Apprendiamo da cittadini
preoccupati che ci scrivono e dai blog locali la notizia di un progetto
discusso al comune di Colobraro in pieno ferragosto di un’ennesima discarica di
rifiuti non pericolosi da realizzarsi nel comune di Colobraro vicino alla
vecchia discarica di RSU. Il 26 agosto 2013 con deliberazione del consiglio
comunale n.20 (in totale 6 componenti, con 5 si e 1 no ) il comune di Colobraro
deliberava per dar corso a un progetto di costruzione e gestione di una
discarica di rifiuti non pericolosi presentati da un raggruppamento d’imprese …
Ne fanno parte la
ProgettoAmbiente scarl , Lista appalti srl, Ecoland srl con formula di project
financing ( una sorta di autofinanziamento per l’opera con rientro economico
successivo) da realizzarsi nel comune di Colobraro nei pressi della vecchia
discarica di rsu.
Nello stesso consiglio
comunale il sindaco di Colobraro raccoglieva allo stesso tempo il totale
dissenso del comitato cittadino contrari alla realizzazione della discarica.
E’ chiaro che tutti sanno
che il Basso Sinni non produce rifiuti non pericolosi né quantomeno petroliferi
(parte contemplati nel catalogo dei non pericolosi) e che invece in osservanza
alle direttive europee si sta avviando verso una raccolta differenziata spinta
e una riduzione dei rifiuti prodotti con politiche di sostenibilità.
Ci avevano provato altre
imprese circa 5 anni fa a presentare un progetto simile a Colobraro, ma la
popolazione lo respinse fermamente.
Abbiamo già detto no alle
trivelle nel Basso Sinni e non accetteremo in nessun modo alcuna discarica di
rifiuti petroliferi e simili non pericolosi nel nostro territorio .
Siamo nel terzo millennio e
ancora parliamo di discariche e monnezza da portare in casa propria, per quali
interessi ?
Avevamo già ribadito che il
petrolio non si può estrarre perché consuma acqua e produce rifiuti in maniera
esponenziale ,per cui oltre ai danni delle trivellazioni non possiamo tollerare
in alcun modo quelle dei rifiuti che dovrebbero esseri riversati sul nostro
territorio. Emblematico è il caso di Pisticci scalo e della filiera dei rifiuti
petroliferi che gli amministratori regionali vorrebbero far passare addirittura
come opportunità, ribadiamo per quali interessi ?
I motivi vanno dal danno
d’immagine e turistico, ai rischi per la salute, al probabile inquinamento
delle falde sotterranee e superficiali del Basso Sinni e del Metapontino, ai
danni sui prodotti agricoli. I luoghi oggetto del progetto (nei pressi della
vecchia discarica di rsu di Colobraro )sono ad alto rischio idrogeologico e
solo gli alberi possono essere piantati in quelle zone, (ne sono testimonianza
gli incidenti accaduti alla discarica di rsu già presente).
Abbiamo ribadito che una
classe politica che cerca speranze nei rifiuti e nelle trivelle è una classe
politica morta.
Il sindaco di Colobraro
ritiri subito questa delibera che lo vede in pieno ferragosto discutere di
questo necrologico evento per tutto il Basso Sinni, ultime valli ancora non
inquinate della Basilicata che non devono diventare l’immondezzaio della
filiera petrolifera o di chissà quali altri rifiuti provenienti da altre
regioni .[No Scorie Trisaia]