sabato 22 febbraio 2014

Eni, 'acque sporche' e silenzio della politica

di Eugenio Bonanata

Mentre si scoprono veleni e altarini, Pittella tace e l'opposizione nicchia


 Il centro Oli dell'Eni, a Viggiano, è finito sotto inchiesta per le acque di processo presumibilmente smaltite male. Un danno che parte dalla Val d'Agri e investe la Valbasento dove Teconparco processa parte di quelle acque e poi le sversa nel fiume, accanto a pascoli e coltivazioni. Nel Pertusillo, a due passi dal Centro Oli, negli scorsi anni, sono state invece trovate tracce di idrocarburi in un invaso che rifornisce di acqua potabile la Puglia e di acqua irrigua i campi del Metapontino.

 A pochi chilometri del Centro Oli dell'Eni, a Montemurro, acque scure e idrocarburi partono dalle viscere della terra e sgorgano direttamente da una sorgente in località Contrada La Rossa. E che dire di quanto avvenuto a Serra d'Eboli (Corleto Perticara).
Dove 20 anni fa i fanghi di perforazione dell'allora Total mineraria vennero sversati direttamente in alcuni terreni destinati a grano e pascoli? Il danno ambientale che l'attività estrattiva ha prodotto, produce e continuerà a produrre, in Basilicata, ha una portata che si ripercuoterà sulle generazioni a venire. Con patologie e devastazioni ancora maggiori di quelle che si conoscono oggi. E in un quadro così inverecondo, solo pochi giorni fa, il presidente della Giunta regionale Pittella, nella sua relazione programmatica di insediamento, ha detto che “il petrolio è una grande opportunità per il territorio”. Un'opportunità “da gestire” al meglio. Non sarebbe invece il caso di chiedere il conto alle multinazionali del petrolio dei danni già perpetrati? Non sarebbe il caso di convocare i vertici Eni (e poi anche della Total) e chi fa affari con loro, per mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità? “Le opportunità” di cui parla il presidente, ad oggi, sono soprattutto opportunità di avvelenarsi quotidianamente. Lo sa bene chi vive accanto ai pozzi, ma non solo. Rispetto a questi temi cogenti, invece, Pittella sembra prender tempo. E l'assessore all'Ambiente Berlinguer pare addirittura non aver ancora inquadrato bene la portata del danno. Dall'altra parte l'opposizione nicchia. E così le vere vittime sono i cittadini, che meriterebbero tutela. Dalla magistratura in primis, ma anche dalla politica. Questo balbettìo istituzionale, invece, nuoce gravemente alla salute!

Basilicata24.it