giovedì 13 novembre 2014

RISCHIO MAFIA SUL TERRITORIO? I RIFERIMENTI QUI CI SONO GIA'” MAFIOSI CI SONO GIà”.

              LO SOSTIENE ANNA PALERMO DI LIBERA BASILICATA
Tratto dal Blog http://blog.libero.it/filippomele
Filippo Mele
 SCANZANO JONICO - “Rischio mafia? Qui i riferimenti mafiosi ci sono già”. Lo ha detto al convegno su “Giustizia, legalità e rischio mafia nel Materano della crisi”, Annamaria Palermo, di Libera Basilicata. Una dichiarazione shock spiegata con due operazioni della Direzione distrettuale antimafia di Lecce che hanno interessato anche soggetti locali: “Si tratta dell'operazione Neve tarantina, che ha dimostrato come armi e droga da Gioia Tauro a Taranto passassero di qui con l'intervento di malavitosi del posto, e di quella Octopus, che ha portato al sequestro del primo stabilimento balneare della malavita organizzata d'Italia proprio a Scanzano Jonico. Procura di Matera e Dda di Basilicata facciano la loro parte”. E Gianni Fabbris, di Altragricoltura, ha aggiunto: “C'è un diffuso rischio di infiltrazione malavitosa. Cordate stanno dando l'assalto ai nuovi poveri delle campagne. Chiediamo una indagine parlamentare e giudiziaria sui capitali che dall'usura possono essere riciclati negli acquisti all'asta. E chiediamo indagini sulle decine di attentati verificatisi qui. La Procura di Matera sbaglia a definirli fuocherelli. Serve un adeguamento della capacità operativa di quella Procura. Se poi qualcuno non è all'altezza, lasci il posto ad altri”. Rischio infiltrazione denunciato anche da Angelo Festa, dell'Associazione antiusura Famiglia e sussidiarietà, “in un territorio interessante da un punto di vista economico”. Ma quali valutazioni ha fatto sul “Caso metapontino” la Commissione parlamentare antimafia dopo le audizioni di Matera e Roma? “La più importante – ha risposto il sen. Tito Di Maggio – è che c'è molto da lavorare sul territorio da parte degli organi di polizia. E nulla di buono potrà venir fuori dallo scontro tra la Procura di Matera e quella di Potenza. Ma non è un problema della nostra commissione. Da parte nostra faremo una relazione sulla vicenda Metapontino”. Ha condotto i lavori don Basilio Gavazzeni, della fondazione antiusura mons. Cavalla