giovedì 30 aprile 2015

Dossier su malattie e tumori Ecco i trent’anni dell’Itrec

di Filippo Mele

ROTONDELLA - Nucleare e tumori. Da tempo si discute di un aumento di patologie tumorali nelle aree sedi di impianti atomici dismessi. Ma mai nulla di scientifico era stato prodotto. Da qui la richiesta dei Comuni di Bosco Marengo (Al), Caorso (Pc), Ispra (Va), Latina (Lt), Rotondella (Mt), Saluggia (Vc), Sessa Aurunca (Ce), Trino Vercellese (Vc), e Roma (per il centro di ricerca Enea della Casaccia) per uno studio simile. E il Ministero della salute ha dato incarico all’Istituto superiore della sanità (Iss) per redigere lo «Stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari» il cui rapporto finale è stato esaminato dalla Gazzetta.

Qui daremo una sintesi dei risultati di Rotondella specificando che essi vengono fuori dai dati di mortalità dal 1980 al 2008, suddivisi in tre decadi (1980–1989, 1990–1999, 2000–2008). La mortalità, poi, è stata confrontata con quella media della Basilicata per 62 cause di morte tra cui i 13 tumori per cui le rassegne internazionali mostrano evidenza sufficiente di un ruolo delle radiazioni ionizzanti. Ecco i dati del centro lucano. La mortalità per tutte le cause mostra valori appena superiori all’atteso per tutte e tre le decadi esaminate, ma in nessun caso in modo significativo. Si riscontra un eccesso di mortalità per le malattie dell’apparato digerente nella seconda decade (+ 75%, su 35 casi osservati) e per le malattie dell’apparato genitourinario nella prima decade (+ 114%, su 10 casi osservati), nonché un difetto di mortalità per le malattie dell’apparato respiratorio nella prima decade (– 40%, su 16 casi osservati). E questi sono i dati relativi ai tumori con ruolo eziologico delle radiazioni ionizzanti. Si sono osservati due eccessi rispetto alla mortalità attesa, di cui uno per tumori della tiroide nella prima decade (+ 478%, su 2 casi osservati) ed uno per tumore della vescica nella prima decade (+ 152%, su 6 casi osservati). Sull’intero periodo 1980–2008 non si osservano eccessi di mortalità. Questa, poi, la mortalità nelle tre decadi dei tumori per i quali vi è limitata evidenza di un ruolo delle radiazioni. Si osserva un eccesso rispetto alla mortalità attesa solo per il tumore primitivo del fegato e dei dotti biliari intraepatici nella seconda (+ 150%, su 8 casi osservati) e nella terza decade (+ 156%, su 10 casi osservati), ma va ribadito che si tratta di pochi casi attesi. Per la stessa patologia, l’eccesso di mortalità è presente nel periodo 1980–2008 (+110%). Infine, la mortalità per la classe di età 0–14 anni. Si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause nella seconda e terza decade, ma non significativo. Si riscontra un totale di 17 decessi nell’insieme delle tre decadi. Anche analizzando i dati sull’intero periodo 1980–2008 non si osservano eccessi di mortalità