martedì 1 dicembre 2015

Policoro Sentenza di condanna della corte dei conti per Antonio Labate. L'ex responsabile della protezione civile deve risarcire il comune

Di F. Mele
Gazzetta del Mezzogiorno

La corte dei conti sezione giurisdizionale per la basilicata ha condannato Antoni Labate responsabile del servizio di staff “di Protezione Civile “ negli anni 2000/2004 a risarcire 2.077,50 uero il comune di Policoro.

La sentenza al termine del giudizio chiesto dal procuratore Michele Oricchio il 30 marzo 2010

Orricchio accusava Labate del danno di 17.417,16 euro per episodi di irregolare gestione del denaro pubblico. Danno da manutenzione e carburante della Fiat Panda della protezione civile utilizzata senza prova documentale. Danno del progetto un Amico per la Città , destinato al miglioramento delle condizioni di sicurezza presso le scuole. Danno del progetto “Una Mano Amica “ per l'assistenza delle persone indigenti. Danno per uno stage della protezione civile per una cena di saluto.

Danno per i pasti nell'ambito dell'esecuzione di una ordinanza di sgombero pagati ad un ristorante per 36 pasti consumati da estranei.

La procura evidenziava che Labate fosse stato rinviato a giudizio per alcuni episodi per falso ideologico ed appropriazione indebita. Labate si costituiva difeso dall'avv.to Domenico Ranù che ribatteva “la fiat Panda era stata usata prima dalla polizia municipale , in assenza di un regolamento d'uso” Per Un “un amico per la città “ gli acquisti contestati erano strumento necessari”. Il progetto “Una mano amica” era stato recepito dal comune. Alla cena di saluto dello stage avevano partecipato i volontari. Destinatari delle spese dei pasti dell'ordinanza di sgombero erano stati i bisognosi. La difesa chiedeva l'assoluzione o una riduzione dell'addebito. All'udienza del 10 maggio 2011 il colleggio condannava labate a risarcire 750 euro di spese di ristorazione a personale Rai presente in Policoro per finalità di servizio e sospendeva la valutazione sui pagamenti all'esame del Tribunale di Matera. La cui sentenza arrivava l'8 ottobre 2014.

Da qui la nuova udienza alla sezione della corte contabile del 22 settembre 2015. Il collegio contestava “come la falsità della liquidazione delle spese per la panda era stata negata dal giudice penale con insussistenza del danno erariale. Diversa la valutazione per atti di liquidazione che pur prescritti in sede penale , conservavano la propria carica offensiva in sede contabile. Di qui la condanna di Labate a pagare 2,077,50 euro al comune.