martedì 11 marzo 2008

Commenti girando per i Blog della Basilicata

Il Lavoro che non c'è
commento di rocco.giorgio
Nonno Rocco nacque nel 1894 a 16 anni emigrò in Argentina ritornò per fare la guerra:
sopravvisse. Mio padre nacque nel 1912 fece la guerra: sopravvisse emigrò a Genova.
Mio fratello è nato nel 1950 a 17 anni emigrò a Milano. Mariangela, mia nipote, è nata nel 1975 si è laureata è andata a lavorare a Dublino. Rocco, mio cugino, ha 50 anni è laureato è andato a lavorare a Milano. Il padre di Rocco, mio zio Carmine,
ha 80 anni emigrò in Svizzera e poi in Germania. Il fratello di Rocco,mio cugino Franco,ha 54 anni emigrò a Milano. Giovanna, mia nipote, è nata nel 1980, si è laureata è andata ad insegnare a Milano.
I miei figli .........
Tra la fine del lavoro di Jeremy Rifkin e la meritocrazia nel lavoro di Pietro Ichino si consuma l’evoluzionismo statico della Basilicata, nell’impotenza dell’immutabilità(o equilibrio dinamico??)delle sue classi ……“dirigenti”.
Baci e pace

commento di Franco Accetta, S.Angelo Le Fratte
Rocco Giorgio la tua storia è simile a molti di noi, purtroppo.
Mio nonno paterno fece la guerra, campagna d'africa poi su su per la grecia, l'albania, la jugoslavia. Li fu catturato dai titini. Gli sopravvisse. Finita la guerra attraverso con il suo fedele asino il confine con l'italia. Lo fermarono, fu arrestato per furto di materiale bellico! :-(
Emigrante in germania e contadino poi in italia ha cresciuto cinque figli e uno stuolo infinito di nipoti e pronipoti. Mio nonno materno durante la guerra era emigrato in argentina. Tornò ma dovette ripartire per trovare lavoro. Lavorò in germania e in svizzera. Riusci a pagare i contributi per la pensione e alla riforma agraria acquistò della terra con cui, insieme a mia nonna, crebbe i suoi quattro figli.
Mio padre è stato emigrante in germania e in svizzera. Ci ha cresciuti a me e a mio fratello più che dignitosamente. Oggi prende più di pensione svizzera che di quella italiana (entrambe maturate regolarmente pagando i contributi in entrambi i paesi).
Mio fratello è laureato e riesce a lavorare in basilicata.
Io combatto ancora per la laurea. Di fatto vivo a Napoli. Ho sempre creduto nella forza della cultura. Ho cercato, nonostante tutto, di adoperarmi per il mio paese. Qualcuno apprezza il mio impegno. Non ho mai avuto il potere di cambiare le cose ma ho sempre cercato di darlo - il potere - a chi poteva farlo.
Scrivo da un portatile con un adesivo in bella mostra: fondo europeo...etc insomma acquistato con i fondi della prima edizione un pc in ogni casa.
Cerco di farmi strada da solo ma vedo in continuazione soggetti di tutti i tipi che ti scavalcano in tutto. La politica non cambia perchè non cambiano gli elettori. Quante volte ho visto il raccomandato di turno passare avanti a me e a tanti altri perchè tizio e caio lo sostiene?
Allora cosa fare? voto ancora una volta chi credo possa cambiare le cose ma il fervore e l'entusiasmo non sono più quelli di una volta. Ho la consapevolezza che il futuro non sarà come avrei voluto che fosse e probabilmente non sarà un futuro consumato nella mia regione.
Scusate la lunghezza del post ma il tema mi è caro.
Saluti.

1 commento:

  1. Caro Frammartino, come vedi anche da tutti questi commenti, la sinistra ad ogni costo fa male! Installati al potere, proprio come il tuo Bertinotti, dimenticano tutte le chiacchiere fatte prima e pensano solo a consolidare la loro posizione politico-personale! A fronte di tanti soldi che arrivano in Basilicata, il lavoro bisogna cercarlo fuori con l'eccezione di quei personaggi che hammo le mani in pasta e che aumentano sempre le loro rendite.

    RispondiElimina