venerdì 26 settembre 2014

Pittella impugni alla Corte lo “sblocca Italia” di Renzi

conto-alla-rovescia 1Il decreto Sblocca Italia va impugnato dalla Regione Basilicata e dalle regioni meridionali (e non) perchè incostituzionale con ricorso legale presso la Corte Costituzionale ci siamo stancati di ripetere nei convegni, sulla stampa e nelle tv questo concetto dopo l’approvazione di questo decreto sblocca trivelle e blocca regioni e comuni sulle proprie competenze in tema di energia. Molte orecchie non vogliono o fanno finta di non ascoltare, a partire dal consiglio regionale della Basilicata riunito in data odierna.
Non ci sono stralci di articoli del decreto da discutere , attese di conferenze di Stato Regioni o altri tavoli istituzionali per modificare il decreto. Allo stato attuale il decreto “incostituzionale” e va impugnato nelle sedi opportune, diversamente si perde tempo e il decreto diventa legge. Tutte le altre iniziative vanno bene solo quando sarà fatto un nuovo decreto che magari passi prima dalla conferenza stato regioni e non sia imposto alle regioni.
E’ grave quanto affermato dal sottosegretario De Filippo alla festa dem a Policoro del 21 settembre sul fatto che il decreto sblocca Italia sia stato redatto dal ministero dello sviluppo economico. In merito ci chiediamo: a cosa è servito in tutti questi mesi un lungo rapporto di corrispondenza tra il governatore Pittella e il ministro Guidi se poi nasce un decreto con prerogative di massimo sfruttamento petrolifero sull’intera Basilicata ?
Non esiste in nessuna democrazia l’autorizzazione politica a estrarre petrolio se prima non c’è ¨quella ambientale (perchè vogliamo, ricordalo non è solo una questione economica), ma di tutela delle acque, della salute dei cittadini e delle economie locali.
Parlare solo di estrarre 154000 barili o 180.000 (come previsto dal memorandum) da parte del governatore Pittella non ci ispira alcuna fiducia.
La regione Basilicata prima di parlare di nuovi barili da estrarre deve bocciare circa un’altra decina d’istanze di ricerca petrolifera in fase d’istruttoria V.I.A. (alcune già impugnate e con una sentenza favorevole al Tar alle compagnie petrolifere) depositate presso il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
Vogliamo una bocciatura immediate di tutte queste istanze di ricerca petrolifera anche con ulteriori ricorsi istituzionali della Regione Basilicata, cosi come già chiesto dai comuni che hanno deliberato contro e dalle comunità che hanno portato nelle piazze migliaia di persone per dire il proprio NO.[No Scorie Trisaia]