prevista per la sentenza nel processo che ha chiamato alla sbarra la giunta Bubbico 2000-2001 per abuso d’ufficio nella gestione dei “direttorati” dell’Asl di Venosa) dovrebbe rinunciare alla candidatura. Non si tratta di usare le “vicende giudiziarie” con finalità politiche, è un’aberrazione. Dovrebbe rinunciare a candidarsi a prescindere, per il fallimento di un progetto politico e di una prassi “depredativa” che ha suscitato enormi perplessità circa il “rapporto politica/affari” ma, principalmente, ha azzerato la Basilicata, facendone una delle regioni più povere d’Italia pur pur essendo (forse) la più ricca. E con lui, tanti altri. Di tutti gli schieramenti.
LA CONFESSIONE DI SILVIO BERLUSCONI (DA LEGGERE ATTENTAMENTE!!)
RispondiEliminaBerlusconi: 'Signor parroco, mi vorrei confessare'
Parroco: 'Certo figliolo, qual'è il tuo nome?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi, padre.'
Parroco: 'Ah! Ah! Il presidente del Consiglio!?'
Berlusconi: 'Sì, padre.'
Parroco: 'Ascolta, figliolo, credo che il tuo caso richieda una
competenza superiore. È meglio che tu ti rechi dal Vescovo.'
Così Berlusconi si presenta dal Vescovo, chiedendogli se può
confessarlo.
Vescovo: 'Certo, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
Vescovo: 'Il presidente del Consiglio? No, caro mio, non ti posso
confessare: il tuo è un caso difficile. È meglio che tu vada in
Vaticano.'
Berlusconi va dal Papa.
Berlusconi: 'Sua Santità, voglio confessarmi.'
Papa: 'Caro figlio mio, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
Papa: 'Ahi! Ahi! Ahi! Figliolo! Il tuo caso è molto difficile per me.
Guarda qui, sul lato del Vaticano c'è una cappella. Al suo interno
troverai una croce. Il Signore ti potrà ascoltare.'
Berlusconi, giunto nella cappella, si rivolge alla Croce: 'Signore,
voglio confessarmi.'
Gesù: 'Certo, figlio mio, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi.'
Gesù: 'Ma chi? Il Presidente del Consiglio?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'L'ex amico di Craxi?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'L'inventore dello scudo fiscale per far rientrare dalle isole
Cayman e da Montercarlo tutti i soldi che i tuoi amici hanno
sottratto al fisco?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'L'amico dei Neo-Fascisti e Neo-Nazisti, particolare che si è
dimenticato di riferire al Congresso americano?'
Berlusconi: 'Ehm... sì, Signore.'
Gesù: 'Quello che ha abbassato dell'1% le tasse dirette e costretto
comuni/province/regioni ad aumentare le tasse locali del 45% per
tenere aperti asili, trasporti, servizi sociali essenziali?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha ricandidato 13 persone già condannate con
sentenza passata in giudicato?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha modificato la legge elettorale in modo che siano
le segreterie di partito a scegliere gli eletti e non più i
cittadini?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha omesso qualsiasi controllo sull'entrata in vigore dell'Euro permettendo a negozianti e professionisti di
raddoppiare i prezzi in barba a pensionati e lavoratori a reddito
fisso?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha abolito la tassa di successione per i patrimoni
miliardari e subito dopo ha cointestato le sue aziende ai figli?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha quadruplicato il suo patrimonio personale e
salvato le sue aziende dalla bancarotta da quando è al governo e che dice che è entrato in politica gratis per il bene degli italiani?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha epurato dalla RAI i personaggi che non gradiva?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la
salva-Previti ?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha fatto una voragine nei conti dello stato e ha cambiato 3 volte ministro del tesoro?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha dato, a spese degli italiani, il contributo per
il decoder digitale per permettere al fratello di fare soldi con una
società che li produceva?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che depenalizzato il falso in bilancio ed ha introdotto
la galera per chi masterizza iDVD?'
Berlusconi: 'Sì, signore.'
Gesù: 'Quello che ha permesso alla Francia di saccheggiare la BNL e
si è fatto prendere a pesci in faccia quando ENEL ha tentato di
acquisire una società francese?'
Berlusconi: 'Ehm... sono sempre io, Signore.'
Gesù: 'Figlio mio, non hai bisogno di confessarti. Tu devi solamente
ringraziare.'
Berlusconi: 'Ringraziare???? E chi, Signore?'
Gesù: 'Gli antichi Romani, per avermi inchiodato qui. Altrimenti
sarei sceso e t'avrei fatto un CULO COSÌ!!!