mercoledì 5 novembre 2014

Via Siris: solo il prolungamento di una strada o anche di un certo modo di fare? Rubberia o sciatteria ?

Molti utenti di questo blog avranno sicuramente visto il film “Io speriamo che me la cavo”
, oppure letto il libro da cui è tratto, una raccolta di sessanta temi, scritti da bambini di Arzano (NA). Tra questi temi ce ne è uno intitolato “Descrivi la tua casa”, che è un vero capolavoro di schiettezza. Quando ho visto le condizioni in cui versa la strada realizzata qualche mese fa (vedi foto), che collega viale Salerno con via Barletta mi sono venute in mente le parole di quel bambino e ho scritto questo pensiero:Il mio paese è tutto sgarrupato. Il centro storico è sgarrupato, il campo di calcio è sgarrupato, , le case popolari sono sgarrupate, la raccolta dell’immondizia è sgarrupata, l’acquedotto è sgarrupato, i politici sono sgarrupati. Pure le vie nuove sono sgarrupate!
Nonostante questo ci vivo lo stesso, perché è il paese mio, mi ci sono affezionato, però … mi sento sgarrupato anch’io!

Il dramma che di sgarrupato abbiamo anche le opere da poco finite , come il prolungamento della strada di via Siris , figlia della mala politica e mancato controllo dei Lavori.
Questa strada che portada nessuna parte,  in un quartiere che ad oggi è un Latrina , un ex discarica comunale mai bonificata , dove si stanno sperperando oltre cinque milioni di euro , con lavori iniziati da oltre cinque anni che non trovano fine , madre della  mala gestione e figlia delle variante , una in particolare falsa , che ne hanno eroso l’opera della sue caratteristiche principale (la sicurezza e la funzionalità) per lasciare dopo una spesa di circa un milione di euro un’incompiuta ben pagata.
L’artefice di questo obbrobrio ha un nome e cognome , Rocco Leone , ormai prigioniero del soliti tecnici , che in questi ultimi anni hanno fatto e disfatto questa città , rendendola ingovernabile.
Ebbene noi abbiamo mosso degli appunti precisi sui lavori , inviato all’amministrazione a verificare se da quando da noi sostenuto fosse vero  oppure no.
Dopo un mese non solo siamo stati ignorati , ma sembrerebbe che l’ufficio abbia attivato un controllo strano , chiedendo una relazione ai direttore dei lavori ,
Come dire a chi deve essere controllato , fa anche il controllore  , abdicando a uno dei principali compiti della pubblica amministrazione , quello di verifica e controllo. Ci chiediamo a cosa serve aver nominato il responsabile del procedimento , visto che le imprese private fanno il cattivo e bello tempo a policoro ?
Ormai chi deve essere controllato a  Policoro è anche il controllore di se stesso.
Inoltre meno di 20 giorni scadono i termini per applicare le clausole di salvaguardia a tutela degli interessi dell’amministrazione , infatti se l’opera non passasse il collaudo , l’amministrazione o li  contesta entro questo mese   oppure non potrebbe rivalersi sulle polizze fideiussorie a garanzia dei lavori.
Storia vecchia questa , ormai a Policoro non si incassa e non si è mai incassato una polizza , basta farsi un giro per i comparti.

Ieri abbiamo sollecitato , il segretario a darci una risposta in merito alle nostra richiesta di verifica dei lavori , convinti come siamo che su quella strada ci sono le prime vittime , che sono i soldi pubblici .

