Oggi Pubblichiamo un articolo di karakteria, in cui per l'ennesima volta in base una serie di considerazioni scientifiche , si chiede all'amministrazione Leone , atti amministrativi che non nuocciano alla salute dei cittadini.
Torniamo a parlare di zanzare e disinfestazione.
http://www.karakteria.org/contenuti/14/08/09/policoro-un-tumore-in-cambio-del-pizzico-di-una-zanzara
Quì, come nel caso del diserbante e della gestione rifiuti, non si tratta di politica, di dialettica fra maggioranza e opposizione, ma di soldi pubblici e della salute dei cittadini prima di tutto.
http://www.karakteria.org/contenuti/14/08/09/policoro-un-tumore-in-cambio-del-pizzico-di-una-zanzara
Quì, come nel caso del diserbante e della gestione rifiuti, non si tratta di politica, di dialettica fra maggioranza e opposizione, ma di soldi pubblici e della salute dei cittadini prima di tutto.
Qualche mese fa avevamo denunciato la pratica inquinante e vietata del diserbo in città. L'amministrazione comunale si era mostrata sorda.
Ora chiediamo che l'inutile e costosa disinfestazione adulticida venga bloccata il prima possibile. Non ci fermiamo più di tanto a considerare ciò che a noi appare una nuova assurdità: un altro appalto alla Tradeco (30mila euro per questa pratica inutile e nociva, 30mila euro l'anno che moltiplicati per altri 7 anni diventerebbero 210mila euro di soldi pubblici mal spesi). Bene ha fatto l'ex assessore provinciale all'ambiente, Franco Labriola, a sottolineare (con un commento su Faceebok al nostro articolo) che negli anni passati la Provincia di Matera spendeva 60mila euro l'anno per disinfestare l'intero litorale jonico metapontino, con una la lotta biologica, larvicida, ben più riuscita e utile.
Ora chiediamo che l'inutile e costosa disinfestazione adulticida venga bloccata il prima possibile. Non ci fermiamo più di tanto a considerare ciò che a noi appare una nuova assurdità: un altro appalto alla Tradeco (30mila euro per questa pratica inutile e nociva, 30mila euro l'anno che moltiplicati per altri 7 anni diventerebbero 210mila euro di soldi pubblici mal spesi). Bene ha fatto l'ex assessore provinciale all'ambiente, Franco Labriola, a sottolineare (con un commento su Faceebok al nostro articolo) che negli anni passati la Provincia di Matera spendeva 60mila euro l'anno per disinfestare l'intero litorale jonico metapontino, con una la lotta biologica, larvicida, ben più riuscita e utile.
Invece la questione che ci preme sottolineare e la situazione che ci preme cambiare immediatamente riguardano:
- impedire che prosegua una pratica altamente nociva e improduttiva di disinfestazione chimica adulticida delle zanzare a Policoro;
- garantire la salute dei cittadini e l'utilizzo oculato dei soldi pubblici comunali;
- offrire dei servizi adatti ad una cittadina turistica che vuole fare della natura e della pulizia dell'ambiente uno dei suoi punti di maggiore forza;
- affermare la legalità e il rispetto della salute dei cittadini e dell'ambiente;
- adottare, secondo quanto stabiliscono le normative europee e la legislazione italiana, una lotta larvicida e biologica contro le zanzare.
- impedire che prosegua una pratica altamente nociva e improduttiva di disinfestazione chimica adulticida delle zanzare a Policoro;
- garantire la salute dei cittadini e l'utilizzo oculato dei soldi pubblici comunali;
- offrire dei servizi adatti ad una cittadina turistica che vuole fare della natura e della pulizia dell'ambiente uno dei suoi punti di maggiore forza;
- affermare la legalità e il rispetto della salute dei cittadini e dell'ambiente;
- adottare, secondo quanto stabiliscono le normative europee e la legislazione italiana, una lotta larvicida e biologica contro le zanzare.
Per questo chiediamo un incontro con il Dec, con il delegato all ambiente del Comune di Policoro e con il sindaco in quanto responsabile della della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Chiediamo di capire le motivazioni di questo appalto e soprattutto che vengano prese sul serio le nostre proposte, che poi non sono altro che indicazioni di logica e di legge.
Se questa volta non verremo ascoltati, anche se non è nostra abitudine, saremo costretti a fare appello alle altre autorità competenti.
Se questa volta non verremo ascoltati, anche se non è nostra abitudine, saremo costretti a fare appello alle altre autorità competenti.
