martedì 9 settembre 2014

il Decreto sblocca Italia o AVVELENA la basilicata alla firma del presidente. La Caporetto di Pittella, UMILIATA LA BASILICATA.

Nelle parole di Renzi, dell’altro ieri  non vi era  alcuna traccia di quei quei riconoscimenti che
la Basilicata stava chiedendo infatti nel decreto consegnato alla firma del presidente della Repubblica , non vi è nessuna ma nessuna delle richieste avanzate dal suo amico Pittella, anzi solo delle prese in giro. aLLE PROPOSTE di  mediazione pur sconsiderata del governatore Lucano , Renzi non solo fa orecchio da mercante ma umilia la Basilicata. In pratica quel “me ne fotto dei voti Lucani “ e mi prendo costi quel che costi il loro  petrolio , è stato messo in pratica, senza se e senza ma .

Questo uscirebbe dalla bozza Sbocca Italia , che noi potremo chiamare  l’AVVELENA  BASILICATA , infatti il quotidiano della basilicata riporta indiscrezioni il cui decreto ignorando le richieste di Pittella , parlerebbe di : Nell'articolo 37 del decreto che firmerà Napolitano è specificato che «per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, delle spese sostenute dalle regioni per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi, subordinatamente e per gli importi stabiliti con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze da emanare entro il 31 luglio di ciascuno anno, sulla base dell’ammontare delle maggiori entrate riscosse dalla Regione, rivenienti dalla quota spettante alle stesse Regioni dall’applicazione dell’articolo 20, commi 1 e 1-bis del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625, per gli anni 2015, 2016, 2017  e 2018 nel limite delle aliquote di prodotto relative alle produzioni incrementali realizzate negli anni 2014, 2015, 2016 e 2017 rispetto all’anno 2013». 

Al di la del linguaggio propriamente tecnico, è precisato che in caso di aumento delle estrazioni petrolifere (dato oramai per assodato) per gli anni che vanno dal 2015 al 2018, i ministri dello Sviluppo economico e quello dell'Economia - entro il 31 luglio di ciascun anno - stabiliranno le royalties che “usciranno” dal patto di stabilità spettanti alle regioni interessate (e quindi anche alla Basilicata). Royalties che possono essere utilizzate solo ed esclusivamente per investimenti. Ma c'è dell'altro. Per l'anno corrente la quota di royalty fuori dal patto, indipendentemente dall'aumento o meno delle estrazioni, saranno contenute all'interno della legge di stabilità 2015. 

Ma c'è di più. Il tutto non è nemmeno certo perchè il governo si riserva di inserire gli eventuali benefici nella prossima Legge di Stabilità con una postilla che lascia tutto in forse: «...compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica...». Tanto più che fuori dal patto di Stabilità vanno le risorse del 2014. Non quelle di prima. Non fino al 2013. Insomma nella migliore delle ipotesi andranno esclusi dai paletti dell'austerity le royalties che stanno maturando in questo anno solare. 
Con l'aggravante - sempre secondo la bozza modificata che è sul tavolo del Presidente della Repubblica – che le risorse aggiuntive da scorporare dal patto di stabilità non possono essere utilizzate per appianare i debiti e pagare i creditori. I soldi delle royalties hanno un vincolo che deve restare: possono essere utilizzate solo per ricerca e innovazione non per spesa corrente. Insomma il nodo dei 200 milioni in cassa per ossigenare l'economia lucana, non si scioglie.

Una caporetto per Pittella , una condanna ambientale per la basilicata , una condanna a morte per i cittadini Lucani  che gli è stato tolto il diritto di scegliere come morire, una violazione della attuale costituzione , perche Renzi agisce con questo decreto come se il titolo V della costituzione fosse abolito e con essa i poteri della Regione sulle scelte energetiche. Se la nostra classe politica avesse le palle , chiamerebbe alla rivolta , ma esse non servono il popolo , adesso la parola passa ai cittadini , solo noi possiamo difendere la nostra terra il suo futuro.