mercoledì 19 marzo 2008

Chiediamo a F. Bubbico cosa intendesse per diversa valutazione dei rapporti fra affari e Politica?


di Filippo De Lubac ( il resto)

E' una storia vecchia, quasi vent’anni. Ma sempre attuale e più che mai interessante. Come allora siamo i piena campagna elettorale (allora era per l’elezione del parlamento Europeo). Filippo Bubbico militava nel Partito Comuni­sta Italiano, il glorioso PCI, e rivestiva la carica tutt’altro che priva di rilievo di segre­tario provinciale del matera­no. Il segretario regionale, in Basilicata, si chiamava Clau­dio Velardi e faceva parte del gruppo che prenderà il nome di “D’Alema boy’s”. Oggi, en­trambi, militano nel Pd (Parti­to Democratico), dopo avere attraversato la “Quercia”, il PdS, l’Ulivo, i Ds e forse an­che qualcos’altro che mi sfug­ge. Per rintracciare qualche notizia delle elezioni europee del 1989 bisogna armarsi di pazienza e sfogliare qualche vecchio giornale e, chissà, an­che qualche fotocopia ingialli­ta (di quelle su carta chimica) dimenticata in una segreteria di partito che ha passato trop­pe sigle per non aver lasciato indietro qualche scatolone di atti desueti. Et voilà, quando il diavolo ci mette la coda, al­tri ci mettono la penna. Scrive e sottoscrive il nostro Filippo Bubbico: “Tale inopportunità, scaturisce da una diversa va­lutazione in ordine alla con­dotta del PCI circa le questioni che attengono alla battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari e segnatamen­te sulla vicenda Consyris”. Altro non si legge sulla vec­chia fotocopia stipata nella “sezione”, oltre alla firma ed all’indicazione del segreta­rio regionale Claudio Velardi che, apprendiamo da un foglio stampato, tenne il comizio di chiusura a Policoro, parlando del più e del meno ma senza sfiorare Consyris. Perché era inopportuno tenere un comi­zio su Consyris? E quale era la “diversa valutazione in Le questioni che attengono alla battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari”? Queste domande sono attua­li oggi, forse ancora più di ieri. Specialmente quella sul rapporto politica/affari. Tan­to per chiarire i termini della questione. La società Con­syris, partecipata dall’ESAB (Ente Sviluppo Agricolo della Basilicata), era al centro di in­tricate vicende, interessi e fi­nanziamenti pubblici. Alcuni dei suoi soci e amministratori erano stati arrestati, proces­sati e assolti per l’attentato al presidente dell’Esab, Sen. Decio Scardaccione. Le atti­vità, soprattutto i terreni su cui insistevano i progetti di “ricerca nel settore ittico” del­la Consyris, sono confluiti nel progetto “Marinagri”. In cui è innegabile il ruolo istituzio­nale svolto da Filippo Bubbi­co – Presidente della Giunta regionale di Basilicata – du­rante l’iter autorizzativo del progetto “Marinagri”; ruolo per cui è indagato a Catanzaro nell’inchiesta “toghe lucane”. Non molto tempo addietro avevamo riportato notizia di un perentorio telegramma che Vincenzo Vitale (legale rap­presentante di Marinagri) in­viò a Filippo Bubbico nel 2001, intimandogli di non pubblica­re il Piano d’Assetto Idrogeo­logico poiché avrebbe potuto causare la revoca dei cospicui finanziamenti pubblici (Deli­bera CIPE n. 81 del 03.05.2001, assunta in vigenza del gover­no Amato ma predisposta dai governi D’Alema I e II). Forse sarebbe il caso che il sottose­gretario Bubbico, spieghi cosa intendeva per battaglia da articolare sulle vicende del ruolo degli Enti e del rapporto politica affari”
E forse, tanto per restare in tema, cioè nel “rapporto”, var­rebbe la pena che spiegasse che fine hanno fatto i miliardi (di lire) di finanziamenti eu­ropei destinati alla bachicol­tura che non hanno prodotto nemmeno una “matassina” di seta. E i fondi del “Bando Valbasento” e quelli del “Ban­do Treviso” e gli stanziamen­ti scomparsi fra il primo ed il secondo “accordo di program­ma” (agli atti ne esiste soltanto uno, ma qualche mese fa ab­biamo pubblicato parti signi­ficative di entrambi gli “origi­nali”) stipulato fra Basilicata, Eni e Governo (D’Alema?). E le quantità di petrolio estratto? E la consistenza dei depositi di idrocarburi nelle viscere della Lucania? E la società Intergas Più che, controllata dalle “coo­perative rosse” e da Unipol e titolare di licenze di coltiva­zione (leggasi sfruttamento) in 17 siti di idrocarburi in Italia, viene venduta ad una società di diritto anglosassone per soli 10 mila euro (con il patto che il valore dei giacimenti venga regolato mediante acquisizioni azionarie non meglio precisate proprio durante l’affaire Uni­pol-Bnl)? L’elenco potrebbe continuare e non è certo il solo Filippo Bubbico a poter chiari­re qualche interrogativo circa i rapporti fra politica e affari, sempre che lo voglia. Intanto si avvicina la presentazione delle liste (cioè dei parlamen­tari, vista l’attuale legge elet­torale). Sarà vero che Filippo Bubbico è in cima alla lista del Pd? Non condividiamo la re­gola “giustizialista” secondo cui se fosse condannato il 3 marzo prossimo (data prevista per la sentenza nel processo che ha chiamato alla sbarra la giunta Bubbico 2000-2001 per abuso d’ufficio nella gestione dei “direttorati” dell’Asl di Venosa) dovrebbe rinunciare alla candidatura. Non si trat­ta di usare le “vicende giudi­ziarie” con finalità politiche, è un’aberrazione. Dovrebbe rinunciare a candidarsi a pre­scindere, per il fallimento di un progetto politico e di una pras­si “depredativa” che ha susci­tato enormi perplessità circa il “rapporto politica/affari” ma, principalmente, ha azzerato la Basilicata, facendone una delle regioni più povere d’Italia pur pur essendo (forse) la più ricca. E con lui, tanti altri. Di tutti gli schieramenti.

