POLICORO. LE ASSOCIAZIONI MEDITERRANEO NO TRIV E NOSCORIE
TRISAIA ILLUSTRANO LE OSSERVAZIONI CONTRARIE A 16 ISTANZE
Santarcangelo -Bellizzi- Acito |
DENUNCIATO IL PERICOLO DI RICERCHE PETROLIFERE CON LA TECNICA AIR GUN
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.1.15
POLICORO – No alle ricerche di petrolio nei fondali del golfo di Taranto.
Lo hanno esplicitato presentando alla stampa le osservazioni contrarie a 16
istanze di ricerca, ad una di permesso di prospezione e ad una di concessione,
prodotte da compagnie petrolifere, esponenti delle associazioni Mediterraneo no
triv e Noscorie Trisaia. “Osservazioni – ha spiegato Felice Santarcangelo –
supportate da dati scientifici e dal principio di precauzione. Se tutte le
istanze presentate al Ministero dell'ambiente fossero accolte il 60% del golfo
ne verrebbe sconvolto. Lo scandalo, però, è che alle nostre osservazioni il
ministero ci fa rispondere dalle stesse Compagnie. Dove sta la terzietà
dell'istituzione?” L'esponente di Noscorie, poi, ha elencato i motivi per cui la
tecnica di ricerca con air gun (letteralmente “arma ad aria compressa”),
indicata dalle Compagnie come metodo per “scovare” giacimenti, rischierebbe di
sconvolgere il mare: “L'air gun provocherebbe problemi agli ecosistemi animali
e vegetali; danneggerebbe irrimediabilmente i giacimenti archeologici da cui
sono venuti fuori i Bronzi di Riace; distruggerebbe la pesca; e, non ultimo,
“smuoverebbe” i contenuti delle circa 74 navi a perdere affondate nel nostro
mare tra gli anni '80 e '90”. “Navi cariche di rifiuti radioattivi o tossici –
ha aggiunto Giovanna Bellizzi (Med no triv) – su cui hanno indagato molte
procure tra cui quella di Matera, quando era diretta dal compianto Nicola Maria
Pace. Il dato venuto fuori dalle indagini e dalle audizioni di Pace alla Commissione
parlamentare sul ciclo dei rifiuti è che queste navi ci sono e che non sono
state trovate solo perchè non sono state cercate. Cosa provocherebbe l'air gun
sui fusti ammassati nelle stive di queste carrette del mare?” Insomma, troppi
rischi nel permettere di scandagliare lo Jonio. Ancora Bellizzi: “Anche per
l'economia. Pesca e turismo sarebbero danneggiati irrimediabilmente dalle
trivelle in mezzo al mare”. E' toccato, infine, al geologo Vincenzo Laschera
spiegare tecnicamente il funzionamento dell'air gun: “Si sparano dalle navi
bombe di aria compressa che esplodono alla superficie dei fondali emettendo un
suono enorme di 230 decibel in grado di distruggere le uova della fauna marina
oltre che siti archeologici e tutto quanto l'onda sonora che penetra nel suolo
alla ricerca del giacimento incontra lungo la sua progressione”.
LE RICHIESTE DI FELICE SANTARCANGELO E GIOVANNA BELLIZZI
“PRIMA MISURIAMO LA SITUAZIONE ECOLOGICA”
POLICORO - “Prima di permettere una sola attività di ricerca petrolifera
nello Jonio noi abbiamo chiesto nelle nostre osservazioni il calcolo del Punto
bianco ambientale”. Lo hanno detto in conferenza stampa gli esponenti di Med no
triv e di Noscorie Trisaia. Di cosa si tratta? “Della misurazione – hanno detto
Felice Santarcangelo e Giovanna Bellizzi – di tutto quel che riguarda la flora,
la fauna, la matrice ambientale del mare”. Il motivo della misura del “Punto” è
stato così spiegato: “Se non abbiamo una cognizione precisa della situazione
ecologica preesistente come possiamo dimostrare, eventualmente, i danni
provocati dalla ricerche petrolifere attuate con la tecnica air gun? Solo
confrontando i parametri scientifici precedenti e quelli seguenti alle attività
di ricerca si potranno valutare le differenze. Anche se noi ci opporremo con
ogni mezzo alle trivelle nello Jonio”.
Tratto da Filippo Mele blog