leggi anche:

ra le notizie apparse sul blog di Ottavio Frammartino  una in particolar modo non può essere sottaciuta, ma pretende una risposta documentata e chiara da parte delle istituzioni.
Il 17 settembre il suo blog ha raccontato di una "strada ancora sgarrupata", nonostante il Comune di Policoro sia arrivato al quinto esborso per un ammontare che sfiora "il milione di euro".
Fin quì la notizia potrebbe anche non avere alcuna importanza, nel senso che -  essendo la strada ancora in attesa di collaudo - potrebbe trattarsi semplicemente di un lavoro non ancora ultimato.
Però Frammartino aggiunge altri particolari. Innanzitutto ci dice che la data della consegna dei lavori era prevista per giugno, ma soprattutto afferma che - in seguito al confronto fra il progetto "originario ed esecutivo" e ciò che ha visto percorrendo la strada a lavori eseguiti - ha registrato parecchie, gravi, incongruenze. 
Eccole:
- Nel progetto erano previsti 17 pozzetti - l'occhio umano che ha perlustrato i luoghi ne è riusciti a scorgere solo 8;
- per ogni pozzetto, nel progetto, erano disegnati 2 caditoi, per un totale di 34 caditoi - sempre lo stesso occhio ne ha registrati solo 16;
- il progetto garantiva 10 allacci di acqua potabile e gli allacci degli idranti per i vigili del fuoco - questa volta l'esploratore della strada non ne ha visto nemmeno uno;
- stessa cosa dicasi per il materiale previsto, cioè 20 cm di asfalto, 10 cm di Tuvernat , 7 cm di Blinder e 3 di tappetino di usura - nuovamente il blogger si chiede: dove sono andati a finire 17 cm fra Tuvernat e Blinder? Per i 3 centimetri di tappetino, era intervenuta ad eliminarli una variante, definita da Frammartino "variante truffa" perchè a suo dire aveva autorizzato lavori già eseguiti, ma degli altri 17 cm fra Tuvernat e Blinder che ne è stato?
- Sempre secondo quanto apprendiamo dal suo blog pare che il Consorzio di Bonifica  non avrebbe rilasciato alcuna autorizzazione per il ponte sul fosso Ricino, il che lascia intendere al blogger  che nessun parere si è potuto chiedere all'autorità di bacino, com'è obbligo di legge per un canale a rischio di straripamento su una via così importante per la città come via Siris.
Di tutti questi elementi, Frammartino è talmente certo che chiede espressamente all'amministrazione di essere smentito oppure querelato. Non lo  ha chiesto solo su internet, ma anche con una lettera indirizzata al segretario comunale, al sindaco e per conoscenza alla corte dei conti. Ha chiesto inoltre, in maniera ufficiale, di verificare quanto ha scritto e, a verità riscontrata, di attivare immediatamente le polizze attivate dall'appaltatore affinchè, a garanzia della corretta esecuzione dei lavori, il Comune di Policoro trattenga quanto necessario per l'ultimazione... a regola d'arte. Questo per non far pesare di nuovo tali "disservizi" (se non disastri trattandosi di una strada in prossimità di un canale a rischio esondazione) sulle tasche e sulle vite dei policoresi e sull'idreologia del nostro territorio, che poi chissà perchè continuamente si allaga ad ogni pioggia un pò più abbondante.
Noi non sappiamo altro di questa faccenda se non quello che abbiamo letto, ma a nome della città intera, a questo punto, pretendiamo un chiarimento esaustivo. Non un comunicato stampa pieno di aggressioni e offese, ma carotaggi dell'asfalto, le verifiche che ha chiesto Frammartino. Non per una questione di lotta politica, come qualcuno tenta di menarla ogni volta, ma per una lotta di civiltà, giustizia e progresso, nella quale il Comune di Policoro deve esserci alleato, non nemico, se è vero che come noi persegue il bene comune.
Di fronte a rischi così gravi, ma anche semplicemente di fronte a qualsiasi altra strada della città, pur senza rischi di allagamento (e non poche volte abbiamo visto logorarsi strade da poco costruite da queste parti), l'amministrazione comunale è obbligata a dare risposte (non solo a parole ma soprattutto nei fatti). Possono dirci quello che vogliono, aggredirci come al solito anche dopo questo comunicato, ma alla città devono rispondere (coi fatti, non solo a parole). 
Tratto da Karakteria.org