dal 7 giugno 2015 è in atto una mobilitazione generale della Sardegna
contro il deposito nazionale di scorie nucleari da parte di
associazioni, cittadini e istituzioni in attesa del 15 giugno, giorno
in cui dovrebbe essere pubblicata la rosa dei siti candidati a
ospitare il futuro deposito nazionale di scorie nucleari da parte dei
ministeri competenti. Il governo ha rinviato volutamente la
pubblicazione dei siti a dopo elezioni amministrative. I sardi
temono il deposito nazionale e oggi si fermeranno alle ore 11 facendo
suonare allarmi, sirene, ma anche le campane delle chiese in tutta la
Sardegna. Manifestazioni sono previste in più piazze per il "Nonucle
die” organizzata dal comitato Nonucle-Noscorie sardo. Flash mob
organizzati, le squadre sportive oggi scenderanno in campo con la
bandiera no nucle mentre le istituzioni esporranno le bandiere del
coordinamento Noscorie sulle proprie sedi. E’ stato chiesto agli
studenti sabato mattina alle ore 11 di far squillare i propri
telefonini nelle classi anche contro la volontà dei propri
presidi.
(http://www.sardiniapost.it/politica/nucleare-il-7-giugno-manifestazione-contro-il-deposito-scorie-nellisola/).
. Il deputato sardo Mauro Pili mostra le mappe che destinerebbero la
Sardegna a ospitare il sito nazionale delle scorie nucleari. Sono tre
le mappe che secondo il deputato accompagnerebbero la documentazione
per la scelta della Sardegna , sono quelle della sismicità,
delle frane e una terza su fonti sismogenetiche
che secondo Pili è della Nasa ,lo fa direttamente dal social
fb
https://www.facebook.com/pages/Mauro-Pili/197371640291789 , la
notizia è riportata su numerose testate sarde e nazionali. Le
mappe sono abbastanza chiare, le altre aree potenzialmente
interessate restano per esclusione in base a questi criteri , la
Puglia ai confini della Basilicata, la Campania, il Lazio, la Toscana
e il Piemonte. L’area della Puglia ai confini della Basilicata, in
particolare quella dell’alta murgia continua a rimanere
nelle combinazioni delle mappe a partire da quella
diffusa nel 2010 sulle testate nazionali per i siti
potenzialmente idonei alla realizzazione del deposito nazionale di
scorie (smentita da Sogin) . D’altronde l’Italia fisica non
cambia negli anni , ma cambia la conoscenza che dovrebbe
migliorare la sicurezza e la qualità di vita delle popolazioni
, magari studiando come ridurre il potenziale radioattivo
delle scorie nucleari ed evitare di costruire depositi millenari.