Infatti dall' agosto 2012 anche il governo italiano ha recepito le direttive europee in materia di tutela ambientale dai fitofarmaci. Dal gennaio di quest'anno è entrato in vigore il piano di azione nazionale per l' uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Questo piano parla chiaro. Eccone alcuni stralci:
- Ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica e' necessario ridurre l'uso dei prodotti fitosanitari o dei rischi
connessi al loro utilizzo nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, ricorrendo a mezzi alternativi (meccanici,
fisici, biologici);
- Le suddette aree includono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, comunque, parchi e giardini pubblici, campi sportivi, aree
ricreative, cortili e aree verdi all'interno e confinanti con plessi scolastici, parchi gioco per bambini, superfici in prossimita' di
strutture sanitarie, piste ciclabili, zone di interesse storico-artistico e paesaggistico e loro pertinenze, aree monumentali
e loro pertinenze, aree archeologiche e loro pertinenze, aree cimiteriali e loro aree di servizio; [ricordiamo le foto del diserbo in mezzo ai bambini, vicino alle scuole elementari per esempio]
- E' fatto OBBLIGO di avvisare la popolazione attraverso l'apposizione di cartelli che indicano, tra l'altro, la sostanza
attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all'area trattata. La durata del divieto di accesso non deve
essere inferiore al tempo di rientro eventualmente indicato nell'etichetta dei prodotti fitosanitari utilizzati e, ove non
presente, nelle aree frequentate dai gruppi vulnerabili non puo' essere inferiore a 48 ore [chi ha mai visto questi cartelli a Policoro? Quale mamma è stata mai avvisata di non far giocare i propri figli per le 48 ore successive in quella determinata area?]
- Nelle medesime aree si dovra' evitare l'accesso provvedendo ad un'adeguata e visibile segnalazione e, in relazione alla specifica situazione, ad un'eventuale delimitazione delle stesse;
- i trattamenti diserbanti sono vietati e sostituiti con metodi alternativi nelle zone frequentate dalla popolazione o da gruppi
vulnerabili, indicate al precedente paragrafo ;
- sono da privilegiare misure di controllo biologico, trattamenti con prodotti a basso rischio come definiti nel regolamento (CE)
1107/09, con prodotti contenenti sostanze attive ammesse in agricoltura biologica;
Questo piano parla chiaro. Eccone alcuni stralci:
- Ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica e' necessario ridurre l'uso dei prodotti fitosanitari o dei rischi
connessi al loro utilizzo nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, ricorrendo a mezzi alternativi (meccanici,
fisici, biologici);
- Le suddette aree includono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, comunque, parchi e giardini pubblici, campi sportivi, aree
ricreative, cortili e aree verdi all'interno e confinanti con plessi scolastici, parchi gioco per bambini, superfici in prossimita' di
strutture sanitarie, piste ciclabili, zone di interesse storico-artistico e paesaggistico e loro pertinenze, aree monumentali
e loro pertinenze, aree archeologiche e loro pertinenze, aree cimiteriali e loro aree di servizio; [ricordiamo le foto del diserbo in mezzo ai bambini, vicino alle scuole elementari per esempio]
- E' fatto OBBLIGO di avvisare la popolazione attraverso l'apposizione di cartelli che indicano, tra l'altro, la sostanza
attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all'area trattata. La durata del divieto di accesso non deve
essere inferiore al tempo di rientro eventualmente indicato nell'etichetta dei prodotti fitosanitari utilizzati e, ove non
presente, nelle aree frequentate dai gruppi vulnerabili non puo' essere inferiore a 48 ore [chi ha mai visto questi cartelli a Policoro? Quale mamma è stata mai avvisata di non far giocare i propri figli per le 48 ore successive in quella determinata area?]
- Nelle medesime aree si dovra' evitare l'accesso provvedendo ad un'adeguata e visibile segnalazione e, in relazione alla specifica situazione, ad un'eventuale delimitazione delle stesse;
- i trattamenti diserbanti sono vietati e sostituiti con metodi alternativi nelle zone frequentate dalla popolazione o da gruppi
vulnerabili, indicate al precedente paragrafo ;
- sono da privilegiare misure di controllo biologico, trattamenti con prodotti a basso rischio come definiti nel regolamento (CE)
1107/09, con prodotti contenenti sostanze attive ammesse in agricoltura biologica;
- I ministeri dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali con il supporto del servizio fitosanitario nazionale adottano criteri ambientali minimi da inserire obbligatoriamente negli affidamenti e nei capitolati tecnici delle gare di appalto per l' esecuzione dei trattamenti fitosanitari nelle arre stradali tenendo conto in particolare della necessità di utilizzare il diserbo meccanico e fisico (es. pirodiserbo) in tutti i casi esso possa sostituire il diserbo chimico in particolare sui cigli e le scarpate stradali ediacenti alle aree abitate o comunque frequentate dalla popolazione.