La IV edizione della Catena umana che si terra
domenica alle ore 11 sulle spiagge
di
Policoro avrà oltre alla tradizionale protesta contro lo sfruttamento petrolifero della
nostra terra e del nostro mare (le istanze di ricerca
nel Mar Jonio sono aumentate ) sarà anche un grande no contro il voto di ieri del Senato sul nuovo
art. 3o del Disegno di Legge 1429 che modifica il Titolo V della Costituzione
(articolo 117), recependo le norme quella tracciata dalle compagnie
petrolifere. Questa
decisione stravolge i connotati sostanziali di qualsiasi scelta di autodeterminazione dei
territori e dei suoi cittadini sulle risorse dei propri territori e declassifica il
valore sulla tutela ambientale. Questa scelta condannerà la
Basilicata al ruolo di “regione speciale” colonia ufficiale delle Lobby petrolifere
in materia di “petrolio e energia”. La nuova norma prevede che lo
potrà esercitare una “clausola di supremazia” verso le Regioni a tutela dell’unità della Repubblica
e dell’interesse nazionale. Questa espressione
contenuta nella nuova legge va ben oltre la definizione precedente e rappresenterà una
condanna per i lucani.
E’ chiaro che tutto ciò serve per raddoppiare la produzione petrolifera trivellando ulteriormente le valli dell’Agri, dove insistono le numerose sorgenti e le rispettive ricariche che potrebbero essere irrimediabilmente messe a rischio dalle trivellazioni petrolifere, sorgenti che alimentano il bacino idropotabile del Pertusillo, del Sinni e che danno acqua a circa 3 milioni di abitanti e alimentano economie agricole e industriali. Si da via definitiva alla sciagurata perforazione dei Mari , nello Jonio le istanze di ricerca e prospezione sono paurosamente aumentate, sono in totale 18, di cui un’istanza di prospezione e una di coltivazione.con buona pace dell’economia Turistica e della tutela dell’ambiente marino
Noi domenica con questa manifestazione vogliamo ribadire che la riserva strategica nazionale in Basilicata è l’acqua e non il petrolio , il Turismo e non il petrolio , l’agricoltura e non il petrolio , tutte attività queste che saranno distrutte dalla scelta di far diventare la Basilicata Hub energetico petrolifero incuranti delle ricadute devastati del territorio e che accrescerà solo i profitti delle multinazionali. , lasciando a noi le malattie e desertificazione del territorio.Se siamo ridotti in povertà (la più povera D’Italia , dati istat 2011) il motivo va ricercato in una politica che pensa solo al petrolio e che non tiene
in considerazione le vere potenzialità del territorio.I comuni dal canto loro riuniscano i consigli comunali e deliberino contro la riforma del titolo V della costituzione da parte del Governo Renzi, che li esproprierà dopo la regione dei poteri in materia energetica, poiché Renzi prima e Pittella dopo,
dimenticano che la costituzione in democrazia la cambiano i cittadini e non i politici.
Il 10 agosto (ore11) dalle spiagge di Policoro con la catena umana si vuole dire no a Tutto questo e rivendicare l’autodeterminazione del Popolo Lucano e la tutela del territorio e e per uno sviluppo fondato su una sana economia.
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E’ chiaro che tutto ciò serve per raddoppiare la produzione petrolifera trivellando ulteriormente le valli dell’Agri, dove insistono le numerose sorgenti e le rispettive ricariche che potrebbero essere irrimediabilmente messe a rischio dalle trivellazioni petrolifere, sorgenti che alimentano il bacino idropotabile del Pertusillo, del Sinni e che danno acqua a circa 3 milioni di abitanti e alimentano economie agricole e industriali. Si da via definitiva alla sciagurata perforazione dei Mari , nello Jonio le istanze di ricerca e prospezione sono paurosamente aumentate, sono in totale 18, di cui un’istanza di prospezione e una di coltivazione.con buona pace dell’economia Turistica e della tutela dell’ambiente marino
Noi domenica con questa manifestazione vogliamo ribadire che la riserva strategica nazionale in Basilicata è l’acqua e non il petrolio , il Turismo e non il petrolio , l’agricoltura e non il petrolio , tutte attività queste che saranno distrutte dalla scelta di far diventare la Basilicata Hub energetico petrolifero incuranti delle ricadute devastati del territorio e che accrescerà solo i profitti delle multinazionali. , lasciando a noi le malattie e desertificazione del territorio.Se siamo ridotti in povertà (la più povera D’Italia , dati istat 2011) il motivo va ricercato in una politica che pensa solo al petrolio e che non tiene
in considerazione le vere potenzialità del territorio.I comuni dal canto loro riuniscano i consigli comunali e deliberino contro la riforma del titolo V della costituzione da parte del Governo Renzi, che li esproprierà dopo la regione dei poteri in materia energetica, poiché Renzi prima e Pittella dopo,
dimenticano che la costituzione in democrazia la cambiano i cittadini e non i politici.
Il 10 agosto (ore11) dalle spiagge di Policoro con la catena umana si vuole dire no a Tutto questo e rivendicare l’autodeterminazione del Popolo Lucano e la tutela del territorio e e per uno sviluppo fondato su una sana economia.