1 commento:

  1. LA CONFESSIONE DI SILVIO BERLUSCONI (DA LEGGERE ATTENTAMENTE!!)
    Berlusconi: 'Signor parroco, mi vorrei confessare'
    Parroco: 'Certo figliolo, qual'è il tuo nome?'
    Berlusconi: 'Silvio Berlusconi, padre.'
    Parroco: 'Ah! Ah! Il presidente del Consiglio!?'
    Berlusconi: 'Sì, padre.'
    Parroco: 'Ascolta, figliolo, credo che il tuo caso richieda una
    competenza superiore. È meglio che tu ti rechi dal Vescovo.'
    Così Berlusconi si presenta dal Vescovo, chiedendogli se può
    confessarlo.
    Vescovo: 'Certo, come ti chiami?'
    Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
    Vescovo: 'Il presidente del Consiglio? No, caro mio, non ti posso
    confessare: il tuo è un caso difficile. È meglio che tu vada in
    Vaticano.'
    Berlusconi va dal Papa.
    Berlusconi: 'Sua Santità, voglio confessarmi.'
    Papa: 'Caro figlio mio, come ti chiami?'
    Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
    Papa: 'Ahi! Ahi! Ahi! Figliolo! Il tuo caso è molto difficile per me.
    Guarda qui, sul lato del Vaticano c'è una cappella. Al suo interno
    troverai una croce. Il Signore ti potrà ascoltare.'
    Berlusconi, giunto nella cappella, si rivolge alla Croce: 'Signore,
    voglio confessarmi.'
    Gesù: 'Certo, figlio mio, come ti chiami?'
    Berlusconi: 'Silvio Berlusconi.'
    Gesù: 'Ma chi? Il Presidente del Consiglio?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'L'ex amico di Craxi?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'L'inventore dello scudo fiscale per far rientrare dalle isole
    Cayman e da Montercarlo tutti i soldi che i tuoi amici hanno
    sottratto al fisco?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'L'amico dei Neo-Fascisti e Neo-Nazisti, particolare che si è
    dimenticato di riferire al Congresso americano?'
    Berlusconi: 'Ehm... sì, Signore.'
    Gesù: 'Quello che ha abbassato dell'1% le tasse dirette e costretto
    comuni/province/regioni ad aumentare le tasse locali del 45% per
    tenere aperti asili, trasporti, servizi sociali essenziali?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha ricandidato 13 persone già condannate con
    sentenza passata in giudicato?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha modificato la legge elettorale in modo che siano
    le segreterie di partito a scegliere gli eletti e non più i
    cittadini?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha omesso qualsiasi controllo sull'entrata in vigore dell'Euro permettendo a negozianti e professionisti di
    raddoppiare i prezzi in barba a pensionati e lavoratori a reddito
    fisso?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha abolito la tassa di successione per i patrimoni
    miliardari e subito dopo ha cointestato le sue aziende ai figli?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha quadruplicato il suo patrimonio personale e
    salvato le sue aziende dalla bancarotta da quando è al governo e che dice che è entrato in politica gratis per il bene degli italiani?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha epurato dalla RAI i personaggi che non gradiva?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la
    salva-Previti ?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha fatto una voragine nei conti dello stato e ha cambiato 3 volte ministro del tesoro?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha dato, a spese degli italiani, il contributo per
    il decoder digitale per permettere al fratello di fare soldi con una
    società che li produceva?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che depenalizzato il falso in bilancio ed ha introdotto
    la galera per chi masterizza iDVD?'
    Berlusconi: 'Sì, signore.'
    Gesù: 'Quello che ha permesso alla Francia di saccheggiare la BNL e
    si è fatto prendere a pesci in faccia quando ENEL ha tentato di
    acquisire una società francese?'
    Berlusconi: 'Ehm... sono sempre io, Signore.'
    Gesù: 'Figlio mio, non hai bisogno di confessarti. Tu devi solamente
    ringraziare.'
    Berlusconi: 'Ringraziare???? E chi, Signore?'
    Gesù: 'Gli antichi Romani, per avermi inchiodato qui. Altrimenti
    sarei sceso e t'avrei fatto un CULO COSÌ!!!

    RispondiElimina