mercoledì 27 febbraio 2008

Le Liste siano pulite



FILIPPO MELE P O L I C O R O. Irrompe la “questione morale” nella formazione delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale. Il segretario della sezione del Prc, Ottavio Frammart i n o, ha inviato una lettera al commissario prefettizio, Maria Rita Iaculli, ai segretari dei partiti, ai dirigenti delle associazioni culturali, al Cestrim di don Marcello Cozzi. Lettera in cui ha affrontato il problema, già sollevato su scala nazionale da tutti gli schieramenti, delle “liste elettorali pulite”. «Liste - ha scritto Frammartino di cui non dovrebbero far parte persone condannate od inquisite. Trovo giustissima questa impostazione e ritengo che il criterio debba valere non solo per il Parlamento, ma anche per i Comuni, soprattutto in relazione a reati commessi in danno dell’ente che i candidati vorrebbero amministrare » Detto questo, dove sta il problema? Il problema sta nel fatto che gli stessi partiti non conoscono l’evenienza di eventuali condanne subite dai candidati o se gli stessi hanno procedimenti penali pendenti o se sono oggetto di indagini in corso. «E ciò - ha continuato l’esponente del Prc soprattutto se tali evenienze sono relative a fatti che avrebbero potuto danneggiare il Comune». Come risolvere allora il “difetto” di conoscenza? «Il Comune deve aver avuto notizia di indagini conclusesi con la richiesta di rinvio a giudizio o con la citazione diretta. Le indagini in corso, invece, possono essere a conoscenza sia degli inquisiti sia dell’ente offeso dal reato. Ente che può essere sostituito, in caso di sua inerzia (nei confronti di chi è accusato di averlo danneggiato, ndr) da un elettore». Significa che un amministratore accusato di aver danneggiato l’ente da lui amministrato non si costituirà parte civile se egli è in carica. Costituzione che può fare, in sua vece, un elettore. Se l’elettore, però, è conoscenza dell’accusa. Da qui una precedente richiesta dello stesso Frammartino al procuratore della Repubblica di Matera, Giuseppe Chieco, che, di fatto, lo ha invitato a rivolgersi all’ente locale. Da qui la lettera inviata al commissario Iaculli con cui gli ha chiesto «le copie di tutte le comunicazioni ricevute dal Comune come persona offesa da reato» e lo ha invitato «a richiedere al procuratore della Repubblica di Matera ed al Procuratore di Potenza (competente per i reati indagati dalla Direzione distrettuale antimafia, ndr) di conoscere le iscrizioni nel registro notizie di reato nelle quali il Comune è persona offesa con indicazione, in caso affermativo, delle ipotesi di reato per cui si indaga o si è indagato, del nominativo del magistrato titolare del fascicolo e dellostato del procedimento. Tutto ciò per esercitare l’eventuale azione sostituiva a tutela degli interessi dell’ente e per rendere edotte le forze politiche sulla scelta degli eventuali candidati
Un Problema che si strascina dal 2004

«La questione morale a Policoro è in piedi dalle elezioni provinciali del 2004 quando proprio noi di Rifondazione comunista ponemmo una serie di problemi in merito. Problemi che furono fatti propri anche dall’attuale presidente della Giunta regionale della Puglia, Nichi Vendola, allora componente della Commissione parlamentare antimafia». Così, il segretario della sezione del Prc, Ottavio Frammartino, ha esordito nello spiegare l’i n iziativa da lui assunta di inviare una lettera sulla questione al commissario prefettizio Maria Rita Iaculli. «Del resto - ha continuato Frammartino - lo stesso ex assessore municipale, Rocco
Leone (An), in Consiglio comunale, nella primavera del 2004, parlò di questione morale lanciando gravissime accuse. Quelle accuse furono anche raccolte con dovizia di particolari dalla stampa. Ma di eventuali indagini aperte non conosciamo nè gli esiti nè sappiamo a quale punto siano arrivate. Leone parlò, tra l’altro, dell’appalto per la nettezza urbana, una vicenda che ci portiamo dietro da anni, e della questione relativa alla Protezione civile. Io, tuttavia, non entro nello specifico nè l’intento della mia lettera al commissario Iaculli è di fare il giustizialista o l’investigatore. Sollevo solo un problema della politica. Problema sollevato, del resto, dal Partito della libertà, dal Pd e da tutte le altre coalizioni. Noi vogliamo dare gli strumenti ai partiti affinché scelgano candidati per vere liste pulite». [fi.me.]