sabato 4 gennaio 2014

Chiude il giornale del potere lucano, che in due anni ha bruciato 400 mila euro

Sospese le pubblicazioni di BasilicataMezzogiorno. In due anni ha bruciato 400mila euro


Di Eugenio Buonanata
Tratto da Basilicata24.it

Da oggi non si potrà più sfogliare il foglio telematico di informazione istituzionale edito dalla Regione Basilicata e ulteriore braccio on line di Basilicatanet. Fortemente voluto dall'ex governatore De Filippo va in soffitta nell'era pittelliana. Le pubblicazioni sono sospese “per una puntuale verifica del rapporto costi-lettori”, fanno sapere i nuovi vertici

Un foglio al servizio del potere. Basilicatamezzogiorno nasce nell'ottobre del 2011 e costa qualcosa come 180mila euro l'anno. A cosa serve? Semplice. Pubblica le notizie dei 3 quotidiani cartacei della Basilicata (La Gazzetta, Il Quotidiano e La Nuova). In compenso, i 3 quotidiani introitano 3mila euro al mese da mamma Regione per proprie notizie rilanciate dal sito. Anche se, ad un anno dai primi incassi, c'è da segnalare che uno dei direttori delle 3 testate, la Nuova del Sud, ha rifiutato quei soldi, dimenticando, di fatto, quanto il suo giornale aveva mangiato fino al mese prima.
Tremila euro al mese per i 3 quuotidiani locali. Soldi dispensati ai giornali lucani. Una paghetta necessaria. Già, ma quali notizie venivano puntualmente rilanciate? Solo quelle in cui il sistema lucano risultava vincente. E i problemi risolti come per intercessione di Batman e Robin. In barba alle vergogne quotidianamente perpetrate ai danni del popolo lucano. La miseria e la denuncia, ovviamente, andavano puntualmente nascoste. Un po' come la cronaca nera non doveva passare ai tempi della stampa mussoliniana. Una vera ossessione del duce la cronaca nera! Allo stesso modo Basilicatamezzogiorno ha cercato di smussare gli angoli senza raccontarci che la Basilicata, fruitrice di fondi europei per 15 anni, era sprofondata al 227esimo posto (area balcanica) delle aree depresse su 268 regioni europee. Questo è il dato. Ma Basilicatamezzogiorno non doveva raccontarcelo.
Era necessario spendere tutti questi soldi pubblici? Col senno di poi resta un grande rammarico. In due anni sono stati polverizzati quasi 400mila euro. Per fornire un servizio giornalistico mediocre e asservito ai poteri. Nessuno si accorgerà della sua assenza. Ma in molti, forse, oggi si accorgeranno di quel bottino sperperato. Mandato alle ortiche. In una regione in cui c'è bisogno di approfondimenti liberi e di respiro giornalistico sono state realizzate marchette costose e inutili.
Pittella: "Serve una nuova legge sull'editoria lucana". Non sfugga però un altro aspetto. Il neogovernatore Marcello Pittella, il giorno dopo il suo insediamento sullo scranno più alto di via Anzio, ha fatto una promessa precisa. “Serve una nuova legge per dare indipendenza all'editoria lucana”. Tradotto vuol dire che servono soldi per i giornali lucani. Non c'entra l'indipendenza ma 'i piccioli', avrebbe detto lo scrittore Camilleri nel suo mitico Montalbano. Come al solito è una questione di soldi. Quelli sottratti dalla porta centrale di Basilicataamezzogiorno entreranno dalla finestra di una nuova legge regionale. Già. Perché la stampa va foraggiata. Purché si contenga nel fare le pulci al re. Non c'è problema. La stampa più illuminata il concetto l'ha afferrato da un pezzo. Basta non toccare il 'gladiatore'. E poi tutto viene da sè.