domenica 24 febbraio 2008

Chi vuole costruire i Termovalorizzatori in Val Basento ed in Basilicata


Con 593.000 abitanti la Basilicata può essere consideratatra i quartieri di Napoli,come il Vomero.Stranamente però, come Napoli e la Campania, anche la Basilicata sta precipitando nell'emergenza rifiuti,scoprendo, tutto in un colpo, di non sapere dove smaltire i4,2 quintali per abitante all'anno, nonostante questaquantità sia tra le più basse in Italia. Assistiamo allafrenetica attività degli assessorati all'ambiente che,dopo l'apertura e l'ampliamento delle discariche dirifiuti tossici e nocivi a Paterno e Corleto Perticara,spingono verso la necessità di creare termovalorizzatori per smaltire i rifiuti prodotti dai comuni, perchè lediscariche sarebbero quasi sature .Temovalorizzare è il nuovo "verbo"coniatomediaticamente per far passare un nuovo concetto di incenerimento dei rifiuti producendo energia, anziché diossina (secondo gli stessi assessorati).Il conferimento in discarica costa attualmente ai Comuni circa 100-150 euro a tonnellata. Con l'incenerimento i costi aumentano: ai costi di incenerimento (mediamente sui 150-200 euro a tonnellata) vanno aggiunti i costi dismaltimento dei 300 Kg di ceneri a tonnellata che siproducono con l'incenerimento, che diventanorifiuti tossici, per il cui smaltimento ci vogliono altri 60euro/tonn. Facendo un pò di conti in tasca ai nostriamministratori, al costo dello smaltimento in valoreassoluto pari a 100-150 euro/tonnellata vanno aggiunti i 60euro del costo dello smaltimento in discarica delle ceneriprodotte da smaltire in discarica del tipo 2B. Per cui,sempre in valore assoluto, passiamo da 100-150 Euro a quota200-250 euro/tonnellata. Poi ci sarebbe da computare la"famosa" energia prodotta dai termovalorizzatori (ovviamente,tutta da dimostrare). Ma se nel bilancio energetico dell'impianto il termovalorizzatore consuma lo stesso valore per produrla dove sarebbe la convenienza dicostruirli e metterli in esercizio? Forse nei contributi che lo Stato (cioè noi) paghiamo e che finiscono nelle tasche di progettisti e produttori di questa tecnologia? Resta infine l'inquinamento,ossia la diossina prodotta. Lungi dal pensare che tutto l'inquinamento prodotto siasotto controllo, come dicono gli stessi amministratori efautori dell'incenerimento dei rifiuti, sono proprio icontrolli che non rappresentano la soluzione al problemadella termovalorizzazione. Meglio evitare di produrrediossina per buona pace degli abitanti della Basilicata edella Val Basento che di veleni ne hanno già per le futuregenerazioni!.E la raccolta differnziata che fine ha fatto? Ed i soldiinvestiti in questi anni in materia di rifiuti? I soldispesi per le frenetiche attività in tema di tutelaambientale di Regione, Provincie, Comuni, AATO, Consorzi echiunque ha usufruito di soldi pubblici per il bene comune, dove sono finiti ? La differenziata già viene ben studiata dai ragazzi delleelementari, che hanno ben capito che differenziando i rifiutiporta a porta, riciclando e riutilizzando riusciamo aridurre notevolmente le quantità, recuperando materiali utili fino al 75%.In questo modo si potrebbe conferire in discarica solamenteil 25% del volume dei rifiuti oggi prodotto. I 100-150 euroiniziali in valore assoluto del conferimento in discarica possono diventare 25-40 con buona pace dei contribuenti a cuigli enti dovrebbero ridurre drasticamente non meno del 50%la bolletta pagata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, finanziando così il lavoro di giovani nei comunidi residenza. Che i rifiuti siano un business lo sanno tutti. Anche se in Basilicata non ci sono infiltrazioni di tipo camorristico, le amministrazioni comunali cadono anche per colpa della gestione dei rifiuti solidi urbani: il caso del comune di Policoro è emblematico. Incenerire o termovalorizzare significa invece produzione e utili nellosmaltimento, tanto i rifiuti con le emergenze campanepossono arrivare da tutte le parti d'Italia, proprio comegià accade in Valbasento con i rifiuti tossici importati datutta Italia.Se a Napoli si cerca di uscire dall'emergenza e nonsprecare denaro dei contribuenti per evitare di ingrassare le imprese del settore, in Basilicata vogliamo invece arrivarealle emergenze per poi specularci sopra importando rifiuti,tanto pagano i cittadini?. Chi è interessato a farebusiness e speculare sulle emergenze dei rifiuti,

No Scorie Trisaia

Movimento Antinucleare Pacifista

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