di Eugenio Bonanata
Mentre si scoprono veleni e altarini, Pittella tace e l'opposizione nicchia
Il centro Oli dell'Eni, a Viggiano, è finito sotto inchiesta per
le acque di processo presumibilmente smaltite male. Un danno che parte dalla
Val d'Agri e investe la Valbasento dove Teconparco processa parte di quelle
acque e poi le sversa nel fiume, accanto a pascoli e coltivazioni. Nel
Pertusillo, a due passi dal Centro Oli, negli scorsi anni, sono state
invece trovate tracce di idrocarburi in un invaso che rifornisce di acqua
potabile la Puglia e di acqua irrigua i campi del Metapontino.
A pochi chilometri del Centro Oli dell'Eni, a Montemurro,
acque scure e idrocarburi partono dalle viscere della terra e sgorgano
direttamente da una sorgente in località Contrada La Rossa. E che dire di
quanto avvenuto a Serra d'Eboli (Corleto Perticara).
Dove 20 anni fa i fanghi di perforazione dell'allora Total
mineraria vennero sversati direttamente in alcuni terreni destinati a grano e
pascoli? Il danno ambientale che l'attività estrattiva ha prodotto, produce e
continuerà a produrre, in Basilicata, ha una portata che si ripercuoterà sulle
generazioni a venire. Con patologie e devastazioni ancora maggiori di quelle
che si conoscono oggi. E in un quadro così inverecondo, solo pochi giorni fa,
il presidente della Giunta regionale Pittella, nella sua relazione programmatica
di insediamento, ha detto che “il petrolio è una grande opportunità per il
territorio”. Un'opportunità “da gestire” al meglio. Non sarebbe invece il caso
di chiedere il conto alle multinazionali del petrolio dei danni già perpetrati?
Non sarebbe il caso di convocare i vertici Eni (e poi anche della Total) e chi
fa affari con loro, per mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità?
“Le opportunità” di cui parla il presidente, ad oggi, sono soprattutto
opportunità di avvelenarsi quotidianamente. Lo sa bene chi vive accanto ai
pozzi, ma non solo. Rispetto a questi temi cogenti, invece, Pittella sembra
prender tempo. E l'assessore all'Ambiente Berlinguer pare addirittura non aver
ancora inquadrato bene la portata del danno. Dall'altra parte l'opposizione
nicchia. E così le vere vittime sono i cittadini, che meriterebbero tutela.
Dalla magistratura in primis, ma anche dalla politica. Questo balbettìo
istituzionale, invece, nuoce gravemente alla salute!
Basilicata24.it