Pasquale Suriano, guardia medica dell'ospedale di Policoro, vittima di una violenta aggressione, sabato pomeriggio, da parte di un paziente con problemi psichiatrici, chiederà i danni, ha dovuto finire il turno nonostante fosse ferito. Dall'Azienda sanitaria neppure una telefonata
POLICORO – Sta meglio il dottor Pasquale Suriano, guardia medica
dell'ospedale di Policoro, vittima di una violenta aggressione, sabato
pomeriggio, da parte di un paziente con problemi psichiatrici.
Ieri era ancora molto
sofferente per il dolore alla mascella, dopo il brutto pugno parzialmente
schivato; ha difficoltà a parlare e deglutire.
Nelle prossime ore
deciderà se denunciare l'episodio alle forze dell'ordine e, nello stesso tempo,
sta valutando con il suo avvocato la richiesta di risarcimento all'Azienda
sanitaria materana (Asm). L'episodio ha, però, tanti risvolti paradossali che
suscitano una rabbia istintiva.
Innanzitutto, il
professionista non ha ricevuto alcuna telefonata da parte dell'Asm, magari un
segno di solidarietà e sostegno, visto che tecnicamente si tratta di un
operatore infortunatosi durante il servizio e nel luogo di lavoro. Nessun
contatto, neppure per manifestare sostegno o dare aiuto al medico; eppure amici
e colleghi sono stati tutti vicini a Suriano.
Ma al danno si è
aggiunta la beffa, perchè dopo l'aggressione, con ematomi e traumi a ginocchio
e coscia destra, oltre ad una brutta contusione alla mascella sinistra, Suriano
ha dovuto osservare regolarmente il suo turno di servizio, dalle 18 quando si è
verificato il brutto episodio, alle 9 della domenica, quando era comunque
smontante. Come se non bastasse, poi, il suo aggressore, un 50enne del posto,
domenica mattina presto si è fatto ricoverare dal 118, ma non è rimasto in corsia,
dove il personale medico lo avrebbe dovuto sedare, invece lo ha lasciato
scorazzare per l'ospedale. L'uomo ha pensato bene di tornare davanti alla
Guardia medica, magari sperando di ritrovare il dottor Suriano per “dargli un
ripassino”. Fortunatamente, il medico era andato in bagno, così l'aggressore si
è dovuto accontentare di prendere a calci la porta prima che un infermiere suo
conoscente lo invitasse alla calma, convincendolo ad allontanarsi. Il tutto,
mentre la vigilanza aveva già preso servizio. Come se non bastasse, il 50nne
con problemi psichiatrici avrebbe anche provato a seguire il dottor Suriano
mentre cercava di raggiungere la sua auto.
Un'autentica
persecuzione, insomma, consumatasi nella totale indifferenza di chi dovrebbe
vigilare per la sicurezza dell'ospedale e della Dirigenza sanitaria. Un
paziente da tenere sotto stretta osservazione, visto il forte rischio di
recidiva. Intanto, da un'indagine del dottor Suriano, è emerso che
probabilmente l'uomo ha premeditato il suo gesto, in quanto venerdì sera aveva
telefonato al numero d'emergenza 118 per chiedere il ricovero; il personale non
poteva intervenire ed avrebbe passato la chiamata alla Guardia medica.
Nell'inoltro della telefonata, però, è caduta la linea per cui il paziente, a
cui era stato dato il numero a pagamento della Guardia medica, non potendo
telefonare per mancanza di credito, è rimasto in attesa che il dottore
chiamasse lui, mentre il sanitario di turno pensava si dovesse verificare il
contrario. L'uomo, sentendosi ignorato, ha probabilmente covato rabbia per
tutta la notte di venerdì, fino al pomeriggio di sabato quando è andato in
ospedale a sfogarla.
Suriano è amareggiato,
anche perchè proprio lui, da consigliere comunale durante l'amministrazione
Lopatriello, si era battuto contro il trasferimento dell'ambulanza
medicalizzata da Policoro a Pisticci, oltre che per la sicurezza nell'ospedale.
Eppure, ironia della sorte, proprio lui è rimasto vittima di questa mancanza di
sicurezza. Sullo sfondo resta un'estate da dimenticare sotto il profilo
dell'efficienza al Pronto soccorso, dove hanno turnato cinque medici, con
l'arrivo sporadico di qualcuno da Matera. Il risultato, come testimonia il
dottor Suriano, è che un codice bianco (quello relativo a pazienti meno gravi),
avrebbe potuto attendere anche 6-7 ore prima di essere curato, se il collega
della Guardia medica non si fosse messo volontariamente a disposizione per
curare questi casi meno gravi, pur non essendo deputato a farlo. Infine, i
tagli assurdi alla sicurezza, che durante il pomeriggio trasformano l'ospedale
in una polveriera. Chiunque potrebbe entrare, anche armato, e fare una strage.
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